I policymaker della Federal Reserve hanno vuotato il sacco.
Nei verbali del vertice di aprile del Federal Open Market Committee, pubblicati la scorsa settimana, si legge che:
“Vari partecipanti hanno suggerito che, se l’economia continuerà a compiere rapidi progressi verso gli obiettivi della commissione, potrebbe essere appropriato, ad un certo punto nei prossimi vertici, cominciare a parlare di un piano per sistemare il ritmo degli acquisti di asset”.
Non solo parlano di cominciare a parlare di un inasprimento della politica monetaria, ma sono intenzionati a parlarne al pubblico:
“Molti partecipanti hanno evidenziato l’importanza che la commissione comunichi chiaramente la sua valutazione dei progressi verso gli obiettivi a lungo termine con largo anticipo rispetto a quando consideri sufficientemente adeguato garantire un cambiamento del ritmo degli acquisti di asset”
E gli investitori ne hanno preso atto.
Grafico DJIA su 60 minuti
L’indice Dow Jones è crollato di oltre 580 punti mercoledì scorso, ancora prima dell’annuncio, in quanto i crescenti timori per l’inflazione hanno comportato un selloff del Bitcoin e di altri asset legati al rischio. Le perdite del Dow si sono ridotte a circa 164 punti alla fine degli scambi. E in particolare il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni, di riferimento, è schizzato a circa l’1,7% prima di scendere.
Autocompiacimento pericoloso?
L’avvertimento velato dei verbali era formulato nel linguaggio meccanico secondo cui probabilmente ci vorrà del tempo prima che l’economia compia “sostanziali ulteriori progressi” verso l’obiettivo della Fed della piena occupazione e dei prezzi stabili, ma c’è stato: segnale che il FOMC non sta del tutto ignorando la prova sempre più evidente che l’inflazione, transitoria o no, è una realtà.
Il falco dell’inflazione Larry Summers, ex segretario al Tesoro, aveva dichiarato, quando è stato pubblicato l’indice IPC di aprile all’inizio del mese, che i prezzi stavano salendo più di quanto si aspettasse.
Summers, a cui ad un certo punto era stata proposta la presidenza della Fed ma mai confermata, ha incrementato le sue critiche contro la banca centrale la scorsa settimana. In occasione di un evento della Fed di Atlanta, ha accusato la Fed di creare un “autocompiacimento pericoloso” sui mercati finanziari e di sottovalutare i rischi di inflazione e instabilità finanziaria con la sua politica di tassi di interesse bassi.
L’economista di Harvard è già noto per aver criticato l’American Rescue Plan da 1,9 mila miliardi di dollari approvato a marzo, definendolo “la politica macroeconomica meno responsabile mai vista negli ultimi 40 anni”. Le previsioni di Summers non sempre sono state corrette in passato, ma questi avvertimenti in stile Cassandra continuano a destare preoccupazione.
Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha fornito una risposta più moderata in un’intervista della scorsa settimana, ma si è detto aperto ad “ogni scenario”. Ha aggiunto:
“Sto prestando attenzione. E poiché si tratta di tempi senza precedenti, cercherò di essere il più preparato possibile per qualunque cosa succeda lungo la strada”.
Il presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan continua ad insistere perché la Fed prenda in considerazione il tapering dei suoi acquisti di asset “presto”. Ha ribadito la metafora già usata in passato secondo cui è il momento “forse di togliere il piede dall’acceleratore” per evitare di dover “frenare bruscamente” lungo il percorso.
Patrick Harker, capo della Fed di Philadelphia, si aggiunge al coro di chi chiede di parlare di tapering, facendo eco al “presto” di Kaplan. Ha dichiarato che ridurre gli acquisti di bond sarebbe un “primo passo” nel graduale inasprimento della politica monetaria.
Il prossimo vertice di politica monetaria del FOMC sarà il 15-16 giugno, seguito da un vertice a fine luglio e poi dal simposio di Jackson Hole a fine agosto. Investitori e trader sembrano aspettarsi che il Presidente della Fed Jerome Powell eviti un eventuale annuncio di tapering fino al simposio di agosto, ma le pressioni in aumento potrebbero forzare la mano alla Fed ben prima.
Se la Fed riuscirà ad aspettare fino ad agosto per l’annuncio, gli investitori prevedono che il processo vero e proprio cominci a inizio 2022. Ma, come avvertiva tempo fa il poeta scozzese Robert Burns, le migliori intenzioni di topi e uomini spesso vanno nel verso sbagliato.