Quello che vedete nell’immagine sotto, sono gli incrementi percentuali (scale sinistra) dell’ultimo periodo ed i conseguenti crolli degli ultimi mesi.
Nel 2022, sono calati rispettivamente i FAANG, Bitcoin, Ark (il fondo gestito da Cathie Wood) ed il comparto Biotech.
Ora, che tutti questi “asset” avessero valutazioni spropositate è cosa abbastanza nota, personalmente mi sorprendeva maggiormente il Prima che il Dopo di quanto accaduto recentemente.
Non tutto è chiaramente da buttare, ma una cosa buona ad un prezzo spropositato è comunque un cattivo affare.
Ecco perché ricercare l’equilibrio nei propri portafogli è fondamentale. In merito ad ARK Innovation ETF (NYSE:ARKK) ad esempio, vediamo come da inizio anno, utilizzando il tool presente nella sezione Premium di InvestingPro, essendo la gestione di Cathie Wood quasi sempre esposta a titoli fortemente growth, abbia subìto nell’ultimo anno un calo del 62% circa contro l’11% dell’indice S&P 500.
Perciò quello che fino ad inizio 2021 era considerate il nuovo Warren Buffett è diventata mesi dopo un normalissimo gestore qualunque.
Lo stesso Bitcoin, che da dieci anni a questa parte ha letteralmente stracciato le altre asset class, sta adesso perdendo appeal tra gli investitori, in quanto molti (inesperti) non riescono a gestirne la volatilità. Se pensiamo che tanti poi erano entrati vicino ai massimi, ecco che la perdita diventa ancora più pesante.
Su Bitcoin comunque (io stesso ne ho una piccola percentuale di portafoglio, meno del 5%) è interessante questo grafico di lungo periodo, dove notiamo l’andamento della criptovaluta rispetto all’espansione della massa monetaria M3 sia americana che europea (“dollarizzata”).
Infine i Faang, molti si sono affrettati a dire che questo acronimo ormai non esiste più. Anche qui, ritengo che lo scorso anno molte di queste azioni erano care, anche troppo, ma dopo cali del 40/50/60%, a mio giudizio esiste più di qualche occasione interessante, dal momento che fino a prova contraria, molte di queste continuano ad essere profittevoli.
Sicuramente ci vorrà pazienza e non sarà un recupero immediato, almeno finchè rimarrà questa fase di debolezza, ma il valore in molte di queste aziende è ancora intatto.
La parola chiave, sempre in ogni fase di mercato, resta “Equilibrio”.
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"