- Il miglioramento della propensione al rischio solleva l’euro
- I ministri dell’energia UE discuteranno dei tetti al petrolio e al gas russo
- Il grafico EUR/USD è ancora ribassista
Il cambio EUR/USD è salito dell’1% questo venerdì, proseguendo lo slancio rialzista dell’inizio settimana. È stato sostenuto dal miglioramento del sentiment del rischio generale verso azioni, cripto e metalli. Ma con l’economia della zona euro a rischio recessione tra crisi energetica e inflazione alle stelle, gli orsi del cambio EUR/USD potrebbero riemergere ed evitare un ulteriore rialzo.
Dovrà passarne di acqua sotto i ponti prima che i tori dell’EUR/USD vedano un chiaro pattern di inversione, la ripresa di questa settimana dovrebbe essere trattata come un balzo oversold. Infatti, con il cambio EUR/USD che testa la prossima resistenza tra 1,0100 e 1,0150 (area evidenziata), c’è il rischio che la prossima ondata di vendite passa partire intorno ai livelli attuali. Il supporto a breve termine è tra 1,0000 e 1,0030. Un ritorno sotto questo range è ciò che potrebbe innescare il prossimo calo.
Sebbene l’EUR/USD non abbia risposto inizialmente in maniera positiva alla decisione della BCE di alzare i tassi 75 punti base, le aspettative di ulteriori aumenti aggressivi nel corso dell’anno hanno sicuramente contributo al blocco dello slancio ribassista. Ma gli investitori ritengono che la domanda potrebbe indebolirsi a tal punto da far terminare prima del previsto il front-loading dei rialzi dei tassi della BCE. Pertanto, i rialzi dei tassi non stanno fornendo un grande sostegno alla moneta unica in questo momento.
Oggi l’attenzione si concentrerà sulla riunione dei ministri dell’energia dell’UE che discuteranno, tra gli altri temi, dei tetti al prezzo per il petrolio e il gas russo. C’è sicuramente il rischio di ritorsioni da parte della Russia se questi limiti di prezzo verranno approvati. Ad esempio, la Russia potrebbe sospendere le restanti spedizioni di petrolio e gas nell’UE, scatenando una nuova ondata di vendite di euro e azioni.
Dunque, mentre un rimbalzo sopra la parità è un segnale positivo per il cambio EUR/USD, credo sia troppo presto per indicare il raggiungimento del bottom. Non soltanto l’economia della zona euro dovrà affrontare dei forti venti contrari, ma la Federal Reserve USA resta determinata a ridurre la pressione dei prezzi con ulteriori aumenti dei tassi. La maggiore economia mondiale resiste rispetto alla zona euro e questo dovrebbe continuare a sostenere il dollaro .
Nota: L’autore al momento della scrittura non possiede nessuno degli strumenti menzionati nel presente articolo.