- I fondamentali evolvono verso una situazione di offerta/domanda più allentata
- Malgrado la riduzione del freddo, i future del gas sono schizzati dell’8% negli ultimi due giorni
- Ancora nessun segnale di tempeste in arrivo, che solitamente alimentano i timori per le scorte
Se sta diventando sempre più evidente che i fondamentali del gas naturale si stanno evolvendo verso una situazione di offerta/domanda più allentata, allora perché l’Henry Hub resta così elevato?
Malgrado le prospettive di temperature molto più fredde negli Stati Uniti, il contratto è rimbalzato di circa l’8% negli ultimi due giorni di scambi, recuperando quanto perso nelle tre sedute precedenti, con i tori che hanno avvistato un’opportunità di acquisto intorno ai minimi di 7 dollari e mezzo.
Negli scambi pre-apertura di New York di questo giovedì, il contratto oscillava sopra gli 8,25 dollari per mmBtu, per un rialzo settimanale di circa il 3% dopo la volatilità di questa settimana.
Dal punto di vista della domanda estiva, il calendario stagionale si trova nella parte discendente del caldo estivo. A supporto di questa prospettiva, i due principali modelli di previsioni meteo, il Global Forecast System (GFS) ed il Centro Europeo di Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), indicano un profilo di temperature molto più basse per gran parte degli Stati Uniti nelle prossime settimane.
In una email di ieri, gli analisti di Gelber & Associates hanno posto questa domanda ai loro clienti:
“È possibile che i tori del mercato del gas siano così influenzati dalle loro posizioni long da ignorare la realtà dell’arrivo di fattori ribassisti?”
I grafici tecnici dell’Henry Hub suggeriscono che il rialzo potrebbe continuare, dice Sunil Kumar Dixit di SKCharting.com, aggiungendo:
“Una sostenuta rottura sopra 8,50 dollari aiuterà il gas a raggiungere gli 8,82 dollari e testare i 9,42 dollari”.
La maggior parte dei tori del gas pensa che il prezzo dell’Henry Hub possa arrivare a 9 dollari ed oltre una volta entrata nel vivo la stagione degli uragani nell’Atlantico, con un flusso costante di tempeste che vanno ad alimentare i timori per le scorte.
Ma, nei tropici, la situazione è ancora piuttosto tranquilla, con qualche sviluppo in corso. Tra questi, lo sviluppo di Invest 97L, che si trova in pieno Atlantico a sudovest delle Isole di Capo Verde.
Anche se ancora non è preoccupante, la stagione tropicale sta per aprirsi.
La ripresa di ieri del gas Henry Hub è arrivata su una svolta nella crisi di Freeport LNG, una saga ormai chiamata dal mercato “la parola con la F”.
Freeport ha reso noto di aver annullato la dichiarazione di cause di forza maggiore adottata dopo l’esplosione dell’8 giugno che aveva isolato circa 2 bcf di domanda giornaliera nell’impianto texano. I future del gas sono crollati di ben il 33% a giugno per la crisi di Freeport, toccando un minimo di poco meno di 5,36 dollari prima di recuperare tutto entro luglio.
Secondo il piano originale di riparazione, Freeport dovrebbe essere fuori uso almeno fino ad ottobre. La rimozione dello stato di forza maggiore di ieri non ha fornito aggiornamenti sulla data di riapertura. Tuttavia, il contratto sull’Henry Hub è schizzato di quasi 37 sulla giornata.
Naturalgasintel riporta uno sviluppo rialzista che il mercato non ha notato:
“Ad esempio, la generazione di energia eolica è scesa a livelli “molto bassi”, con il caldo che persiste nella parte centromeridionale degli USA. I consumi per l’elettricità … sono schizzati a 47-48 bcf martedì, con la generazione di energia eolica che dovrebbe restare bassa nella prossima settimana”.
Tutto questo ci porta a chiederci cosa riporterà la US Energy Information Administration riguardo ai livelli delle scorte per la settimana terminata il 5 agosto.
Fonte: Gelber & Associates
In base al consenso degli analisti seguiti da Investing.com, probabilmente c’è stata un’aggiunta di 39 miliardi di piedi cubici (bcf) di gas naturale nelle scorte la scorsa settimana, meno del solito.
E questo rispetto all’incremento di 44 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2017-2021) di un’iniezione di 45 bcf.
Nella settimana del 29 luglio, le utenze hanno aggiunto 41 bcf di gas nelle scorte.
L’iniezione che gli analisti hanno previsto per la settimana terminata il 5 agosto porterebbe le scorte a 2,496 mila miliardi di piedi cubici, circa il 12,1% al di sotto della media quinquennale ed il 9,9% al di sotto dei livelli di un anno fa.
Secondo i dati di Refinitiv, ci sono stati circa 107 CDD la scorsa settimana, sopra la media trentennale di 88 CDD per il periodo.
I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.