Rassegna giornaliera sul mercato forex, 18 maggio 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
I dati deboli USA stanno iniziando a pesare sul dollaro. Il biglietto verde è sceso contro tutte le principali controparti questo martedì dopo i dati immobiliari deboli. Le concessioni edilizie sono aumentate dello 0,3% nel mese di aprile, in calo dall’1,7% a marzo, mentre i nuovi cantieri sono crollati del 9,5%. Mentre la domanda immobiliare è ancora molto forte, il costo delle materie prime, come il legname è schizzato negli ultimi mesi. Negli ultimi 12 mesi fino ad aprile, i prezzi del legname sono saliti di oltre l’89%. Tra dati deboli sull’occupazione, il calo della spesa, il rallentamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York ed ora anche il settore immobiliare, è solo una questione di tempo prima che il dollaro vada in selloff contro le altre valute, in quanto questi dati rafforzano la riluttanza della Federal Reserve a rispondere all’aumento della pressione dei prezzi. In un momento in cui la ripresa globale sta prendendo slancio, il dollaro USA dovrebbe registrare una under performance.
L’euro è salito al livello più alto degli ultimi tre mesi contro il dollaro USA. Come abbiamo scritto nell’articolo di ieri, l’allentamento delle restrizioni in Europa farà ravvivare la domanda per l’euro. Il massimo di febbraio di 1,2243 è il livello di resistenza più vicino, e crediamo che possa essere superato facilmente, con il cambio EUR/USD diretto verso 1,23. Il cambio GBP/USD ha chiuso al massimo di tre mesi. Il mercato dell’occupazione nel Regno Unito sta andando bene, con 84.000 nuovi posti di lavoro a febbraio. Anche le richieste di sussidio sono scese di 15.000 ed il tasso di disoccupazione è sceso al 4,8% dal 4,9%. Sebbene l’aumento della retribuzione media sia rallentato al 4% dal 4,5%, la crescita degli stipendi senza bonus ha visto un’accelerazione.
Nelle prossime 24 ore i riflettori saranno tutti puntati sull’inflazione: sono attesi i report sull’inflazione al consumo in Nuova Zelanda, Regno Unito, zona euro e Canada. Ad eccezione della zona euro, si prevedono dei report che mostrino un aumento della pressione dei prezzi, che potrebbe offrire una spinta nel breve termine per le loro valute. In effetti, il dollaro neozelandese è stato una delle valute migliori della giornata. Non sono stati rilasciati dati economici oltre ai prezzi dei prodotti lattieri, in forte calo. Un aumento dell’IPP potrebbe far parlare nuovamente di inasprimento alla RBNZ, già preoccupata dai prezzi delle case.
Il dollaro canadese è salito al massimo degli ultimi sei anni contro il biglietto verde nonostante il calo dei prezzi del petrolio. Secondo l’indice IVEY PMI, i prezzi in Canada sono saliti bruscamente il mese scorso. La Bank of Canada è stata una delle prime banche centrali a ridurre gli acquisti, ed i dati di domani sull’inflazione dovrebbero confermare questa mossa.