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Forex: cosa aspettarsi per l’euro post-BCE

Pubblicato 23.07.2021, 09:41
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 22 luglio 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

L’annuncio di politica monetaria della Banca Centrale Europea è stato l’evento più importante di questa settimana, ma non ha ispirato nessuna mossa cruciale per il cambio EUR/USD. Questo, ovviamente, è proprio quello che speravano i banchieri centrali, ossia una volatilità limitata sulla scia di importanti annunci. Per la BCE, il suo primo importante cambiamento dell’inflazione in due decenni è stato annunciato all’inizio di questo mese e oggi è stata resa ufficiale la modifica delle linee guida. Il cambio EUR/USD inizialmente è stato scambiato sopra 1,1830 ma, alla chiusura di Londra, è sceso sotto 1,1760 intraday. Abbiamo parlato della possibilità che il cambio EUR/USD schizzasse dopo la decisione sui tassi nell’articolo di ieri, ma la distanza che la BCE ha messo tra sé e le altre banche centrali ha impedito un balzo duraturo.

Durante il vertice di oggi, la BCE ha confermato di non avere alcuna fretta di alzare i tassi di interesse. Non solo ha evitato di parlare di tapering, a differenza delle altre banche centrali, ma ha anche modificato le linee guida inserendo una maggiore tolleranza dell’inflazione. Da luglio in poi, la BCE si aspetta di mantenere i tassi di interesse al livello attuale o più basso fino a quando l’inflazione non raggiungerà il 2% ben prima del suo orizzonte di proiezioni e resterà a lungo a quel livello, o più sopra, per il resto del periodo di proiezioni. Sebbene la Presidente della BCE Christine Lagarde abbia affermato che ci sono aspettative di una crescita forte per l’economia della zona euro nel terzo trimestre, le prospettive sull’inflazione sono sottotono e la variante Delta del coronavirus è “una crescente fonte di incertezza”.

Tra il cambio delle linee guida, le prospettive di un’inflazione sottotono di Lagarde ed i timori della banca per la variante Delta, la BCE ha espresso chiaramente che non condivide l’idea della Federal Reserve, della Reserve Bank of New Zealand, della Banca del Canada e della Banca d’Inghilterra secondo cui potrebbe essere arrivato il momento di cominciare a ridurre gli acquisti di asset. L’euro ha registrato la performance peggiore della giornata e ci aspettiamo che resti sotto pressione. Il livello di 1,1700 probabilmente sarà testato dal cambio EUR/USD, ma la moneta unica è più vulnerabile contro la sterlina e le valute legate alle materie prime. Gli indici PMI sulla zona euro saranno pubblicati domani. Le riaperture dovrebbero incoraggiare le attività, con una potenziale spinta a breve termine per la valuta, ma non si prevedono guadagni prolungati.

Il dollaro USA è misto: sale contro euro, franco svizzero e dollaro australiano, è stabile contro yen giapponese e dollaro neozelandese e scende contro sterlina e dollaro canadese. Le richieste di sussidio di disoccupazione sono salite più del previsto e le vendite di case esistenti sono salite meno, ma il prezzo medio di una casa venduta è schizzato ad un nuovo massimo storico. I rendimenti dei Treasury hanno ripreso a scendere, con i casi di coronavirus negli USA saliti del 53% su base settimanale e la variante Delta responsabile dell’83% dei nuovi casi. La variante ha già comportato nuove restrizioni in altre parti del mondo e la paura è che, in autunno, succederà lo stesso negli Stati Uniti. Domani saranno pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio canadesi e gli indici PMI britannici. Si prevedono numeri più solidi dal momento che le minori restrizioni hanno incoraggiato l’attività economica in entrambi i paesi.

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