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Dollaro USA in salita dopo dati forti

Pubblicato 24.11.2020, 09:28
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 23 novembre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Lunedì il dollaro USA è salito rispetto alla maggior parte delle principali valute. I rialzi sono stati davvero decisi subito dopo la pubblicazione dei report PMI di Markit Economics. Secondo gli ultimi dati, l’attività del settore manifatturiero e dei servizi è cresciuta ad un ritmo più veloce nel mese di novembre. Questo miglioramento ci sorprende, considerato l’aumento dei casi di COVID-19 registrato questo mese, che ha costretto molti stati a disporre nuove restrizioni. Tuttavia, questi dati spiegano anche perché alcuni governatori stiano cercando di evitare in tutti i modi nuove restrizioni nonostante i dati allarmanti sulla diffusione del coronavirus. A un certo punto, quando gli ospedali saranno al collasso, potrebbero dover prendere in considerazione le restrizioni, ma nel frattempo, la paura di ciò che succederà dopo il Ringraziamento non ha impedito ai trader di titoli e valute di accogliere in maniera positiva i dati di oggi. Il Dow Jones Industrial Average è salito di oltre 200 punti ed il cambio USD/JPY è risalito sopra il livello di 104. La buona notizia è che i dati PMI più forti allentano i timori di una forte contrazione della crescita per questo mese, quindi anche se ci dovesse essere un rallentamento significativo tra fine novembre e inizio dicembre, si scenderà da una base più alta. Per domani sono attesi i dati sulla fiducia dei consumatori e, sebbene i dati PMI siano stati migliori del previsto, crediamo che l’incertezza elettorale e l’aumento dei casi di coronavirus peseranno sul sentimento.

Non è insolito che lo yen giapponese vada in sell-off nella propensione al rischio, ma il dollaro australiano ha praticamente ignorato i dati più forti ed ha registrato la seconda peggiore performance della giornata. I dati australiani di questo mese sono stati molto positivi, con al ripresa del mercato del lavoro e dell’attività economica dopo l’allentamento delle nello stato della Victoria. Ieri sera abbiamo visto miglioramenti nell’attività produttiva e nel settore dei servizi. Tuttavia, le continue tensioni con la Cina preoccupano gli investitori che vedono peggiorare le relazioni dopo che il ministro del commercio australiano ha chiesto alla Cina di spiegare le ultime decisioni in materia commerciale prese contro il paese. Anche il dollaro neozelandese è andato in selloff nonostante i dati molto positivi sulle vendite al dettaglio del terzo trimestre. La spesa nel terzo trimestre ha registrato un rimbalzo del 28%, dal -14,8% del secondo trimestre. Entrambe le valute sono state oggetto di prese di profitto dopo i movimenti di questo mese. Il dollaro canadese ha chiuso la giornata pressoché invariato, ma il calo rispetto ai massimi registrati all’inizio della seduta newyorkese.

Nel frattempo il cambio EUR/USD è salito brevemente sopra l’1,19, prima della brusca inversione dopo i dati USA più forti. Gli indici PMI della zona euro non sono stati così negativi come temuto dagli economisti: il settore manifatturiero questo mese è andato meglio in Germania e nell’intera regione. Vista l’importanza dei recenti lockdown, ci si aspettava una contrazione più significativa. Il che potrebbe ancora verificarsi, visto che questi numeri sono soggetti a revisioni. Per domani è atteso il rapporto dell’Istituto IFO tedesco. Con molta probabilità la fiducia delle imprese avrà subito un deciso peggioramento rispetto al mese scorso. In tal caso, potremmo vedere il cambio EUR/USD scendere rapidamente.

L’unica valuta che ha superato il biglietto verde oggi è stata la sterlina. Tra i dati PMI più forti, l’annuncio di un accordo sulla Brexit per questa settimana (o questo mese) e la decisione del governo di allentare le restrizioni a partire dal 2 dicembre, gli investitori hanno avuto molti motivi per sostenere la valuta. L’indice PMI manifatturiero si è attestato a 55,2, ben al di sopra della previsione di 50,5. L’attività del settore dei servizi ha subito un rallentamento, con l’indice PMI sceso a 45,8 da 51,4, ma questo dato, insieme all’indice composito, è stato superiore alle previsioni. Mentre i dialoghi sulla Brexit decideranno il destino della sterlina, gli sviluppi di oggi hanno aiutato la sterlina a superare l’euro e il dollaro. Inoltre, con la riapertura in vista, la sterlina potrebbe attirare ancora di più la domanda, in particolare contro l’euro, in quanto la Germania ha parlato di estendere lockdown fino a fine dicembre.

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