Ci siamo, in generale l’indice Americano con i principali titoli USA, ancora una volta si ritrova a ritestare la sua Media mobile settimanale a 200 periodi, indicatore tecnico in passato molto utile. Il fatto che le prossime chiusure avvengano sotto questo livello evidenziato dalla linea rossa, ci darà molte informazioni sul tipo di mercati in cui ci troviamo.
Ricordiamo infatti che i mercati, ad eccezione del Nasdaq, hanno subìto delle correzioni del 15-20%, ma potrebbero fare come nel 2020 quando ad un certo punto tutti hanno capito che quello non era un vero e proprio bear market, ma una correzione (profonda, ma sempre correzione) di un bull market di lungo termine.
Se inoltre consideriamo dalla tabella sotto, che questo è il SECONDO PEGGIOR INIZIO D’ANNO DELLA STORIA, allora le probabilità di avere un finale di anno più positivo non sono poi tanto basse.
Infatti quello che vediamo è che la seconda parte dell’anno (seconda colonna) 9 volte su 14 i mercati hanno dato performance positive. 3 volte su 14 hanno dato performance peggiori del periodo precedente (sempre infra annuale), e 2 volte su 14 c’è stato un calo ma inferiore a quello del periodo precedente.
Ecco quindi che ancora una volta il comportamento dei mercati è sì imprevedibile, ma guardare il passato può aiutarci a comprendere meglio i possibili scenari in cui potremmo trovarci.
Per rispondere invece alla domanda delle domande, ovvero “quando finirà?”, premesso che nessuno può saperlo, vi invito a leggere quanto segue, tratto da un recente report di Goldman Sachs (NYSE:GS). Vi allego (immagine sotto) un’immagine da cui risultano TUTTE le crisi di mercato degli ultimi 100 anni, con alcune considerazioni:
Le crisi sono di 3 tipi (cicliche, strutturali, event-driven). Per come si è sviluppata fino ad ora, possiamo dire che questa fase ribassista sia al momento del secondo tipo. Se alla fine gli impatti sull’economia (perché ci saranno sicuramente) dovessero essere di breve durata (2 trimestri) allora la crisi “Cyclical” sarà caratterizzata per essere “mediamente breve ma intensa”. Perciò se vale per le fasi ribassiste varrà allo stesso modo per i rialzi che ne seguiranno.
In ogni caso, ancora una volta trovarsi completamente investiti nello scenario da -35%, con durata 12-16 mesi potrebbe essere una strategia in grado di evitare drawdown eccessivi di portafoglio (normali in periodi simili) e capace di limitare eventuali ansie che ne seguiranno, per poi ripartire quando i mercati lo consentiranno, sviluppando nel mentre una buona asset allocation, collegata sempre ad ingressi frazionati e piani di accumulo.
Alla prossima!
Se ritieni utili le mie analisi, e vuoi ricevere gli aggiornamenti quando le pubblico in tempo reale, clicca sul pulsante SEGUI del mio profilo!
Vuoi approfondire la conoscenza del mercato delle aizoni? Visita la nostra NUOVA Academy Gratuita
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"