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Fed: doppia sfida per la politica monetaria con la transizione nella commissione

Pubblicato 03.01.2022, 13:07

La Federal Reserve continuerà a camminare sul filo del rasoio tra il fornire uno stimolo sufficiente per spingere la ripresa economica e mantenere ancorate le aspettative sull’inflazione con l’impennata dei prezzi.

Non è stato facile nel 2021 e sarà ancora più difficile nel 2022.

In arrivo capi delle banche regionali più interventisti

Il FOMC dovrà affrontare l’annuale rotazione dei presidenti delle banche regionali, con quattro nuovi funzionari che avranno diritto al voto.

I nuovi membri votanti sono più interventisti rispetto a quelli uscenti, ma poco importerà, se la commissione continuerà ad agire compatta, senza dissensi. La presidente della Fed di Kansas City Esther George, probabilmente la più aggressiva, avrà diritto al voto. In passato, non ha esitato ad obiettare con la dichiarazione e chiede costantemente una politica monetaria più dura.

Il dissenso sembra una tradizione della banca di Kansas City. Il predecessore di George, Thomas Hoenig, a capo della banca per 20 anni, aveva spesso votato a favore di una politica più aspra. Non ha cambiato idea. Intervistato di recente da Politico, Hoenig, vice-presidente del consiglio della Federal Deposit Insurance Corp. fino al 2018, ha dichiarato, riguardo alle scelte che dovranno fare i policymaker della Fed:

“Non c’è una soluzione indolore. Sarà difficile. E più si aspetta, più finirà per essere doloroso”.

James Bullard, capo della Fed di St. Louis, voterà nel 2022. Aveva chiesto aumenti dei tassi di interesse prima di qualunque altro e vuole cominciare ad alzarli in primavera.

La presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, altro “falco”, sarà un’altra dei presidenti con diritto al voto. In un’intervista di inizio dicembre, Mester ha rivelato che avrebbe voluto un ritmo più rapido per la riduzione degli acquisti di asset della Fed già a settembre, ma la commissione non l’ha approvato fino a dicembre.

La quarta posizione di voto spetta alla Fed di Boston, che al momento non ha un presidente dopo le dimissioni di Eric Rosengren a settembre sulla scia dello scandalo politico sul trading di azioni da parte di membri del FOMC. Il capo della Fed di Philadelphia Patrick Harker, centrista, prenderà il suo posto come membro votante fino a quando la banca di Boston non avrà un successore.

Scelta del consiglio dei governatori: fondamentale la diversità

I presidenti delle banche regionali non necessitano della conferma del Senato ma devono avere l’approvazione del consiglio dei governatori di Washington.

Diversità è la parola chiave per le nomine di Biden per il consiglio dei governatori della Fed. Per un po’, le voci di corridoio a Washington indicavano l’ex procuratore generale dell’Ohio Richard Cordray, primo capo del Consumer Financial Protection Bureau, come probabile candidato al posto vacante di vice presidente della regolamentazione, ma le sue chance si sono ridotte non da ultimo perché una sua nomina sarebbe stata controversa.

Ora si parla di Sarah Bloom Raskin, per un periodo governatore della Fed sotto il governo Obama e poi vice segretario al Tesoro. L’economista della Michigan State University Lisa Cook e il professore del Davidson College Philip Jefferson, entrambi afroamericani, sono nomi papabili per altre due poltrone nel consiglio dei governatori.

Tutti e tre i potenziali candidati probabilmente abbracceranno la spinta progressista del governo.

I candidati al consiglio dei governatori dovranno avere la conferma di un Senato equamente diviso. La Casa Bianca e i legislatori si sono concentrati sull’approvazione della legge sulle spese sociali del governo, quindi non si sa quanto saranno rapide le conferme, compresa quella di Powell ad un secondo mandato.

I restanti membri attuali sono il presidente Powell, Lael Brainard, una Democratica nominata al ruolo di vice-presidente, Michelle Bowman, ex funzionaria bancaria e regolatrice bancaria in Kansas, e Christopher Waller, ex capo economista della Fed di St. Louis sotto Bullard. Tutti i governatori sono membri votanti permanenti del FOMC.

È difficile prevedere quanto i loro trascorsi possano influenzare le opinioni dei nuovi membri del FOMC sulla politica monetaria (anche la banca regionale di Dallas aspetta un nuovo presidente), ma sembra probabile che i nomi papabili tenderanno ad essere cauti e compenseranno un’influenza interventista dei membri votanti del 2022.

Infine la questione di come e quanto rapidamente i policymaker della Fed risponderanno alla doppia sfida del COVID-19 e dell’inflazione dipenderà dalla leadership di Powell. Sarà un test.

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