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Dollaro debole, l'attenzione si potrebbe spostare sul Deficit USA

Pubblicato 16.02.2018, 10:16
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Dopo una breve ma volatile ripresa, il dollaro americano è nuovamente sotto pressione. Sembra che i mercati stiano assimilando i segnali, chiari, del rafforzamento dell'inflazione degli Stati Uniti e ciò si sta riversando in un aumento dei rendimenti degli Stati Uniti. Ma attenzione, il focus sul lungo termine potrebbe anche essere un altro, ovvero la preoccupazione sul crescente deficit dei due Stati Uniti con evidenti ripercussioni sull’andamento del biglietto verde.

A meno che non ci sia un cambiamento significativo nelle aspettative di rialzo dei tassi della FED, la tendenza sul dollaro sembra essere ribassista. Ciò ovviamente si sta ripercuotendo sui principali cambi, ad esempio EUR/USD è sui massimi pluriennali, mentre il USD/JPY è ai minimi da 15 mesi.

Interessante anche la reazione di ieri ai dati sull'inflazione PPI degli Stati Uniti, dati che sono risultati superiori alle attese. Il mercato ha preso la notizia con un incremento dei rendimenti obbligazionari, ma la debolezza del dollaro ha aiutato i mercati azionari a guadagnare terreno e le materie prime a salire.

Wall Street difatti terminava la sessione di giovedì sui massimi di giornata con l’SP 500 + 1,2% a 2731 punti, anche i mercati asiatici sono stati positivi ( Nikkei + 1,2%) e gli europei mostrano rialzi in apertura.

Nel Forex, abbiamo lo Yen che non sembra reagire più di tanto alla notizia che il governatore della Banca del Giappone Kuroda è stato nominato per un secondo mandato.

Nelle materie prime segnaliamo l’allungo dell’XAU/USD e anche il Future Petrolio Greggio WTI sembra aver voglia di risalire dai minimi di periodo.

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Stamane occhio alle vendite al dettaglio del Regno Unito (ore10:30) che dovrebbero crescere dello 0,6% su base mensile e + 2,5% su base annuale (da + 1,3% il mese scorso).

Nel pomeriggio occhio ai permessi di costruzione degli Stati Uniti delle 14:30, che dovrebbero rimanere a 1,3 milioni, mentre il dato sulle abitazioni dovrebbero salire leggermente a 1,23 milioni (1,19 milioni il mese scorso).

Sicuramente i principali dati statunitensi saranno la lettura preliminare del sentiment dell'Università del Michigan (ore 16) che dovrebbe calare leggermente a 95,5 da 95,7 rivisto al rialzo del mese scorso. Sarebbe il quarto mese consecutivo di lieve flessione, ma la lettura complessiva dovrebbe confermare forza.

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