Ho ricevuto molte mail, soprattutto tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, dove alcuni investitori mi chiedevano come gestire situazioni di posizioni o titoli in perdita a seguito del calo dei mercati avvenuto nel 2022.
Ora, fermo restando che ogni posizione è differente, ed ogni situazione soggettiva (e soprattutto non mi occupo più di consulenza), ricordo alcuni punti fermi che l’investitore dovrebbe sempre aver compreso PRIMA di mettere anche solo 1 Euro sui mercati:
- Bisogna imparare a convivere (per alcuni periodi di tempo) con le perdite
- Quando compro qualcosa, devo sempre sapere cosa sto comprando e perché
In merito al primo punto, NESSUN investitore al mondo (nemmeno Buffett) ha sempre guadagnato, anzi. In molti casi, i grandi investitori non sono quelli che guadagnano sempre, ma sono quelli che gestiscono meglio periodi complicati (2001, 2008, 2022 ecc…). Dimenticatevi infatti di entrare sui mercati, e guadagnare sempre, o vedere sempre i vostri rendimenti in positivo. Prima o poi, ci saranno sempre delle correzioni o dei Bear Market. Se non si comprende questo, meglio non investire proprio.
Per ciò che riguarda il secondo punto, anche qui, molti investitori comprano a caso. Alla domanda “perché hai comprato le Telecom Italia (BIT:TLIT), le Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (BIT:BMPS), le Saipem SpA (BIT:SPMI)” la risposta è sempre vaga, o peggio “perché me lo ha detto…perché ho letto che….perchè sentivo che ne parlavano…”. Alla base di ogni acquisto, deve esserci una strategia ed una motivazione precisa.
Quindi tornando alla domanda iniziale, ovvero come gestire le perdite in portafoglio, molto dipende da come abbiamo lavorato inizialmente, ovvero:
- Perdite su ETF/Fondi diversificati
- Perdite su singole azioni
- Perdite su singoli certificati
- Perdite su singole obbligazioni
Ho citato gli strumenti più utilizzati nei portafogli, vediamoli insieme quindi…
PERDITE SU ETF
Perché hai comprato quell’ETF, con quale logica, e con quale percentuale rispetto al portafoglio totale? Voglio dire, se hai una perdita su un ETF S&P500, Nasdaq, MSCI WORLD, Eurostoxx50, immagino (e spero) che questi siano un po' la spina dorsale della parte azionaria di portafoglio, di conseguenza si possono fare due cose: integrare sui cali (se parte strategica), non fare nulla (e semplicemente aspettare il recupero). Queste due situazioni però, presuppongono che tu abbia (inizialmente) acquistato con logiche almeno di 8-10 anni, essendo consapevole che i mercati sì, possono anche scendere.
PERDITE SU SINGOLE AZIONI
Che peso % assegni ad ogni singola azione in portafoglio? Che analisi hai fatto sul singolo titolo, hai comprato per una solidità patrimonale, reddituale, di crescita futura? Che target price ti sei dato come obiettivo, che strategia di acquisto hai settato inizialmente? Tutte queste domande vanno fatte prima di investire. Ora, mettiamo che hai un titolo in calo del 50%, se quest’ultimo pesa per il 2% del portafoglio (perché hai diversificato bene), l’impatto sul totale è appena dell’1%, come vedi ampiamente gestibile. Ma se per sbaglio hai messo il 50% dei tuoi soldi su quel singolo titolo, l’impatto allora è del 25% sul totale, e quindi ora che fai? Un’altra cosa importante da capire quando investiamo è la seguente:
Mai trovarsi, in qualunque situazione di mercato, a chiedersi “cosa faccio adesso?”
Infatti immagina che stai perdendo il 30% su un titolo, ma questo calo è in linea con il settore, con il mercato in generale, semplicemente potrai rifare una valutazione aggiornata, e se quel titolo lato fondamentali è ancora valido, non ci sono motivi per modificare la posizione (anzi, potresti pensare di integrarla).
E qui c’è poi tutto il discorso del money management, che posizione iniziale applichi ai singoli titoli, e perché? Altro discorso è se operi più lato tecnico, allora con utilizzo di stop loss magari, ma lì le chiusure sono già settate inizialmente (almeno spero). Ma anche qui va fatta una valutazione del mercato. Se avessi usato gli stop nel 2022, sarebbe stato un suicidio, perché avresti chiuso praticamente tutto in perdita. Perciò anche l’analisi dell’attuale mercato generale è importante.
PERDITE SU CERTIFICATI
Non mi ripeto sull’importanza del lavoro da fare prima di investire, ma qui ci sono due casistiche (immaginiamo certificati long, come per il 99% degli investitori), a che punto sei rispetto alla barriera, i sottostanti sono ancora di qualità? La scadenza tra quanto arriva? Molti investitori trascinano letteralmente posizioni in perdita fino alla fine, sperando di recuperare, salvo poi chiudere peggio di prima. In questi casi, quando il certificato è “scoppiato”, molto meglio chiudere in anticipo, capitalizzare la perdita (che posso utilizzare come minusvalenza a compensazione nei successivi 4 anni) e magari riposizionarmi su strumenti simili ma con Strike migliori, rendimenti cedolari migliori, che possano permettermi il recupero della perdita precedente. Qualora invece il certificato sia abbondantemente sopra barriera, ed i sottostanti di qualità, anche qui posso semplicemente aspettare.
PERDITE SU OBBLIGAZIONI SINGOLE
Che duration hai comprato, e perché? Questo è l’elemento fondamentale quando compriamo bond, coloro che hanno comprato prima del 2022 obbligazioni a 40 o 50 anni, perché in un periodo di tassi a zero volevano prendere quell’1 o 2% in più di cedola all’anno, semplicemente non hanno compreso come funzionano gli investimenti, e se questi titoli sono stati consigliati dal proprio consulente, meglio cambiare consulente. Infatti il rischio (poi avvenuto) era proprio quello di un rialzo brusco dei tassi, e maggiore la duration maggiore la perdita, con una piccola differenza, se hai investito con obbligazioni a 5 o 10 anni, puoi anche permetterti di portarle a scadenza (con il rimborso alla pari), ma se hai investito appunto su duration lunghe, lo porteranno a scadenza i figli o i nipoti probabilmente, altrimenti l’unica alternativa sarà recuperare qualcosina (prima o poi) e poi vendere (in perdita).
Come detto molto dipende dalla singola situazione, ma se avete letto bene sopra, la cosa fondamentale è sempre capire in cosa investi, e farlo sempre con una strategia prima e durante, per non trovarsi mai impreparati.
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Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. L’autore non possiede le azioni menzionate nell’analisi"