Dollaro in difficolta' contro euro ma le borse non reagiscono. Il cambio euro dollaro sale rapidamente da 1,3050 a 1,3170 nonostante i dati deboli relativi all'area euro che rinfocolano le attese di un taglio dei tassi da parte della Bce.
Nell'eurozona infatti l'inflazione e' scesa ai minimi degli ultimi tre anni mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli record.
La debolezza del dollaro e' tuttavia legata all'andamento dei tassi Usa: il rendimento sui titoli di stato a 2 anni e' al minimo degli ultimi 9 mesi, allo 0,21%, i mercati si aspettano che a seguito della ripresa economica ancora incerta e dell'inflazione debole la Fed possa decidere di incrementare le misure di alleggerimento quantitativo e non di ridurle come invece veniva ritenuto probabile solo poco tempo fa.
Questo aggiustamento delle aspettative sull'operato della Fed pesa notevolmente sul dollaro ed impedisce che la moneta Usa guadagni sull'euro come invece sarebbe normale vista la situazione economica critica della zona euro.
Da un punto di vista grafico e' rilevante l'avvenuto superamento di area 1,3150 per l'euro dollaro, dove si collocavano il lato alto del canale rialzista disegnato dai minimi del 24 aprile ed il 78,6% di ritracciamento del ribasso dal picco di meta' aprile (quota derivata dalla successione di Fibonacci).
Le prossime resistenze critiche sono a 1,32 ma soprattutto a 1,3230 (50% di ritracciamento del ribasso dal top di inizio febbraio), quota oltre la quale sarebbe possibile immaginare una fase duratura di forza di euro (o meglio di debolezza di dollaro).
Discese fino a 1,3110/20 non mutano il giudizio favorevole al rialzo grafico, sotto quei livelli diverrebbe possibile una nuova fase di ripresa della moneta Usa con target fino a 1,3050.
Da notare che fino a questo momento l’impennata dell’euro dollaro non ha avuto ricadute sulle borse, il Dax e’ stabile poco sopra i 7900 punti, il Ftse Mib sta addirittura flettendo al di sotto di 16780.