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Flusso cedolare del 17,52% annuo con un certificate sul settore automotive

Pubblicato 10.01.2024, 06:24
Aggiornato 26.04.2022, 10:40

Il certificato di Vontobel con ISIN DE000VM7G5Y1 su Volkswagen (ETR:VOWG), Stellantis (BIT:STLAM), Ford e Tesla (NASDAQ:TSLA) prevede l’erogazione di una cedola trimestrale del 4,38% per un flusso cedolare annuo del 17,52%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda più del 40% dai valori iniziali, condizione valida anche per il rimborso del nominale alla scadenza.

Emesso il 4 gennaio, il certificato è acquistabile sotto pari a 99,50€ con il solo worst of Tesla sotto strike ma distante da esso solo il 2,22%. Sopra la pari invece gli altri titoli con Volkswagen a +0,80% e Stellantis e Ford entrambe a +1,11%.

Il certificato presenta, come la maggior parte dei cash collect attualmente quotati, l’effetto memoria sulle cedole, come fattore di ulteriore protezione. Tale effetto si attiva se ad una delle date di osservazione trimestrali uno o più sottostanti scendono al di sotto del livello barriera, ovvero in questo caso perdono più del 40% dai prezzi attuali. La cedola non verrebbe erogata, essendo per l’appunto al di sotto del livello barriera, ma non sarebbe persa, bensì accantonata “in memoria” e pagata successivamente alla prima osservazione utile nella quale tutti i sottostanti abbiano recuperato almeno il livello barriera.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Il 2023 è stato un anno record per il mercato italiano dell’automotive con un fatturato che per la prima volta dal 2007 ha superato i 45 miliardi di euro. Allora però erano state vendute 2,5 milioni di automobili, mentre lo scorso anno ne sono bastate 1,6 milioni, segno evidente di come il prezzo medio si sia di molto alzato. Numeri molto più alti anche rispetto al 2019, ovvero l’ultimo anno prepandemico, dove con 40 miliardi erano state immatricolati 1,9 milioni di veicoli. Non sono ancora disponibili dati a livello globale ma la tendenza sembra replicarsi.
Nell’ultimo trimestre il settore automotive si è mosso molto bene anche sui mercati, risultando un dei più performanti ma se allarghiamo lo sguardo all’intero 2023 le prestazioni sono state contrastanti. Se da un lato il best performer Tesla nel 2023 ha visto le sue quotazioni crescere di quasi il 120% e Stellantis di oltre il 50%, troviamo titoli come Porsche (ETR:P911_p) scesa del 11% o Volkswagen che chiude l’anno a -3,5%.

Il basket del certificato è puramente settoriale e composto da Volkswagen, Stellantis, Ford e Tesla.

VOLKSWAGEN
Con lo strike a 112,32€, molto vicino ai prezzi odierni, il titolo mantiene il suo margine sulla barriera di protezione posta a 67,39€ e non visibile sul grafico in quanto per ritrovare questi prezzi sul titolo bisogna andare indietro fino al 2010. Il titolo è rimbalzato sul supporto intorno ai 100€ e potrebbe finalmente aver invertito la rotta. Riportando i dati di InvestingPro, il target medio degli analisi per il titolo è a 150,50€ mentre i diversi modelli indicano un target medio di 128,93€, ben al di sopra dei valori attuali e soprattutto lontanissimi dal prezzo barriera.

Andamento Volkswagen; fonte Investing.com

STELLANTIS
Il titolo ha vissuto un 2023 sorprendete con il titolo passato da poco più di 13€ ai massimi storici a 21,895€ a metà dicembre. Dopo una leggera correzione, lo strike è posto a 20,345€ e la barriera a 12,21€, poco sopra ai minimi 2022. Anche in questo caso i target price di InvestingPro sono sopra ai livelli attuali con la media degli analisti a 24,49€ e dei modelli di analisi a 26,43€.

Andamento Stellantis; fonte Investing.com

FORD
Ci spostiamo oltreoceano, dove Ford ha visto crescere di oltre il 7% le vendite negli Stati Uniti nel corso del 2023. Quello che invece non è salito è il prezzo delle azioni, arrivato oltre i 15$ nel corso dell’anno prima di scendere fino ai minimi di periodo a 9,63$. Il rimbalzo partito a novembre ha riportato il titolo verso l’altro, con lo strike fissato a 11,70$. La barriera di protezione a 7,02$ è posta su valori che al netto dei mesi del lockdown 2020 il titolo non vede da ottobre 2009. Se guardiamo ai target price, i 22 analisti del campione su InvestingPro vedono un TP medio a 13,58$.

Andamento Ford; fonte Investing.com

TESLA
Come accennato nell’introduzione, nel 2023 del titolo di Elon Musk ha visto più raddoppiare il suo valore, dopo che Tesla aveva seguito l’andamento dei principali titoli tech precipitando tra la fine del 2021 e l’inizio del 2023 da oltre 400$ al minimo intorno ai 100$. Una discesa del 75%, sicuramente eccessiva, seguita da un rimbalzo che gli ha permesso di recuperare quasi metà della discesa, rimanendo però ancora lontano dai massimi del 2021. Lo strike è posto a 238,35$, leggermente sopra ai prezzi attuali dopo la discesa di ieri, mentre la barriera si trova a 143,01$. Il target price medio degli analisti è perfettamente in linea con il prezzo di strike a 238,0$.

Andamento Tesla; fonte Investing.com

PROTEZIONE E RENDIMENTO
Tutti e quattro i sottostanti presentano livelli barriera e quindi di protezione molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale e il flusso cedolare sono garantiti dall’emittente. Fino a che nessuno dei sottostanti scende sotto a tali livelli, infatti, il certificato paga una cedola trimestrale del 4,38% con un flusso cedolare annuo del 17,52%. Come già anticipato le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto del -40% alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 5 gennaio 2026, con una durata di due anni, ma già da aprile è prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 5 aprile, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola trimestrale del 4,38%. Dato l’acquisto ad oggi sotto la pari, a 99,50€, in caso di richiamo anticipato alla prima scadenza si avrebbe comunque un rendimento di quasi il 5% in meno di tre mesi, dato da 4,38€ di cedola più 0,50€ di capital gain sul nominale. Quindi anche in caso di richiamo anticipato, uno scenario estremamente positivo.

SCENARI A SCADENZA
L’osservazione autocall per la scadenza anticipata sarà sul livello del 100% del prezzo di strike a partire dalla prima osservazione e ad ogni osservazione trimestrale successiva.
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a gennaio 2026 si avranno due scenari:
il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. Si avrà in questo caso quindi un rimborso superiore al prezzo di acquisto con un capital gain di 0,50€ sul valore nominale, cui aggiungere l’erogazione di 8 cedole trimestrali del 4,38% per un totale del 35,04% in due anni. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Ford dovesse scendere del 45% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 55€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.

RIEPILOGO
Sembra ormai definitivamente accantonata la possibilità di un hard lending con una recessione forte, scenario in cui i settori ciclici potrebbero essere penalizzati. Anche in caso di rallentamento, i due titoli più volatili ovvero Ford e Tesla, sono comunque molto lontani dai massimi visti nei scorsi anni. Personalmente credo il certificato appena analizzato, il DE000VM7G5Y1 possa essere una buona soluzione per investire sul settore automotive e poter beneficiare di un flusso cedolare molto importante anche in caso di lateralità o correzione moderata dei mercati. Ricordiamo infatti che, se nessuno dei sottostanti perde oltre il 40%, viene erogato un flusso trimestrale del 4,38% per un rendimento annuo del 17,52%.
La protezione è sempre un fattore molto importante e le barriere, al di là della distanza percentuale dei titoli da esse, considerando il mero prezzo a cui sono poste, sembrano sufficientemente protettive anche in caso di scenario negativo.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s), sinonimo di solidità dell'emittente. Il basket è composto da quattro delle principali aziende del nostro paese, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.

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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico”

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Ultimi commenti

il capitale è garantito a scadenza?
In modo condizionato, ovvero solo se nessuno dei titoli scende oltre il 40%. Quindi è protetto fino al -39,99% di uno dei sottostanti, se almeno uno il giorno della scadenza ha una perdita superiore allora no, non è protetto
per me questo certificate ha senso perchè ha la scadenza lunga e la barriera discreta.....cosicchè anche se venisse violata nel breve ciò non impatterebbe sul risultato del certificate stesso
L'autocall non avviene se almeno 1 dei sottostanti è sotto il prezzo di strike, corretto ?
Esatto
Se compro il certificate a 100 e lo vendo dopo 4 cedole porto a casa il 17.52%?
Dipende a quanto lo vende…
Dipende dalla valutazione del certificato quando lo vendi piu il17,52%
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Nessuno fa beneficenza
Nessuno l'ha detto
Li compri lei.
Esiste dott. Pavan un dato statistico di quanti certificates mediamente vanno a buon fine? (rimborso 100) Quanti tra il pool che lei o il suo team seleziona? PS. Trovo sempre interessanti i titoli che segnala e questo dato mi aiuterebbe a decidermi.
Purtroppo no, non vi è un database che raccoglie questo dato anche perchè consideri che è un valore estremamente aleatorio. Nel 2022, con i mercati in profondo rosso abbiamo assistito alla chiusura sotto barriera di tanti certificati, ma se guardiamo invece al 2021 o al 2023 la percentuale è molto più basse. Dipende molto da come e con che forza si muove il mercato.
supponiamo che il certificato venga rimborsato anticipatamente alla prima data utile, al netto dei costi annui porterei una perdita, costi d ingresso 5.7% prima cedola 4.8% lordi. Giusto?
No, non è corretto. I costi in un certificato sono sempre compresi nella struttura del prodotto. Quindi in caso di autocall alla prima osservazione ha acquistato a 100, prende la cedola e rimborsa a 100. Ha guadagnato il 4 e rotti in base al prezzo di acquisto, il costo non ha alcun impatto.
questi prodotti hanno senso solo se c è protezione del capitale alla scadenza. in questo caso no.
Se ci fosse la protezione del capitale non avrebbe un flusso cedolare del 17% anno
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