Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Oggi partiamo dal Pound e non potrebbe essere altrimenti visto quanto accaduto nelle ultime 12 ore.
A quanto pare vi sono dei segnali incoraggianti circa un possibile accordo tra il Regno Unito e l’Unione Europa sulla questione Brexit. Sappiamo che uno degli elementi di maggior tensione riguarda l’ammontare che il Governo Britannico dovrà versare nelle casse europee, somma che stante le ultimissime indiscrezioni dovrebbe essere salita a 50 miliardi di euro.
Chiaro che la Sterlina abbia manifestato euforia, o meglio, gli investitori hanno brindato al possibile accordo spingendo al rialzo la divisa di riferimento.
Passiamo al Dollaro perché anche qui non mancano le novità. Dopo la profonda correzione delle ultime settimane, il biglietto verde potrebbe essere giunto al bivio… i dati economici continuano a mostrarsi forti, basti pensare che ieri la fiducia dei consumatori ha raggiunto il massimo da 17 anni, sostenuta anche dai richmond della Fed di Richmond estremamente incoraggianti.
L'attenzione, ovviamente, a questo punto sarà focalizzata sulla seconda lettura del PIL del terzo trimestre che verrà rilasciato oggi, dato che dovrebbe proporci una revisione al rialzo.
Euforia anche per la prima conferenza pubblica di Jerome Powell che come supposto ieri ha parlato della regolamentazione delle banche mostrandosi più “morbido” della Presidente uscente.
Ma le buone notizie non finiscono qui: la commissione Bilancio del Senato ha approvato la legge sulla riforma fiscale e ciò spianerà la strada al dibattito politico con possibilità di votazione già nella giornata di giovedì.
Ovviamente ciò non garantisce l’approvazione, ma passa la palla ai Repubblicani del Senato che ora avranno la grandissima responsabilità di scelta.
L’euforia di Wall Street è stata evidente, lo stesso non si può dire dei rendimenti obbligazionari che continuano ad avvicinarsi evidenziando come via sia ancora timore sull’effettiva approvazione della riforma fiscale, o comunque che il testo iniziale venga profondamente modificato.
C'è stato però un rimbalzo del dollaro, che ha guadagnato qualcosa nei confronti dell'euro e dello yen.
Reazione poco convincente, tant’è che stamattina stiamo già assistendo a un rientro del movimento e quindi dovremo attendere ancora per capire se il rally del Dollaro riprenderà piede.
Wall Street, come detto, chiudeva la sessione di ieri in brusco rialzo, aggiornando ovviamente i massimi storici.
Segnaliamo in particolare l’SP 500 con oltre l'1%. I mercati asiatici hanno seguito la scia, anche se con percentuali inferiori (Nikkei + 0,5%).
Mercati europei che si stanno mostrando cauti, mentre il FTSE 100 soffre della forza della sterlina.
Per quanto riguarda le materie prime, l'oro sta consolidando dopo la notizia di un altro test missilistico nordcoreano, anche il petrolio sta consolidando in vista dell'OPEC.
Per quanto riguarda i dati economici odierno, il calendario è a dir poco ricco.
L'attenzione sarà rivolta principalmente alla seconda lettura del PIL del terzo trimestre degli Stati Uniti, ma prima ancora occhio all’inflazione delle ore 14. Il consensus vorrebbe un aumento al + 1,7% dal + 1,5% del mese scorso. Il PIL Q3 degli Stati Uniti (preliminare) verrà pubblicato mezzora dopo e dovrebbe essere rivisto al rialzo al 3,3% (la prima lettura fu pari al + 3,0%). Il dato sulle case in vendita pendenti verrà rilasciato alle ore 16 e dovrebbe salire dell’1,1% rispetto al mese scorso. Le scorse di Petrolio verranno rilasciate alle 16:30 e dovrebbe esserci un calo di 3,1 milioni di barili (-1,9 milioni la scorsa settimana), i distillati non dovrebbero variare più di tanto (+ 0,3 milioni di barili la scorsa settimana) e le scorte di benzina dovrebbero crescere di 1,4 milioni di barili (la scorsa settimana + 0,1 milioni). Poi, oltre ai dati, attenzione alle parole del governatore della Banca d'Inghilterra Mark Carney (parlerà alle ore 15) mentre la presidente uscente della Fed, Janet Yellen, testimonierà davanti al Comitato economico congiunto alle ore 16.