Continua ad indebolirsi il mercato obbligazionario USA. Il T-Bond americano trentennale è infatti sceso al di sotto di livelli critici: con la violazione di area 130, quota pari al 61,8% di ritracciamento del rialzo in forza dai bottom del 2011, diventa ora elevato il rischio di riattivazione del downtrend in atto dal picco di luglio 2012, ribasso che acquisirebbe in tal modo la caratteristica di tendenza autonoma. Per allentare la morsa ribassista sarà quindi necessario un perentorio ritorno sopra area 130, seguito dal superamento dei picchi del 28 agosto a 133,50. Atteso in quel caso il test in area 136,80 circa del 38,2% di ritracciamento della discesa dei massimi di maggio e quota corrispondente ai top di luglio. I prezzi sono sensibilmente al di sotto della media mobile a 200 giorni, indicatore che sintetizza la condizione della tendenza di medio lungo periodo, passante a 141,80 circa.
Sulla scia del rialzo dei rendimenti dei Tbond americani si sono visti negli ultimi tempi analoghi movimenti su tutto il mercato obbligazionario europeo, sia sui titoli di Stato dei Paesi più solidi, ad iniziare dalla Germania, sia su quelli dei paesi periferici come l'Italia. La reazione vista venerdì sul grafico del Bund (i prezzi hanno disegnato sul grafico a candele un “bullish engulfing”, una figura dai risvolti potenzialmente rialzisti, con la candela di venerdì che incorpora completamente quella di giovedì) non basta a cancellare la fase di debolezza degli ultimi mesi, da quando cioè i prezzi hanno fallito, a metà luglio, il superamento della media mobile a 200 giorni, ora resistenza a 139,20. Per intravedere segnali di miglioramento i prezzi dovranno infatti riportarsi al di sopra di questo riferimento tecnico, praticamente in corrispondenza del 50% di ritracciamento calcolato dai massimi di maggio. Atteso in quel caso un allungo verso i picchi di luglio a 140,65 circa. Questo importante riferimento, derivato dalla successione di Fibonacci, rappresenta infatti un ostacolo determinante per la definizione del quadro di medio lungo periodo. Fino a quel momento infatti il rimbalzo, per quanto non trascurabile come ampiezza, sarebbe da considerare un fenomeno correttivo rispetto alla precedente discesa. Flessioni sotto i minimi del 23 agosto a 135,48 confermerebbero invece il proseguimento della tendenza ribassista favorendo cali che potrebbero estendersi almeno fino ai minimi di giugno 2012, a 134,43 circa.
Si conferma meno critica la condizione del BTP Future che nell’ultima settimana ha tentato un nuovo confronto con la resistenza definita in area 110 punti dal passaggio della linea che scende dal top di maggio. Fintanto che i prezzi riusciranno a mantenersi al di sopra della media mobile a 200 giorni, in transito a 108 punti circa, sarà lecito credere in un miglioramento delle prospettive grafiche. Sarà comunque la rottura di 110,70 circa a favorire il ritorno sui record assoluti toccati a maggio a 113,54. Al contrario il cedimento dei minimi del 27 agosto a 108,28 allontanerebbe le prospettive di ripresa spingendo le quotazioni in direzione di area 105, neckline del testa spalle ribassista, per ora solo potenziale, disegnato dal picco di gennaio.