Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. Per aprire questa settimana intendo proporre un’analisi di mercato più generale, considerando indici azionari e i principali eventi macroeconomici che molto probabilmente influenzeranno le sorti delle quotazioni nelle sedute a venire. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).
Come presentato nell’introduzione in questo articolo andrò a passare in rassegna due macro-argomenti, ovvero gli indici azionari e gli eventi macroeconomici della settimana.
Partiamo dando uno sguardo ai principali listini azionari, e potremo notare come la settimana conclusasi (la prima di luglio) non è stata caratterizzata da rialzi, ma al contrario da una debolezza generale che si è fatta sentire a livello mondiale, dall’oriente all’occidente. In Europa in una sola seduta di contrattazioni FTSE MIB E DAX sono arrivati a perdere oltre due punti percentuali sulla scia dei dati americani sull’occupazione. Ma guardiamo in modo più generale come si è chiusa la settimana per i principali indici:
· FTSE MIB -1.6%
· DAX -3.37%
· DOW JONES INDUSTRIAL AVARAGE -1.83%
· NASDAQ -1.00%
· S&P 500 – 0.94%
· HANG SENG -2.91%
· NIKKEI 225 -2.41%
Un primo dettaglio alquanto banale che però accomuna tutti gli indici è quello del segno meno; in secondo luogo si può notare come l’indice peggiore sia quello tedesco, la prima economia europea ma anche il primo paese europeo in recessione (per quanto ancora si parli di recessione tecnica). Questi cali, va precisato, non risultano comunque ancora dei segnali preoccupanti in quanto gli indici, restano molto vicini ai massimi segnati nelle scorse settimane e in molti casi si tratta di massimi su 52 settimane identificando un mercato che orso non è. Prima di passare alla sezione degli eventi che possono di fatto interrompere le salite vorrei prima passare in rassegna quelle che sono le statistiche stagionali per gli indici in questo mese:
Osservando i dati, i mercati sembrano avere molte opportunità di recuperare i recenti ribassi di inizio mese e chiudere al rialzo questo luglio 2023; più nel dettaglio per i tre indici americani l’accuratezza della statistica stagionale è del 90% per tutti, quindi in passato luglio si è rivelato 9 volte su 10 rialzista, mentre per il nostro indice la percentuale scende al 64% infine per i due indici orientali e il DAX la statistica non è significativa, risultando proprio sul 50%, quindi un luglio che si prospetta molto variabile per questi indici non presentando un trend persistente. Non si può dire lo stesso per agosto e settembre invece, generalmente ribassisti e con una precisione media tra tutti gli indici che oscilla attorno al 60%.
Venendo infine a quelli che possono essere i market mover della settimana e magari anche dell’intero mese, abbiamo la rilevazione dell’indice dei prezzi al consumo negli USA cha ci fornirà informazioni importanti circa la lotta all’inflazione e in ultima analisi le scelte che influenzeranno la politica monetaria della FED (in questo momento si sta scontando con quasi totale certezza un rialzo a fine mese, ma il dato sull’inflazione potrebbe cambiare le sorti). La giornata da segnare sul calendario è mercoledì 12 luglio.
In seguito, a partire da giovedì invece verranno pubblicate le prime trimestrali, come da tradizione si parte dalle principali banche USA, e sarà sicuramente da mettere sotto la lente non tanto i risultati riportati per il secondo trimestre, ma piuttosto quelle che sono le aspettative per la seconda parte di quest’anno, in quanto il mercato risente molto di più delle aspettative piuttosto che dei singoli risultati economici. Qualora le principali aziende iniziassero a prevedere una seconda metà di anno in calo, o con prospettive più cupe, i mercati sicuramente non la prenderanno bene e ciò potrebbe tradursi in dei cali più significativi e generalizzati che potrebbero portare anche a non rispettare la stagionalità e segnare dei ribassi in anticipo rispetto al previsto. A mio avviso questa settimana sarà cruciale per definire come proseguiranno i mercati da qui alle prossime settimane, un eventuale impulso (rialzista o ribassista che sia) potrebbe avere una risonanza molto più ampia e dare direzionalità ai prezzi in modo più solido del normale.
L’analisi si chiude qui, io vi auguro un buon inizio di settimana e buon trading!
Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.