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USD/JPY e GBP/USD sono destinati a scendere in vista dei grandi eventi?

Pubblicato 07.05.2020, 07:39
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
USD/JPY
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DJI
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 6 maggio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Mentre ci avviciniamo al report di venerdì sull’ occupazione non agricola , gli investitori sono sempre più nervosi. Le azioni hanno chiuso la giornata in territorio negativo dopo essere salite più di 100 punti. Il  dollaro USA è sceso ulteriormente contro lo yen giapponese per il quarto giorno consecutivo ma la domanda di investimenti rifugio ha fatto salire il biglietto verde contro le altre principali valute. La sterlina è stata la più colpita e non ci sorprende visto che la Banca d’Inghilterra dovrebbe rilasciare delle proiezioni economiche deboli questo giovedì. Il dollaro australiano è stato il più resiliente, grazie al grande aumento delle vendite al dettaglio.

Secondo l’ADP, le aziende USA hanno perso oltre 20 milioni di posti di lavoro nel mese di aprile. Per l’occupazione non agricola si prevede un calo di 21 milioni ma il risultato potrebbe essere molto peggiore in quanto il report non include le buste paga del governo. Stiamo osservando il cambio USD/JPY per vedere se scenderà a 106 prima del report, ma tutti si aspettano un crollo dell’occupazione e sarà interessante vedere la risposta delle valute il giorno del rilascio. La Federal Reserve e la Casa Bianca hanno avvisato che il tasso di disoccupazione potrebbe toccare il 10% ma il fatto che il Dow Jones Industrial Average sia vicino al massimo di 2 mesi ci dice che gli avvertimenti non sono caduti ascoltati oppure che gli investitori stanno già guardando alla futura ripresa trascurando la debolezza di questo mese. Per domani sono previsti i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione e una lettura superiore ai 3,8 milioni farà scendere il cambio USD/JPY. 

Senza mai perdere di vista il biglietto verde, per giovedì ci concentreremo sull’annuncio di politica monetaria della Banca d’Inghilterra e sul suo report trimestrale sull’inflazione. Dopo aver abbassato i tassi di interesse per due volte in reazione al COVID-19 e aver lanciato un programma di acquisti, la banca centrale dovrebbe lasciare invariati i tassi di interesse ed il QE. Ciò vuol dire che l’attenzione sarà rivolta al report trimestrale sull’inflazione. Ci si aspetta che la banca centrale britannica decida di proporre diversi scenari per la crescita e l’inflazione in base alla lunghezza del lockdown. È una strategia utilizzata dalla BCE, secondo cui l’economia della zona euro potrebbe registrare una contrazione tra il 5 e il 12% quest’anno. Non ci sarà una conferenza stampa dopo il vertice, ma una videoconferenza con i giornalisti. Molto probabilmente dovranno aumentare l’ampiezza del programma di QE nel corso dell’anno, e il trading della sterlina dipenderà dalla chiarezza del Governatore Andrew Bailey riguardo ai programmi di un ulteriore allentamento. Intanto, il governo britannico si prepara ad abbandonare il messaggio dello “state a casa” questo lunedì, e la decisione è discutibile, visto che il numero di vittime nel Regno Unito ha appena superato quello dell’Italia.

Riflettori accesi anche sulle valute legate alle materie prime, in attesa del report PMI sui servizi in Australia, dell’indice  IVEY PMI in Canada e della bilancia commerciale cinese . I dati cinesi non saranno così determinanti, mentre i dati australiani e canadesi potrebbero essere abbastanza bruttini. Il dollaro canadese è sceso più del dollaro australiano visto che il petrolio ha ripreso a scendere. Il dollaro australiano è stato supportato dall’aumento delle vendite al dettaglio mensili e trimestrali ma per l’attività del settore dei servizi si prevede un’ulteriore contrazione. Il dollaro neozelandese è sceso più del dollaro australiano, anche se i dati sul mercato del lavoro non sono stati poi così terribili. La Nuova Zelanda ha riportato un aumento dei posti di lavoro nel primo trimestre (contro le aspettative di un calo) oltre ad un aumento minore del previsto del tasso di disoccupazione.

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