Domani, martedì, i ministri degli affari esteri dell’Unione Europea s’incontreranno per discutere un rinvio della Brexit oltre la scadenza del 29 marzo. Nel frattempo, il governo britannico cercherà di far approvare il suo “accordo” in Parlamento per la terza volta. Se passerà, il governo chiederà una proroga fino al 30 giugno. In caso contrario, inizierà una corsa frenetica per trovare un modello accettabile prima del 29 marzo. I mercati scontano l’approvazione dell’accordo e la concessione di una proroga. La volatilità implicita a un mese della GBP è bassa, molto inferiore rispetto ai massimi visti di recente. L’EUR/GBP scambia appena sotto i minimi da un anno. Anche i titoli di stato britannici continuano a flettere.
I trader dovrebbero essere vigili, considerato il clima fluido e carico di implicazioni politiche. Puntare sull’EUR/CHF potrebbe rivelarsi più intelligente. L’EUR/CHF costituisce il barometro del rischio intorno all’Euro e la coppia comporta ancora un premio di rischio legato alla Brexit (con l’economia debole dell’UE, il bilancio italiano e il rischio di una BCE colomba). Con il calo delle probabilità di una Brexit incontrollata, gli investitori passeranno di nuovo dal CHF all’euro. La BNS non fornirà una barriera per la forza dell’EUR/CHF, fornendo a questa coppia molto spazio al rialzo.