Rassegna giornaliera sul mercato forex, 6 maggio 2019
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Alla vigilia dell’annuncio di politica monetaria da parte della Reserve Bank of Australia, il dollaro australiano è crollato al minimo di 4 mesi. La minaccia del Presidente Trump di nuovi dazi alla Cina ha innescato il sell-off di lunedì, ma secondo le previsioni ci sarà un taglio dei tassi questo mese. Ci sorprendono queste previsioni e sorprendono anche gli investitori dato che i mercati danno a meno del 50% la possibilità che ci sia un taglio dei tassi. Si ritiene che un allentamento si renderà necessario quest’anno, ma non prima di agosto. L’idea di un possibile taglio dei tassi è stata accesa dall’ultimo annuncio di politica monetaria, dal quale si evince che la Reserve Bank non crede che un aumento dei tassi sia più probabile di un taglio. Ad aprile la banca ha affermato “il Consiglio continuerà a monitorare gli sviluppi e ad impostare una politica monetaria a supporto di una crescita sostenibile dell’economia per raggiungere l’obiettivo di inflazione”; queste parole fanno intendere che la banca si muoverà verso una posizione più cauta. In tutta risposta il dollaro australiano è crollato.
Tuttavia crediamo sia prematuro aspettarsi già un taglio dei tassi dalla RBA. Dall’ultimo vertice, l’economia australiana ha subito un miglioramento generale, come mostra la tabella riportata di seguito. Le vendite al dettaglio sono aumentate, l’attività del settore manifatturiero, di quello dei servizi e di quello edile è migliorata e la crescita occupazionale ha visto un accelerazione. I dati sugli scambi commerciali e sulla spesa dei consumatori saranno pubblicati poco prima dell’annuncio della RBA, ma il rischio è al rialzo visto il miglioramento dell’indice PMI manifatturiero. L’inflazione è scesa molto ma le altre banche centrali che hanno avuto lo stesso problema lo hanno considerato come transitorio. In base agli ultimi dati economici la RBA non ha motivo di sembrare più o meno cauta. Tuttavia, il peggioramento anziché la risoluzione delle tensioni commerciali tra USA e Cina non fanno certo dormire sonni tranquilli. Considerando che il Presidente Trump ha già ritirato minacce simili nel corso delle trattative, la RBA dovrebbe saggiamente attendere che i dazi divengano ufficiali prima di applicare un taglio ai tassi di interesse. Se la minaccia di Trump dovesse riuscire ad accelerare le trattative e il raggiungimento di un accordo, un taglio dei tassi potrebbe non rendersi più necessario.
Dunque, se la RBA lascerà i tassi di interesse invariati, il cambio AUD/USD potrebbe schizzare nello short covering – sebbene la reazione più duratura si baserà su eventuali riferimenti a un futuro taglio dei tassi. Se verrà confermata la possibilità di un taglio dei tassi per quest’anno, potremmo vedere il cambio chiudere la giornata in calo. Ma se la dichiarazione di politica monetaria e i tassi resteranno pressoché invariati, gli orsi delusi potrebbero farsi sotto, facendo salire il dollaro australiano.