Daily Forex Snapshot // 06/08/2015
Regno Unito "super" giovedì
Market Brief
I mercati azionari in Asia sono stati generalmente più deboli, sebbene mancasse un catalizzatore diretto. Lo Shanghai composite è sceso di -1,07%, l'Hang Seng è sceso di -0,70%, ma il Nikkei è salito dello 0,24%. Nei mercati valutari, l’USD è stato marginalmente più morbido con i tassi statunitensi in diminuzione in seguito alla relazione ADP più debole del previsto. L’EUR/USD è stato scambiato all’interno di un modello rialzista e passa da 1,0900 a 1,0940. La coppia ha registrato una spinta rialzista con gli ordinativi di fabbrica tedeschi a +2,0% m/m (0,3% previsto), a partire da un dato modificato inferiore a -0,3% m/m. È interessante notare che i dati hanno mostrato che le esportazioni tedesche verso la zona euro sono state estremamente sostenute. Il che parla bene del recupero di EA. L’USD/JPY è stato scambiato al di sotto da 124,89 a 124,70. Le materie prime legate alle valute sono state più deboli. A seguito di un rapporto sull'occupazione altalenante (breve picco di reazione), l’AUD/USD è stato scambiato da 0,7357 a 0,7322. L’occupazione a luglio in Australia ha segnato un’accelerazione passando a 38,5k unità contro le 10k previste, mentre il tasso di disoccupazione è salito inaspettatamente al 6,3% contro il dato rivisto più alto al 6,1% del dato precedente. La GBP è rimasta sostanzialmente invariata, ma la volatilità è destinata ad aumentare considerevolmente alla luce della ricca agenda odierna dal Regno Unito. L’EUR/CHF è salito a 1,0691 con gli spunti secondo cui la BNS starebbe puntando ai mercati minori per intervenire con gli operatori che hanno di conseguenza tagliato le posizioni lunghe sul CHF. Senza timori per una crisi greca e da un punto di vista di un valore relativo, il CHF a fronte di EUR e USD non pare attirare l'attenzione. Prevediamo inoltre un’ampia debolezza del CHF. I tassi Usa sono scesi leggermente con il rendimento a 10 anni in caduta al 2,261%, dopo due giorni di rally. I prezzi dell'oro continuano a essere influenzati dai tassi USA, pertanto l'abbassamento dei rendimenti ha consentito l’ascesa dell’oro dal supporto base di appoggio a 1,081.15.
La pressione a vendere su MXN ha continuato a salire costringendo le autorità a difendere ancora una volta il peso. Secondo le fonti, le banche centrali del Messico hanno venduto 400mln di USD nella seduta di ieri. Nonostante le aste considerevoli, l'USD/MXN ha recuperato a 16,39 prima di rallentare leggermente la corsa. Con il greggio in prossimità di un minimo multimensile che ha continuato ad essere scambiato, gli investitori si preoccupano per l'aumento delle scorte degli Stati Uniti con la stagione estiva che si avvicina al termine. I prezzi del petrolio debole peseranno sul MXN, costringendo la banca centrale a interviene con la vendita di USD.
Oggi Regno Unito e GBP occuperanno il centro del proscenio. In un batter d’occhio gli operatori otterranno i verbali delle riunioni della BoE, il rapporto trimestrale sull’inflazione e la decisione inerente al tasso MPC della BoE (ore 11 gmt). A ciò seguirà una conferenza stampa della BoE (ore 11:45 gmt). Prevediamo che la politica rimarrà invariata con due, forse tre dissidenti che voteranno per un rialzo dei tassi. Il rapporto sull’inflazione dovrebbe mostrare che l'inflazione centrerà l'obiettivo del 2% alla fine dell'orizzonte di previsione auspicato dalla BoE. Gli operatori dovrebbe anticipare la volatilità con il mercato che digerisce tutte queste informazioni. Complessivamente il risultato netto mostra che la banca centrale si sta spostando verso una posizione a sostegno della linea dura, puntando a un rialzo dei tassi nel mese di febbraio, il che spingerà su la GBP.
Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd