Ricevi uno sconto del 40%

Fed ed OPEC+ domineranno una settimana intensa per petrolio ed oro

Pubblicato 02.05.2022, 15:01
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

In una delle settimane più intense per i mercati, la Federal Reserve e l’OPEC+ saranno al centro dell’attenzione degli investitori delle materie prime, con i prezzi di oro e petrolio che si preparano ad una certa turbolenza dal momento che la banca centrale e l’alleanza globale dei produttori petroliferi perseguono obiettivi diversi.

Oil Daily

La Fed probabilmente implementerà un aumento dei tassi da 50 punti base, o mezzo punto percentuale, in occasione della sua riunione di maggio questo mercoledì, il primo aumento di una simile portata in 20 anni, con lo scopo di placare l’inflazione peggiore in quattro decenni.

Gold Daily

L’oro è crollato persino prima dell’inizio ufficiale della seduta di New York questo lunedì, con -1% negli scambi asiatici, addentrandosi ancor di più nel territorio dei 1.800 dollari, mentre il dollaro, il maggiore nemico del metallo giallo e principale beneficiario degli aumenti dei tassi USA, è schizzato insieme ai rendimenti dei bond, decennali in testa. 

“Una mossa sostenuta sotto i 1870 dollari potrebbe spingere l’oro spot giù alla media mobile esponenziale su 50 settimane di 1.850 dollari e la media mobile semplice su 100 settimane di 1.837 dollari”, dice Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com. Ed aggiunge:

“Se l’oro dovesse infrangere sotto i 1837 dollari, il livello di 1.818 dollari probabilmente terrebbe come supporto”.

Anche il petrolio crolla nella seduta asiatica ad inizio settimana, con il Brent, il riferimento globale, ed il greggio US West Texas Intermediate, che scendono di ben l’1% negli scambi ridotti tra la festa musulmana dell’Eid ed altre festività nel mondo.

Il calo del petrolio è legato perlopiù ai timori per un rallentamento della crescita economica in Cina, il maggiore importatore petrolifero mondiale, anche se la preoccupazione sugli aumenti dei tassi della Fed potrebbe contribuire a pesare sul greggio questa settimana, soprattutto se dovessero accelerare i timori di una recessione negli Stati Uniti.

Se il mercato del lavoro dovesse rallentare a causa della Fed, ciò avrebbe importanti implicazioni sul mercato petrolifero, per via del nesso tra i due.

I prezzi del petrolio alti possono danneggiare la crescita economica ma non necessariamente un mercato del lavoro come quello che vediamo negli Stati Uniti al momento. Ma un rallentamento della crescita del lavoro, o peggio, un’impennata dell’occupazione come due anni fa, all’apice della pandemia di coronavirus, quasi certamente faranno scendere i prezzi del petrolio.

Un eventuale impatto non si avvertirebbe subito, e probabilmente non questa settimana, quando la riunione della Fed è solo il giorno prima di quella dell’OPEC+, l’alleanza globale dei produttori petroliferi il cui compito, più che garantire la stabilità delle scorte di greggio al mondo, è quello di assicurarsi che il barile stia sopra i 100 dollari.

Proprio come la Fed è determinata a frenare l’inflazione statunitense, l’OPEC+ è decisa a far sì che i prezzi del petrolio non tornino mai più ai minimi visti durante il COVID nel 2020. Sono queste le dinamiche che dobbiamo tenere a mente, in quanto la Fed non riuscirà a ridurre l’inflazione senza far scendere i prezzi del petrolio (la spirale dei compensi e la domanda di lavoratori sono solo una parte del problema), e l’OPEC+ non starà a guardare mentre la banca centrale e il governo Biden cercano di fare a pezzi il mercato petrolifero.

Il greggio USA probabilmente ritesterà le aree di supporto della scorsa settimana di 101 - 98 dollari, ma a quel punto potrebbero tornare i compratori per riprendere il principale slancio rialzista che punta alla resistenza ed alle aree di liquidità di 105 -108 dollari, dice Dixit. Ed aggiunge:

“Se questa area di resistenza di 105 - 108 dollari dovesse attirare abbastanza compratori, aspettiamoci che lo slancio arrivi più su, a 109 -113 e persino 116 dollari”. 

Inoltre, se le cose si metteranno male, l’OPEC+ continuerà a spremere la produzione per assicurarsi che i prezzi non scendano troppo rispetto al livello a cui si trovano.

Con la stagione estiva dei viaggi aerei e delle gite in auto negli Stati Uniti ormai alle porte, potrebbe essere difficile mantenere il petrolio sotto i 100 dollari al barile, così come impedirgli di testare i massimi dell’invasione dell’Ucraina, quasi 140 dollari.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.