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Certificato su tre blue chip italiane con un rendimento del 16,56%

Pubblicato 30.03.2023, 07:35
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Il certificato di Vontobel con isin DE000VU44T89 su Eni (BIT:ENI), STM e Unicredit (BIT:CRDI) stacca premi mensili del 1,38% per un flusso cedolare annuo del 16,56%, se nessuno dei tre sottostanti scende di oltre il 40% dai valori odierni, condizione valida anche per il rimborso al nominale alla scadenza.

Le cedole hanno effetto memoria, ovvero qualora ad una data di osservazione uno dei sottostanti si trovasse sotto barriera e la cedola non venisse erogata, non sarebbe persa ma appunto tenuta “in memoria” ed erogata nelle osservazioni successive in caso di risalita sopra barriera.

Il certificato si acquista intorno alla pari, con una quotazione sensibilmente inferiore al nominale e per la precisione a 99,80€. Al momento tutti e tre i sottostanti sono sopra al livello di strike.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Nonostante lo storno delle ultime settimane dopo il caos che ha coinvolto il settore bancario il FTSE MIB rimane uno dei migliori indici da inizio anno, dimostrando anche una buona resilienza nel recuperare gli storni. La performance YTD del nostro listino segna infatti un rialzo di oltre il 12%, ma era arrivata a superare anche il 15%. Il nostro indice rimane tonico ed in particolare le tre aziende che compongono il basket del certificato vivono per diversi motivi situazioni di forza relativa.

ENI
I dati di bilancio di Eni, complice anche il rally del petrolio e dei beni energetici nel 2022 sono decisamente fuori scala rispetto agli anni precedenti, con un fatturato di 133 miliardi, in aumento di oltre il 70% rispetto ai 77 miliardi dell’anno precedente, e un utile di 13,3 miliardi (contro i 5,82 miliardi del 2021). Con la debolezza del prezzo dell’oro nero negli ultimi mesi sui timori globali di rallentamento dell’economia e di recessione in due terzi del pianeta, anche le quotazioni del titolo sono inevitabilmente scese. Dopo esser stata respinta per cinque volte nell’ultimo anno e mezzo dall’area dei 14/14,5€, Eni aveva finalmente rotto al rialzo arrivando a sfiorare i 15€ a metà febbraio per poi correggere fino ai 13€ e in seguito ai 12€ che si è rivelata essere una buona area supportiva. Complici i rialzi del greggio negli ultimi giorni, anche l’azione è rimbalzata ma quello che lascia ampiamente tranquilli in questo caso è la barriera, posta al -40% dai prezzi odierni a 7,50€ (evidenziata in rosso), valore che sembra davvero difficile da raggiungere nuovamente.

Andamento grafico Eni; fonte Investing.com

UNICREDIT
Le recenti trimestrali hanno mostrato numeri record per l’istituto di Piazza Gae Aulenti, a conferma che il piano strategico varato per il triennio sta portando i suoi frutti. Il 2022 ha lasciato in dote un utile superiore a 5 miliardi, il valore più alto degli ultimi dieci anni e questo ha favorito la quotazione del titolo che dopo qualche mese di lateralità in area 13€ ha decisamente spiccato il volo arrivano a toccare il massimo a metà febbraio a 19,77€. Il panic selling dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank negli Stati Uniti e il salvataggio di Credit Suiss ha spinto le quotazioni fino a scendere sotto i 15€, con una correzione del 25% dai massimi. Le rassicurazioni giunte dalle diverse banche centrali hanno contribuito a riportare il sereno a far rimbalzare il titolo, anche grazie a due importanti fattori: la dichiarazione di riacquisto del suo bond AT1 per 1,25 miliardi di euro ha dato un grande segnale di forza al mercato, aggiunto al via libera arrivato nei giorni scorsi dalla BCE per il buyback fino a 3,34 miliardi di euro. Per Unicredit lo strike è posto a 17,22€ (evidenziato in verde) mentre la barriera è a 10,33€ (evidenziata in rosso), al di sotto dei valori dai quali è partito il rally degli ultimi mesi e area che ha rappresentato un buon supporto nella seconda parte del 2022.

Andamento grafico Unicredit; fonte Investing.com

STMicroelectronics (EPA:STMPA)
Tra i tre titoli, la società italo-francese è sicuramente quella attualmente più tonica. Dopo la diffusione da parte di Infineon di previsioni oltre le aspettative per il 2023, tutto il comparto tech europeo ha visto forti rialzi, con STM in particolare salita di oltre il 5% e vicini ai massimi toccati ad inizio marzo. Nonostante il rally degli ultimi mesi, la positività sul settore, che sta tornando verso la normalità dopo gli anni di chip shortage, ha portato gran parte degli analisti a revisionare al rialzo i target price per la società che ora in media si attestano a 57€. Anche in questo caso la barriera appare graficamente assai profonda, e ha funto perfettamente da supporto a metà 2022, mentre dobbiamo tornare a fine 2020 per ritrovare le quotazioni a 27,72€ della barriera.

Andamento grafico STM; fonte Investing.com

PROTEZIONE E RENDIMENTO
Ho specificato ed evidenziato i valori barriera dei tre sottostanti perchè li ritengo particolarmente importanti in quanto sono i livelli fino ai quali il nostro flusso cedolare ed il nostro capitale sono garantiti. Fino a ribassi del 40% di uno dei tre titoli infatti, il certificato paga una cedola mensile del 1,38% con un flusso cedolare annuo del 16,56%. Come detto in apertura le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi in caso uno dei tre titoli sia oltre il -40% alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Se prima della scadenza o alla scadenza, il worst of risale oltre il -40% (basta anche a -39%) il certificato paga anche tutte le cedole precedentemente accantonate.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza è posta a dicembre 2024, quindi meno di due anni di durata ma dal terzo mese è prevista la possibilità di richiamo anticipato. Dall’osservazione del 26 giugno infatti, qualora tutti e tre i sottostanti siano sopra al livello di strike il certificato scade anticipatamente rimborsando al valore nominale e pagando appunto 3 cedole del 1,38%, con un rendimento di oltre il 4% in tre mesi.

SCENARI A SCADENZA
L’osservazione autocall si avrà al 100% a tutte le osservazioni mensili, e qualora questo non avvenga prima della naturale scadenza si avranno due possibili scenari:
- il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei tre sottostanti si trovi oltre il -40% il 23 dicembre 2024. In questo caso quindi si avrà un rimborso vicino al prezzo di acquisto (essendo oggi il prezzo vicino alla pari) ma si avrà beneficiato di un flusso cedolare complessivo del 28,98% (21 cedole da 1,38€); va ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio, queste cedole sarebbero esenti dal pagamento della tassazione sul capital gain fino alla copertura delle minus pregresse.
- si avrà invece un rimborso in misura proporzionale alla perdita del peggiore dei titoli se almeno uno dei tre ha una performance negativa superiore al 40% rispetto al prezzo di strike. Se ad esempio Unicredit dovesse trovarsi il giorno della scadenza al -45% rispetto ai prezzi attuali, il certificato rimborserebbe 55€ su un nominale di 100€, anche se tale valore sarebbe comunque attentato dalle cedole incassate durante la vita del prodotto.

RIEPILOGO
Reputo il DE000VU44T89 un ottimo certificato per la presenza simultanea di:
- basket con titoli tonici e solidi, con bilanci ottimali ed ancora ottime prospettive di crescita;
- flusso cedolare mensile del 1,38% e rendimento annuo del 16,56%, un ottimo rendimento per un basket di blue chip italiane;
- acquisto vicino alla pari e sottostanti sopra al prezzo di strike con margine sulla barriera inalterato;
- livelli di protezione fino a ribassi del 40% dei titoli, su livelli di prezzo anche graficamente molto lontani da quelli attuali.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s), sinonimo di solidità dell'emittente. Il basket è composto da tre delle principali aziende del nostro paese e leader nel loro settore di riferimento, motivo per cui il rischio azzeramente del sottostante è limitato.

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