- Ondata di freddo a breve termine vs previsioni di caldo: a dura prova i commercianti di gas
- Produzione record di gas secco, mancanza di aggiornamenti sul ritorno di Freeport LNG
- I grafici indicano un massimo di 7,27 dollari e un minimo di 4,74 dollari a più lungo termine
Quando fa freddo, a volte è pungente e quando fa caldo, è fuori stagione: gli sbalzi di temperatura degli Stati Uniti continuano a mettere alla prova la resistenza dei trader di natural gas, con una volatilità che rende difficile per il mercato fare una chiara svolta in una delle due direzioni del prezzo di 6 dollari.
Il contratto del gas naturale del mese anteriore sull’Henry Hub del New York Mercantile Exchange è crollato di quasi il 6% venerdì, scendendo sotto i 5,80 dollari per ogni unità metrica da un milione di British thermal (mmBtu), prima di recuperare quasi tutta la perdita nell’arco di tre sedute, grazie ai segnali che indicano che nei prossimi giorni un’ondata di aria artica coprirà la quasi totalità degli Stati Uniti.
Ma le previsioni di un consumo di gas tipicamente inferiore in vista della festa del Ringraziamento della prossima settimana potrebbero essere un’altra seccatura per i tori del gas, secondo gli analisti che analizzano i modelli meteorologici.
Inclinazione ribassista più che rialzista per i prezzi
Il contratto di dicembre del mese anteriore di Henry Hub, che al momento della scrittura si attesta sui 6,25 dollari per mmBtu, è un range-bound nella parte bassa dei 6 dollari, secondo Sunil Kumar Dixit, chief technical strategist di SKCharting.com.
Nell’immediato, i grafici mostrano un potenziale limitato per gli obiettivi di rialzo del gas di dicembre, che includono la media mobile esponenziale (EMA) a 50 settimane di 6,38 dollari, l’EMA a 50 giorni di 6,53 dollari e la media mobile semplice (SMA) a 100 giorni di 6,91 dollari.
Ci vuole più chiarezza sulle condizioni meteo
I risultati della Gelber & Associates mostrano un’ambiguità nei modelli meteorologici a lungo termine per dicembre. Mentre alcuni modelli suggeriscono un dicembre più caldo, altri sono convinti che il mese sarà caratterizzato da temperature inferiori alla media.
La rivista di settore naturalgasintel.com ha concordato con Gelber & Associates, affermando che i modelli meteorologici hanno faticato a determinare quanta aria fredda si soffermerà sui 48 Stati Uniti inferiori nell’ultima settimana di novembre.
Il sito, tuttavia, ha presentato un’analisi di NatGasWeather per un periodo potenzialmente più freddo dal 24 al 28 novembre.
Ma a parte questo, “le previsioni a più lungo raggio continuano a favorire un andamento stagionale o leggermente ribassista per la maggior parte degli Stati Uniti all’inizio di dicembre”, si legge.
La riapertura di Freeport resta un mistero per i mercati
Intanto, gli operatori che speravano di ottenere una tempistica sulla riapertura di Freeport LNG sono rimasti piuttosto delusi.
Il terminal per le esportazioni di gas naturale liquefatto con sede in Texas ha pubblicato un resoconto dettagliato delle cause dell’incendio di giugno e della conseguente chiusura dell’impianto. Tuttavia, non ha fornito alcun aggiornamento sulla sua riapertura, sollevando la preoccupazione che l’impianto possa tornare operativo solo a dicembre o anche più tardi.
La tempistica del ritorno in servizio del terminale Freeport LNG ha affascinato il mercato perché la prospettiva di un potenziale ritardo fino al 2023 ostacola l’intera prospettiva della domanda di esportazione di gas, secondo naturalgasintel.com.
D’altra parte, la produzione di gas naturale secco è rimasta al minimo storico di poco meno di 100 miliardi di piedi cubi al giorno, mentre lo stoccaggio totale di gas naturale, pari a circa 3,6 mila miliardi di piedi cubi (tcf), si colloca a un livello confortevole per l’inverno 2022-23. Il livello di stoccaggio è tenuto sotto stretta osservazione.
Il livello di stoccaggio è tenuto sotto stretta osservazione dagli operatori del settore per avere un’indicazione sulla direzione che i prezzi del gas potrebbero prendere nelle prossime settimane.
Iniezione di stoccaggio da 63 bcf prevista per la scorsa settimana
Un sondaggio Reuters ha mostrato che le utility statunitensi hanno probabilmente aggiunto 63 bcf di gas naturale allo stoccaggio, in quanto il clima mite ha mantenuto bassa la domanda di riscaldamento la scorsa settimana, in attesa dei dati ufficiali sulle scorte previsti per oggi alle 16:30 CET.
L’iniezione per la settimana terminata l’11 novembre si confronta con un accumulo di 23 miliardi di piedi cubi (bcf) durante la stessa settimana di un anno fa e con una diminuzione media quinquennale (2017-2021) di 5 bcf.
La scorsa settimana si sono registrati circa 70 giorni di riscaldamento (HDD), inferiori al numero normale di 103 HDD registrato nei 30 anni precedenti, secondo il fornitore di dati Refinitiv, associato alla Reuters.
Gli HDD, utilizzati per stimare la domanda di riscaldamento di case e aziende, misurano il numero di gradi in cui la temperatura media di un giorno è inferiore a 18 gradi Celsius (65 Fahrenheit).
Lo sciopero delle ferrovie statunitensi sta per partire
Per quanto riguarda il potenziale sciopero dei lavoratori delle ferrovie statunitensi, questa settimana un terzo sindacato del settore ha respinto un accordo di lavoro provvisorio, aumentando la possibilità che i lavoratori delle ferrovie merci entrino in sciopero a dicembre, causando un caos logistico per le consegne di carbone alle utility. Questo, a sua volta, potrebbe causare un aumento della domanda di gas naturale.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.