Il dollaro statunitense è sempre ben impostato sul mercato, sostenuto dalla decisione della banca centrale cinese (Pboc) di procedere a un nuovo taglio dei coefficienti di riserva obbligatoria per le banche, mentre l'euro continua scontare le incertezze sulla manovra e sulla tenuta dei conti pubblici italiani.
Le preoccupazioni per l'aumento del deficit/Pil previsto dal governo italiano per il 2019 hanno portato stamane i rendimenti sui Btp decennale a nuovi massimi da quattro anni e mezzo, con lo spread su Bund di nuovo in vista di quota 300.
EUR/USD scambia in mattinata in area 1,15, poco sopra il minimo intraday e non lontano dal minimo da sei settimane visto giovedì a 1,1462, invece la coppia USD/JPY è mossa di nuovo in vista di quota 114, pur rimanendo a relativa distanza dal massimo da novembre 2018 toccato la settimana scorsa 114,55. Oggi la piazza giapponese è chiusa per festività, mentre una chiusura parziale sarà osservata da quella USA seduta, con ripercussioni sui volumi di scambio della giornata.
Oggi la Borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività, mentre le altre piazze dell'area Asia-Pacifico hanno imboccato la via dei ribassi, Hang Seng -0,6%; Shanghai Composite -2,7%; Kospi -0,4%; ASX 200 -1,4%. In Europa, il Dax scivola dello 0,55%, mentre il Cac40 cede lo 0,45%, l'indice FTSE 100 segna una flessione dello 0,13%, l'indice Ftse Mib segna -2,45%.
Tocca i 300 punti lo Italy 10 Year vs Germany 10 Year Spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco, il differenziale mostra un allargamento di 14 punti rispetto alla chiusura di venerdì scontando, oggi, la lettera dei commissari europei con la quale hanno espresso preoccupazioni sulla tenuta dei conti pubblici dell'Italia.
Le vendite sul Btp hanno fatto salire il rendimento al 3,55%, livello che non veniva toccato dall'inizio del 2014.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
FIBO Group