Un clima più freddo, invernale, sta finalmente arrivando negli Stati Uniti, mettendo fine ad un dicembre insolitamente mite. Ma i tori del gas naturale probabilmente dovranno prima fare i conti con qualcos’altro: un report sulle scorte piuttosto ribassista per la scorsa settimana, con la domanda di riscaldamento rimasta sottotono.
Il report sulle scorte per la settimana terminata il 17 dicembre, che la Energy Information Administration pubblicherà alle 10:30 ET (15:30 GMT), probabilmente sarà “estremamente ribassista, in quanto le scorte devieranno nettamente dalla media quinquennale” spiega Dan Myers, analista di Gelber & Associates a Houston.
Nella settimana precedente al 10 dicembre, l’EIA ha riportato un calo di 88 miliardi di piedi cubici (bcf) delle scorte. E questo rispetto alla riduzione di 118 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2016-2020) di un utilizzo di 114 bcf.
Stavolta, Gelber stima un calo di 55 bcf rispetto alla media quinquennale di 153 bcf. Gli analisti seguiti da Investing.com danno una previsione simile, pari a 56 bcf.
“Questa deviazione dalla media quinquennale testimonia la debolezza delle temperature ad inizio dicembre, che potrebbe diventare il secondo dicembre più caldo mai registrato dagli anni Cinquanta”, scrive Myers in una email a Gelber & Associates condivisa anche con Investing.com.
“Sebbene il clima mite sia il fattore dominante alla base del minore utilizzo delle scorte, delle esportazioni più basse su base settimanale ed una maggiore generazione di gas dovrebbero avere un ruolo nel far scendere il numero delle scorte utilizzate ancora di più rispetto ai modelli basati solamente sul clima” aggiunge.
Fonte: Gelber & Associates
Qualunque siano i timori dei mercati per il report sulle scorte ribassista, non sono rispecchiati nei primi scambi di questo giovedì mattina dei future del gas sull’Henry Hub a New York. Il contratto spot è balzato del 2,8% all’attestazione di ieri, in salita per il terzo giorno di fila dopo rialzi consecutivi dell’1% e del 4% nelle due sedute precedenti.
Questi rialzi preparano i future dell’Henry Hub al primo guadagno settimanale su quattro alla chiusura degli scambi di oggi, quando i mercati USA chiuderanno una settimana corta in vista della giornata festiva di domani, Vigilia di Natale. Se gli scambi resteranno invariati fino alla chiusura di oggi, allora i future del gas potrebbero chiudere la settimana con un balzo del 5% dopo il tonfo netto del 27% nelle tre settimane precedenti, dovuto al clima mite.
Anche se si prevede che alcune zone degli Stati Uniti registrino ancora delle temperature ai massimi record nella prossima settimana, la prospettiva di un clima più freddo stuzzica i prezzi del gas naturale, affossati nelle ultime settimane dai pattern miti di dicembre, scrive il portale di notizie sul settore naturalgasintel.com.
“Sebbene ci siano ancora discrepanze tra i modelli meteorologici, persino il Global Forecast System stima un’aria gelida nelle Pianure settentrionali nella parte nord del paese nel periodo 1-5 gennaio”, aggiunge.
NatGasWeather afferma che il modello per il centro-Europa dovrebbe essere molto più freddo.
Tutto considerato, si prevede un rischio al rialzo per i prezzi, nonostante il rally degli ultimi due giorni. Questo potrebbe succedere, se non questa settimana, sicuramente alla scadenza del contratto la prossima settimana, soprattutto se i rischi di un freddo maggiore dureranno o si rafforzeranno quando diventerà più chiaro il pattern nella prima metà di gennaio.
“Ovviamente, un ritorno al caldo invaliderebbe quest’idea, ma al momento non ce lo aspettiamo”, scrive Bespoke.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.