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Gas naturale: arriva agosto, ci si comincia ad interrogare sulle scorte invernali

Pubblicato 29.07.2021, 12:22

Con agosto alle porte, comincia il gioco di strategia sul gas naturale USA: quello di provare a indovinare quando il caldo estivo si ridurrà abbastanza da consentire più iniezioni di gas nelle scorte.

Natural Gas Daily

Grafico giornaliero gas naturale

Come chi scambia su questo mercato sa bene, la finestra di sette settimane fino all’autunno è ancora più breve in termini di reali aspettative sul riscaldamento. Di conseguenza, farsi un’idea della domanda di aria condizionata, parte fondamentale del mercato estivo per il gas, è importantissimo per i trader.

L’altra sfida, ovviamente, è prevedere il più accuratamente possibile a quanto ammonteranno le scorte iniziali di gas invernale.

Dan Myers, analista del gruppo di consulenza sul rischio dei mercati del gas Gelber & Associates, con sede a Houston, ne parla in una email ai clienti dell’agenzia, condivisa con Investing.com:

“Con le torride temperature estive che lentamente si abbasseranno e la domanda trainata dal clima che si ridurrà, si prevede che, nelle settimane seguenti, la portata delle prossime iniezioni cominci a diventare maggiore ad agosto”.

Il dibattito sulle immissioni di gas arriva mentre la Energy Information Administration si prepara a pubblicare l’ultimo aggiornamento settimanale sulla situazione delle scorte di gas naturale USA alle 10:30 ET (14:30 GMT) di oggi.

Arriva anche un giorno dopo la scadenza del contratto del gas di agosto sul NYMEX, che ha chiuso a 3,965 dollari per mmBtu. Martedì, il contratto di agosto aveva segnato 4,114 dollari, il massimo dal dicembre 2018. Malgrado la performance superiore, i prezzi del gas sembrano destinati a chiudere la settimana con un crollo del 2%, registrando il secondo calo settimanale in 10 settimane.

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In base alle stime degli analisti intervistati da Investing.com, i livelli delle scorte statunitensi di gas naturale sono probabilmente saliti di 43 bcf, o miliardi di piedi cubici, nella settimana terminata il 23 luglio.

Se fosse vero, si tratterebbe del 12% in meno rispetto ai 49 bcf della settimana precedente, conclusasi il 16 luglio, presumibilmente per un minore consumo del combustibile per gli impianti di raffreddamento.

Su base annua, l’iniezione per la settimana del 23 luglio dovrebbe essere quasi il 60% in meno dei 27 bcf della stessa settimana di un anno fa. E sarebbe superiore anche alla media quinquennale (2016-2020) di 28 bcf.

Ma, aspetto ancor più importante, l’iniezione della settimana del 23 luglio porterebbe le scorte totali di gas a 2,721 tcf, o migliaia di miliardi di piedi cubici. Sarebbe il 5,6% al di sotto della media quinquennale ed il 15,9% al di sotto del livello della stessa settimana di un anno fa.

La minore quantità di gas bruciato dalle utenze la scorsa settimana, comportando una maggiore iniezione nelle scorte, sembra essere legata ai livelli delle temperature per la scorsa settimana.

L’agenzia di dati Refinitiv ha reso noto che si sono registrati 87 CDD (gradi giorno di raffrescamento) la scorsa settimana, rispetto alla media trentennale di 90 CDD.

I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.

L’agenzia di previsioni NatGasWeather sottolinea che nei prossimi giorni il caldo estivo dovrebbe ridursi ancora di più.

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“La domanda nazionale sarà molto più bassa questo fine settimana e la prossima settimana, in quanto una serie di sistemi meteorologici sul Canada avanzano aggressivamente verso la metà orientale degli USA, con massime dai 70 agli 85 gradi”, scrive l’agenzia in una previsione sul portale di settore natgasintel.com.

Ciononostante, l’agenzia stima che il caldo si intensificherà nel periodo 6-11 agosto, con la maggior parte dei 48 stati meridionali “che torneranno a temperature sopra la media, con massime di 85-100 gradi ed una ripresa della forte domanda nazionale”.

Temperature più basse della media hanno comportato anche una settimana inferiore alla media per le esportazioni di GNL la scorsa settimana.

Nonostante ciò, le esportazioni di GNL USA sono rimaste forti questa settimana, a poco meno di 11 bcf al giorno, un livello vicino ai massimi storici secondo natgasintel.com.

Le esportazioni di GNL per soddisfare le necessità di raffrescamento in Asia ed Europa stanno prosciugando le scorte ed alimentando i timori di uno squilibrio, spiega il portale. Le stime di questa settimana indicano una produzione di GNL pari a circa 19 bcf, al di sotto dei recenti massimi e ben inferiore ai livelli precedenti alla pandemia. La differenza tra domanda e produzione ha supportato il prezzo dei future.

“Siamo ancora in estate, le esportazioni sono forti e la produzione è abbastanza bassa”, avrebbe affermato Steve Blair, amministratore commerciale senior di Marex North America LLC. “In base a quanto stiamo vedendo, penso che ci sia un sottofondo rialzista in questo mercato che potrebbe durare per tutta l’estate”.

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Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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