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EasyJet esce dal caos cancellazioni. Pioggia di Buy

Pubblicato 28.07.2022, 13:30
Aggiornato 05.03.2021, 16:55
Il marasma negli aeroporti è costato alla compagnia ben 133 milioni di sterline. Il Ceo Lundgren assicura che la situazione è tornata alla normalità. Il titolo è caduto al livello più basso da 10 anni. I confronti con AirFrance e Lufthansa
 
Nel secondo trimestre ricavi a 1,76 miliardi di sterline.

Easy Jet ha toccato il fondo e d’ora in avanti l’attività della seconda compagnia low cost in Europa può solo migliorare. E’ quanto sostiene un gran numero di analisti dopo i risultati del secondo trimestre, diffusi martedì 26 luglio.

Il periodo aprile-giugno si è chiuso con una perdita di 114 milioni di sterline, in netto miglioramento dalla perdita di 318 milioni dello stesso periodo del 2021. I ricavi sono ammontati a 1,76 miliardi di sterline, un dato non paragonabile con il secondo trimestre del 2021 che vedeva ancora la maggior parte della flotta bloccata a terra per la pandemia.

Il ritorno alla normalità dopo la tempesta delle cancellazioni.

Sui conti del trimestre hanno pesato oneri straordinari negativi per 133 milioni di sterline dovuti al gran numero di cancellazioni e ritardi di voli. In un comunicato EasyJet afferma che “la sorprendente velocità con cui si è ripresa la domanda di trasporto aereo, in una situazione di mercato del lavoro molto rigido, ha portato a una situazione di forti difficoltà operative culminate in un gran numero di cancellazioni”. Ora però, prosegue il comunicato, l’attività sta tornando verso la normalità dopo la riduzione dei voli in calendario.

Il Ceo Johan Lundgren ha assicurato che l’attività estiva ha ritrovato la normalità nel mese di luglio, dopo che i principali aeroporti hanno chiesto alle compagnie di ridurre il numero dei voli. Anche EasyJet lo ha fatto e attualmente il suo calendario prevede il 95% dei voli precedentemente programmati.

I Buy di Goldman Sachs (NYSE:GS), Ubs, Berenberg.

Le difficoltà di EasyJet, forse la società più colpita dal caos agli aeroporti di Gatwick (Londra) e Schiphol (Amsterdam), le due principali basi operative della compagnia, hanno fatto cadere le quotazioni al livello più basso dal 2012, con un minimo di 351 pence il 5 luglio scorso.

Dopo i risultati trimestrali il titolo si è ripreso e oggi è scambiato a 396 pence. Intanto fra il 26 e il 27 luglio alcuni fra i principalki broker, da Goldman Sachs a Ubs, da Bernstein a Berenberg, hanno confermato la raccomandazione Buy con target price che vanno dai 710 pence di Goldmans Sachs agli 805 pence di  Ubs.

Su 19 analisti che coprono il titolo, sono 15 le raccomandazioni di acquisto e solo due quelle negative: fra queste spicca JpMorgan con un target price a 310 pence.

Il titolo vale 12 volte gli utili 2023, meno caro di AirFrance.

Fondata nel 1995 dall’uomo d’affari greco-cipriota Stelio Haji-Ioannou, ancora oggi principale azionista con il 15% del capitale, EasyJet ha toccato in Borsa il suo massimo nell’aprile 2015 superando quota 1.600 pence. Quando il mondo del trasporto aereo fu sconvolto dal coronavirus il titolo precipitò in poco più di un mese da 1.270 pence (20 febbraio 2020) a 399 pence (3 aprile 2020). Sotto questo minimo la quotazione non era più scesa fino ai primi di luglio di quest’anno.

Gli analisti prevedono per l’intero 2022 un recupero dell’attività a livelli quasi pre-covid, con i ricavi che dovrebbero arrivare a 5,6 miliardi di sterline (rispetto ai 6,3 miliardi del 2019) e una perdita contenuta a meno di 100 milioni di sterline. Nel 2023 i ricavi dovrebbero salire a 7,8 miliardi con un utile di 260 milioni.

Sulla base di queste stime, EasyJet vale oggi in Borsa 12 volte gli utili del 2023 ed è decisamente più attraente di AirFrance-Klm che tratta a 19 volte gli utili 2023. Poco distante è Lufthansa, scambiata a 10 volte il P/E 2023.

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