Se ci avessero detto a dicembre (prima della crisi russo-ucraina) che il prezzo del gas naturale sarebbe raddoppiato entro aprile, probabilmente avremmo riso. Ma eccoci qua, poco più di quattro mesi dopo, a chiederci se i prezzi del gas la smetteranno di salire dopo aver raggiunto le due cifre.
I grafici tecnici suggeriscono che il rally del 130% di quest’anno sull’Henry Hub proseguirà, rendendo una possibilità concreta il livello di 10 dollari o più per mmBtu.
Grafici gentilmente forniti da skcharting.com
“Gli indicatori dello slancio suggeriscono che siamo entrati in un nuovo mercato dei tori che ha abbastanza forza per superare i 9 ed i 10 dollari per mmBtu”, dice Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skchating.com.
Per Dixit il rialzo è arrivato a metà marzo, quando la media mobile esponenziale su 50 giorni dell’Henry Hub ha incrociato le medie mobili semplici su 100 e 200 giorni.
Ora, le letture stocastiche e l’indice di forza relativa sul grafico mensile indicano obiettivi maggiori per i future dell’Henry Hub, afferma.
“Una volta che il gas si sarà attestato sopra i 10 dollari ed il range di 8-10 dollari sarà diventato la nuova norma, aspettiamoci massimi di 13 dollari”, dice Dixit.
L’ultima volta che il gas era passato dagli 8 ai 9 dollari e poi ai 13 era stato nel 2008, con un rally su mesi consecutivi tra il febbraio e il luglio di quell’anno.
Grafici gentilmente forniti da skcharting.com
Fonte: Gelber & Associates
Le previsioni sulle scorte di gas, intanto, indicano che la situazione delle scorte nelle prossime settimane potrebbe non essere tanto cupa com’è ora, con l’avvento del clima più mite che dovrebbe cancellare la domanda di riscaldamento ben prima che sorga la necessità di accendere i condizionatori negli Stati Uniti.
A quel punto, la volatilità all’apice, tratto intrinseco del gas naturale, potrebbe eliminare ben il 20-30% dal prezzo, innescando un ritorno ai livelli di 8-7 dollari, anche se le scorte dovessero restare in deficit ai livelli quinquennali.
Per Dixit i ritardatari del rally possono ancora sperare di entrare su questo ribasso.
“Il rialzo oltre gli 8 dollari ricorda un po’ la vecchia era pre-scisto del trading del gas, con una volatilità altissima ed intensi e bruschi movimenti al rialzo”, hanno scritto ieri in una email ai clienti gli analisti della Gelber & Associates, di Houston.
“Ci sono segni che l’attuale deficit di circa 292 miliardi di piedi cubici (bcf) possa iniziare ad allentarsi a maggio, risultato di numerose iniezioni nelle scorte superiori alla media”, aggiungono gli analisti.
Le temperature nazionali negli Stati Uniti sono arrivate intorno ai 65 gradi Fahrenheit e continueranno probabilmente a comportare l’aggiunta di altro gas nelle scorte.
Malgrado la volatilità del prezzo, la produzione non garantisce di crescere al punto da mantenere i prezzi sufficientemente sottotono, avvertono gli analisti di Gelber & Associates.
“La crescita della produzione viene ostacolata dalla persistente carenza di lavoratori e dai problemi di approvvigionamento”, notano.
“Inoltre, con l’aumento dei prezzi del carbone, il cambio di combustibile non riesce a ridurre la domanda di gas naturale in arrivo in estate. I normali cicli di risposta negativa del mercato usati per combattere i prezzi alti non si vedono da nessuna parte e, fino a quando non entrerà in scena la produzione, la soluzione per i prezzi più alti sarà sempre dei prezzi più alti”.
Gli ultimi dibattiti su prezzo, direzione e scorte di gas arrivano in vista dell’aggiornamento settimanale sulle scorte della US Energy Information Administration, con gli analisti del settore che stimano un aumento di 68 bcf rispetto all’iniezione della settimana prima di 40 bcf.
La produzione ieri è rimasta più di 2 bcf al di sotto dei massimi di quest’anno, a causa delle tempeste di fine aprile in Nord Dakota e nella regione delle Montagne Rocciose, nonché per la manutenzione nel Nordest e in Texas, nota NatGasWeather.
Con la produzione ostacolata dalla manutenzione primaverile e dalla lenta ripresa dalle tempeste di aprile, l’agenzia afferma che la domanda nella prossima settimana dovrebbe essere abbastanza forte da mantenere i deficit delle scorte di gas vicini o poco superiori ai 300 bcf “prima che siano possibili minimi miglioramenti nel periodo 12-20 maggio”.
“Essenzialmente, il contesto resterà relativamente rialzista nell’immediato futuro a meno che non ci sia un notevole balzo nella produzione nei 48 stati meridionali”, dice NatGasWeather.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.