La correzione del dollaro apparsa improvvisamente nelle ultime sessioni di mercato sembra aver registrato una battuta d’arresto dopo il rilascio dei verbali del FOMC di ieri sera. In realtà non sono emerse particolari novità rispetto a quanto dichiarato da Powell nella conferenza stampa di gennaio, ma per quanto riguarda la normalizzazione del bilancio federale c’è un passaggio nel quale si legge che "quasi tutti i membri hanno ritenuto auspicabile annunciare un piano di riduzione delle partecipazioni prima di fine anno". Oltre a ciò i verbali riflettono le condizioni economiche globali, il ché dovrebbe indurre la FED a non attuare una massiccia riduzione del proprio bilancio contribuendo in tal modo a mantenere la liquidità.
I rendimenti obbligazionari sono saliti e questo ha contribuito a dare un po’ di sostegno al dollaro. Anche l’azionario, pur evidenziando incertezza, alla fin fine sembra aver risposto positivamente perché significa che la FED non sarà aggressiva e l'attenzione ora può tornare ai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Wall Street ha chiuso leggermente in rialzo con l’S&PP 500 + 0,2% a 2785 punti e con i futures che hanno guadagnato ulteriormente. In Asia il Nikkei + 0,2% e lo Shanghai Composite -0,3%, mentre l’Europa dopo una partenza al rialzo è in fase di correzione. Nel forex, detto del Dollaro, registriamo un australiano in perdita nonostante dati sull'occupazione piuttosto solidi, ma con alcune indiscrezioni di Westpac secondo cui la RBA sarebbe pronta a ridurre i tassi 1-2 volte. Per quanto riguarda le materie prime fase di correzione per l’oro mentre il Petrolio resta impostato al rialzo.
Per quanto riguarda il calendario economico oggi spazio ai dati PMI che tanto per la Germania quanto per l’Eurozona hanno confermato un calo del manifatturiero in entrambi i casi più forte del previsto e in entrambi i casi in contrazione perché sotto il livello 50. Alle 13:30 spazio ai verbali BCE, mentre alle 14:30 verranno rilasciati gli ordinativi di beni durevoli USA per i quali si prevede una crescita del + 0,3% sul mese di dicembre (in calo di -0,4% a novembre). Il Flash PMI degli Stati Uniti delle 15:45 dovrebbe vedere un manifatturiero a 54.7 (da 54.9 di gennaio) mentre il PMI flash dei servizi dovrebbe salire a 54.3 (rispetto a 54.2 di gennaio). Le vendite di abitazioni esistenti delle ore 16 dovrebbero crescere a 5,00 m (da 4,99 milioni a gennaio). Infine le scorte settimanali di petrolio alle ore 17 col greggio atteso a + 3.0m (da 3.6m di barili).