Probabilmente sarà una settimana di varie rese dei conti nel mondo delle materie prime, con i legislatori al Congresso USA che finalmente sembrano aver trovato un accordo fiscale sugli aiuti per il COVID-19.
I prezzi dell’oro, arrivati ai minimi di quasi cinque mesi solo qualche settimana fa sulla scia di quelle che sembravano essere differenze inconciliabili tra Democratici e Repubblicani sul piano, sono rimbalzati di nuovo sopra il livello chiave di 1.900 dollari l’oncia una volta trovato l’accordo su uno stimolo da 900 miliardi di dollari per il coronavirus e di altri 1,4 mila miliardi di dollari per finanziare i programmi governativi statunitensi.
Grafico giornaliero future dell’oro
Una traiettoria rialzista più lunga dell’oro sarebbe confermata da una vittoria dei Democratici al ballottaggio in Georgia il 5 gennaio, che darebbe al nuovo governo Biden il controllo del Senato e la possibilità di spendere denaro più liberamente per combattere la pandemia.
Nuovo sentore di entusiasmo dei tori per l’oro
In tali circostanze, il metallo giallo potrebbe facilmente riconquistare i massimi storici di oltre 2.000 dollari segnati ad agosto. Persino ora, il solo sentore di questo entusiasmo dei tori sembra abbastanza promettente da riportare l’oro ai livelli di 1.950 dollari o oltre, mentre gli investitori si preparano di nuovo ad un ritorno dell’inflazione e ad un rifugio dal fatto che il virus possa apportare ulteriori danni all’economia statunitense.
Negli scambi asiatici di questo lunedì, i future dell’oro con consegna a febbraio sul COMEX a New York sono arrivati al massimo di 1.911,65 dollari, con un balzo di oltre 22 dollari, o dell’1,2%, sulla giornata.
L’indicatore tecnico giornaliero di Investing.com segna “Strong Buy” per l’oro con consegna a febbraio, con un’immediata resistenza di Fibonacci di 1.927 dollari che potrebbe superare facilmente quando apriranno gli scambi a New York.
Sunil Kumar Dixit, analista tecnico dell’oro per SK Dixit Charting, spiega che un’attestazione tra 1.927 e 1.935 dollari per la seduta di questo lunedì contribuirebbe a confermare il breakout e l’obiettivo dei future dell’oro verso 1.968 dollari prima di raggiungere livelli più alti.
Il Brent potrebbe scendere sotto i 50 dollari
I prezzi del greggio, al contrario, potrebbero scendere ancora di più rispetto ai primi cali segnati in Asia questa mattina, nei crescenti timori che la lotta alla pandemia sia tutt’altro che finita.
Gli hedge fund hanno fatto salire i future del greggio di oltre un terzo nelle ultime sette settimane, nell’entusiasmo per i vaccini per il COVID-19 che ha portato il prezzo di un barile di greggio sopra i 50 dollari per la prima volta da marzo.
Ma gli scambi asiatici di questo lunedì hanno cancellato quasi il 3% dai prezzi del greggio, con i future degli indici Dow, S&P 500 e NASDAQ che hanno reagito con cautela, malgrado l’approvazione dello stimolo.
Grafico giornaliero future del greggio WTI
Altre perdite sembrano probabili, visto il nuovo ceppo di coronavirus scoperto nel Regno Unito, che sarebbe il 70% più contagioso nonché talmente preoccupante da spingere il Primo Ministro Boris Johnson ad ordinare severi lockdown e a chiedere praticamente di non festeggiare il Natale.
Il fatto che la crisi probabilmente peggiorerà prima di migliorare (ed il “sollievo” per il fatto che letteralmente milioni di americani riceveranno degli assegni e dei risarcimenti per le sofferenze che stanno subendo) potrebbe innescare un “vendi sui fatti” dopo il “compra sulla notizia” che aveva portato gli asset legati al rischio ai recenti massimi.
Una settimana corta prima delle feste natalizie al via venerdì potrebbe essere un altro motivo per i trader per ridurre, anziché aumentare, il rischio.
Il West Texas Intermediate scambiato a New York, il riferimento per il greggio USA, crolla di 1,58 dollari, o del 3,21%, a 47,66 dollari alle 15:30 a Singapore (07:30 GMT).
Il Brent scambiato a Londra, il riferimento globale, registra un tonfo di 1,77 dollari, o del 3,39%, a 50,49 dollari.
Grafico giornaliero future Brent
Chiyoki Chen, capo analista di Sunward Trading, spiega:
“Il Brent potrebbe scendere sotto i 50 dollari al barile ed il WTI potrebbe scendere sotto i 45 dollari questa settimana, con gli investitori che sistemano le posizioni in vista delle vacanze natalizie”.
Il Brent ha segnato i massimi di nove mesi di 52,26 dollari venerdì, dopo essere schizzato del 40% in sette settimane. Il WTI ha raggiunto il picco di febbraio di 49,28 dollari, con un’impennata del 36% nello stesso periodo.
Rischio suscettibile alla nuova variante del virus
Jeffrey Halley, esperto senior di strategie dei mercati per l’Asia di OANDA, scrivendo da Sydney osserva, nella sua nota di apertura per la settimana, che il greggio e gli altri mercati legati al rischio hanno adottato “un approccio da luce in fondo al tunnel” da quando Pfizer (NYSE:PFE) e Moderna (NASDAQ:MRNA) hanno annunciato i loro vaccini.
Ma gli ultimi eventi legati alla pandemia, compreso il numero delle vittime negli Stati Uniti pari a una persona ogni 33 secondi, potrebbe rendere le contrattazioni nel primo trimestre 2021 “una questione complicata”, ha dichiarato.
Ha aggiunto:
“Quando i mercati avranno smesso di andare in panico e di chiudere le recenti posizioni speculative, i fondamentali di abbassamento per una politica monetaria più estesa e la ricerca del rendimento in un mondo allo zero per cento torneranno rapidamente a riaffermarsi”.
Ma questa tesi crollerà se il nuovo e più contagioso ceppo del virus dovesse dimostrarsi resistente ai vaccini sul mercato, puntualizza Halley. “Allora tutte le scommesse salterebbero. Anche se non sembra essere questo il caso per il momento”.