Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
oggi iniziamo la consueta panoramica occupandoci del Future Petrolio Greggio WTI.
Perché il Petrolio?
Perché in vista della riunione OPEC della prossima settimana stiamo assistendo a un rialzo delle quotazioni col nuovo attacco alla resistenza collocata in area 57 dollari al barile (WTI).
Il meeting dovrebbe portare i paesi OPEC e non OPEC (guidati principalmente dalla Russia) al prolungamento dei tagli alla produzione.
Secondo l'API, tra l’altro, potrebbe esserci una diminuzione più forte del previsto nelle scorte petrolifere degli Stati Uniti, ecco quindi che i recentissimi massimi del greggio sono nuovamente nel mirino.
Stiamo parlando di un livello che si avvicina ai 60 dollari al barile, resistenza che a livello opzionistico rappresenterebbe uno spartiacque importantissimo per chi ha venduto call.
Il rialzo delle quotazioni ha contribuito, insieme ad alcuni dati statunitensi migliori del previsto, a sostenere il rischio ed ecco che l’equity ha ripreso a spingere al rialzo.
Attenzione però, perché da giorni sottolineiamo come ci sia qualcosa che non convince, ovvero i rendimenti dell’obbligazionario che continuano a scendere (in particolare la scadenza a 10 anni) indebolendo il Dollaro.
A questo punto la riforma fiscale assume un ruolo di fondamentale importanza, visto e considerato che da giorni lo stesso Trump si sta affannando a confermare una riduzione della tassazione entro Natale. E’ evidente che chi investe in obbligazioni non è d’accordo o comunque manifesta preoccupazione.
Stasera, tra l’altro, si presterà attenzione alle “minute” del FOMC, anche se sappiamo che il rialzo dei tassi di dicembre probabilmente è già scontato dai prezzi.
Wall Street chiudeva la giornata di martedì ritoccando i massimi storici, segnaliamo in particolare l’SP500 +0,7% a 2599 punti, euforia che ha trascinato anche i mercati asiatici alla seconda sessione positiva consecutiva (Nikkei + 0,5%) idem i mercati europei (che al momento, in apertura, appaiono nuovamente cauti).
Nel forex evidenziamo ancora una volta la debolezza del Dollaro, che ha sottoperformato contro tutte le major eccezion fatta per l'Aussie.
Ovviamente l’Oro è nuovamente sostenuto dal deprezzamento del biglietto verde, del Petrolio si è parlato ampiamente in apertura.
Sul fronte macro economico, in vista della festa del Ringraziamento di domani, quella odierna sarà una giornata ricca di market movers.
Estremamente importante la riunione di Politica Finanziaria della BoE, durante la quale si parlerà di fiscalità, spesa pubblica e previsioni economiche: è chiaro che la Sterlina potrebbe mostrarci picchi di volatilità, per cui raccomandiamo massima attenzione.
Nel primissimo pomeriggio partirà la carrellata di dati USA: alle 14:30 gli ordini di beni durevoli che per il core dovrebbero darci un aumento mensile del + 0,5% (in calo dal + 0,7% del mese scorso).
Poi avremo le richieste settimanali di disoccupazione, che dovrebbero scendere di 9 mila unità (240.000 rispetto alle 249.000 unità della scorsa settimana).
La lettura del Michigan Sentiment è attesa alle ore 16 e dovrebbe essere leggermente rivista al rialzo (98,0, da 97,8 della lettura flash).
A seguire spazio agli inventari settimanali del petrolio (ore 16:30), con le scorte del greggio che dovrebbero perdere 2,2 m di barili (dopo che la scorsa settimana aumentarono di 1,9 milioni di barili), riduzione attesa anche per i distillati per un totale di 1,9 m (-0,8 m la scorsa settimana) mentre le scorte di benzina sono attese in lieve rialzo di 1,0 milioni di barili (+ 0,9 milioni di barili la scorsa settimana).
Infine, come detto, in serata daremo un’occhiata ai verbali del FOMC dell’incontro di novembre (ore 20): si guarderà in particolare alla previsione sul numero del rialzo del tasso d’interesse nel 2018.