Chiamiamola la maledizione dell’inverno “poco invernale”.
Una stagione fredda che ultimamente non è stata per niente gelida sta pesando sui prezzi del gas naturale, la materia prima più usata per il riscaldamento negli Stati Uniti.
Fino alla sembianza di una ripresa vista nelle ultime tre sedute, il contratto spot sull’Henry Hub a New York aveva perso ben oltre il 30% nelle ultime due settimane, scendendo dal picco di novembre di 5,56 dollari per mmBtu al minimo di cinque mesi di questa settimana di 3,63 dollari per mmBtu.
Senza un apprezzabile calo delle temperature, il mercato potrebbe restare bloccato sotto il livello chiave dei 4 dollari per un po’, ed avvicinarsi al supporto dei 3 dollari se le scorte di gas dovessero aumentare più delle temperature.
Mentre i partecipanti dei mercati aspettano un altro aggiornamento settimanale sulle scorte di gas USA dalla Energy Information Administration, le attese sono che la scorsa settimana sia stata bruciata una quantità di gas vicina alla media quinquennale per il riscaldamento e l’energia elettrica, sebbene sia comunque un dato inferiore ai livelli di un anno fa.
Grafici gentilmente forniti da Gelber & Associates
Secondo gli analisti seguiti da Investing.com, sono stati utilizzati probabilmente 54 miliardi di piedi cubici (bcf) di gas delle scorte la scorsa settimana, grazie alle esportazioni quasi da record che hanno spinto i consumi con un clima più mite del normale.
E questo rispetto al calo di 78 miliardi di piedi cubici della stessa settimana dell’anno scorso e alla media quinquennale (2016-2020) di un calo di 55 miliardi di piedi cubici.
Nella settimana precedente al 26 novembre si è registrato un calo di 59 bcf di gas.
Se gli analisti hanno ragione, il calo della settimana terminata il 3 dicembre porterebbe le scorte a 3,510 mila miliardi di piedi cubici, il 2,4% in meno della media quinquennale ed il 9,1% in meno rispetto alla stessa settimana di un anno fa.
Il report sulle scorte per la settimana terminata il 3 dicembre sarà pubblicato oggi alle 10:30 ET (15:30 GMT).
Il clima della scorsa settimana è stato più mite del normale, con 122 gradi giorno di riscaldamento (HDD) rispetto alla media trentennale di 148 sul periodo, secondo Refinitiv.
Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento di abitazioni e uffici.
Hanno aiutato i consumi le esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL).
La quantità di gas destinata agli impianti di esportazione di GNL USA ha registrato una media di 11,8 bcf al giorno finora a dicembre. A novembre, i flussi giornalieri erano di 11,4 bcf.
Sebbene i modelli meteo non abbiano aggiunto molta domanda alle prospettive su 15 giorni, Bespoke Weather Services afferma, in una previsione di naturalgasintel.com, che ci sono stati dei cambiamenti rialzisti nel pattern superiore intorno al 20 dicembre.
Potrebbe esserci la minaccia di intrusioni di aria fredda negli Stati Uniti occidentali e centrali nel periodo delle feste, spiega.
“Ciò è legato ai cambiamenti delle forze tropicali di cui abbiamo parlato questa settimana, ed al perché abbiamo parlato della possibilità di concreti cambiamenti del pattern lungo la strada”, dice Bespoke.
Aggiunge, però, che “abbiamo bisogno di vedere una coerenza del modello e della progressione nelle previsioni”.
“Inoltre, resta da vedere se un simile cambiamento ci porterà semplicemente da forte caldo a variabile, o magari a qualcos’altro”, puntualizza.
“Per il momento, siamo portati a parlare di una certa variabilità, a livello nazionale, con maggiori probabilità di freddo nella parte centrale ed occidentale”.
NatGasWeather, su naturalgasintel.com, spiega che i dati del Global Forecast System confermano il lieve aumento della domanda prevista nel corso del mese, ma sono “nel complesso eccezionalmente ribassisti”.
Sono previsti sistemi gelidi nelle regioni USA occidentali nei prossimi 15 giorni, che potrebbero arrivare nel Midwest, secondo NatGasWeather. Tuttavia, con delle condizioni più miti del normale nelle importanti aree meridionali ed orientali per la maggior parte del tempo, “la domanda nazionale non sarà neanche lontanamente forte quanto necessario”, aggiunge.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.