Dopo aver toccato il minimo da 13 mesi venerdì scorso, ieri l’EUR/CHF è salito dell’1% e stamattina continua ad apprezzarsi gradualmente sull’onda del miglioramento della propensione al rischio.
L’avversione al rischio è diminuita considerevolmente sulla scia degli sviluppi positivi nel Regno Unito.
Le apprensioni per la Brexit si sono allentate dopo che Michel Barnier, capo negoziatore dell’Unione Europea, ha detto che è realistico attendersi un accordo sulla Brexit entro le prossime sei/otto settimane.
La sterlina è così salita a 1,30 contro il biglietto verde, mentre la coppia GBP/CHF ha guadagnato l’1,80%, portandosi a 1,2740.
Ciò nonostante, la guerra commerciale in corso fra USA e Cina farà stare sulle spine gli investitori; Donald Trump ha avvertito di essere pronto a introdurre dazi su esportazioni cinesi verso gli USA, valutate intorno a $267 miliardi.
Per il momento i partecipanti al mercato non sembrano troppo preoccupati, gli asset rischiosi si sono infatti ripresi nella mattinata di scambi europea.
Le valute dei mercati emergenti hanno trovato richieste migliori; yen giapponese, franco svizzero e dollaro USA sono scivolati, intanto l’euro e le valute legate alle materie prime di alta qualità hanno esteso i guadagni.
Vista la forte incertezza sull’esito della guerra commerciale fra USA e Cina, si rende ancora necessaria la prudenza.
Probabilmente il rally del rischio durerà poco.