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Finisce un esperimento della Fed e ne inizia un altro

Pubblicato 17.06.2022, 17:39
Aggiornato 22.02.2024, 15:00

Ieri, la Federal Reserve ha alzato i tassi di 75bps, l’aumento maggiore dal 1994. Due giorni fa, il mercato si aspettava un aumento da 50bps.

Dopo un opportuno articolo del Wall Street Journal, che in qualche modo tutti a Wall Street sapevano che si trattava di un avvertimento della Fed, i mercati immediatamente hanno messo in conto un intervento da 75bps.

L’aumento dei tassi di ieri e la dichiarazione hanno rappresentato un momento importante, con la banca centrale che ha finalmente ammesso che l’inflazione è più alta e probabilmente resterà più alta di quanto si pensasse.

Powell si rifiuta ancora di ammettere che si sia trattato di un errore di politica, del tutto riconoscibile in tempo reale. Mi sorprende sempre che, quando i policymaker commettono errori madornali, sembrano sempre pensare che nessuno li avesse previsti. Greenspan l’aveva detto a proposito del fiasco tech. Bernanke del fiasco immobiliare.

Ma questo è stato più che un errore. È stata una intenzionale decisione di politica monetaria guidata da una seducente ma demenziale teoria: l’idea, promulgata dagli accoliti della Teoria Monetaria Moderna (MMT) che, se l’economia non si trova ad un livello di piena occupazione, il governo possa spendere qualunque somma di denaro e la banca centrale possa stamparlo, e tutto questo non causerà inflazione.

Gli ultimi due anni sono stati un esperimento, per testare questa ipotesi.

E quindi non era assolutamente imprevedibile. La previsione era che questo comportamento avrebbe causato un’inflazione altissima. I fan della MMT si sbagliavano, e l’esperimento è finito. Il prossimo che vi parlerà della MMT, potete mandarlo a farsi un giro.

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E questa è la buona notizia.

Andiamo alla cattiva. Stiamo iniziando un nuovo esperimento e, al contrario dell’ultimo, questo non è altrettanto ovvio. La Federal Reserve adesso, per la prima volta, sta cercando di controllare l’inflazione alta cambiando solo il prezzo del denaro, senza nessuna pressione sulla quantità.

Prima, la Fed cambiava i tassi di interesse facendo pressione sulle riserve.

Cambiare i tassi di interesse senza pressioni sulle riserve per far scendere la crescita del denaro, è un esperimento, proprio come lo era la MMT. La Fed ha dei modelli. Un mucchio di modelli. Visto quello che abbiamo appena passato, quanta fiducia avete nei suoi modelli?

Ecco il punto. Alzare i tassi di interesse, se le banche hanno potere di prestito illimitato, probabilmente [1] significa più denaro, non meno. Questo perché le banche sono molto elastiche quando si tratta di fare prestiti redditizi. Dategli più spread, o un rendimento sui finanziamenti maggiore, e presteranno un sacco di denaro. Dall’altra parte, i debitori tendono ad essere meno elastici. Se siete consumatori con un prestito al consumo dell’11%, che sale al 12%, questo vi spingerà a prendere in prestito di meno? I prestiti ipotecari sono un’area in cui ci aspetteremmo di vedere un’elastica risposta alla domanda ai tassi più alti, ma meno di quanto si possa pensare quando i prezzi delle abitazioni salgono del 15% all’anno. In breve, se non si limitano le banche premendo sulle riserve, credo che sia molto probabile che si otterranno più prestiti, non meno, con tassi di interesse più alti.

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Ma in ogni caso non possiamo saperlo.

Quello che mi preoccupa ora è che, almeno, con la MMT sapevamo che si trattava di un esperimento. Magari un esperimento stupido, o semplicemente una scusa per fare cose “rivoluzionarie” in risposta alla recessione per il COVID, ma sapevamo di stare facendo qualcosa che non avevamo mai fatto prima.

Quando parliamo di politica dei tassi di interesse, però, non ci sono molte persone che pensano che la Fed stia facendo qualcosa di nuovo. Le persone pensano che la Fed operi sempre alzando i tassi di interesse, perché noi “sappiamo” che “politica di inasprimento” equivale ad aumenti dei tassi. È una scorciatoia mentale, è questo il problema. Non è infatti questo il modo in cui la Fed opera storicamente. Quando la Fed si gingillava con l’inflazione tra l’1% e il 3%, il meccanismo preciso non importava davvero: le azioni della Fed probabilmente non avrebbero comunque avuto un effetto significativo.

Ora, tuttavia, siamo in un momento importantissimo. C’è un motivo se la NASA testa i razzi senza nessuno a bordo, prima di fissare qualcuno dentro con una cintura. Noi, invece, siamo tutti involontari partecipanti a questo esperimento.

Speriamo che finisca meglio di quello precedente.

[1] Ok, ok, è un’ipotesi anche la mia, perché neanch’io l’ho fatto. Ma i miei trascorsi con le previsioni sono migliori di quelli della Fed.

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