Deciso rimbalzo quello di ieri sulle principali piazze finanziarie sulla scia dei cali dei prezzi delle materie prime energetiche, con il petrolio americano WTI scambiato sotto i $100 a barile e i prezzi del gas europeo TTF che hanno corretto di circa il 46% nel corso degli ultimi sette giorni. Ad innescare maggiormente tali correzioni le decisioni europee di non aderire ai divieti di Londra e di Washington sull’importazione di energia russa, i cui arresti improvvisi avrebbero conseguenze disastrose sull’economia europea, Germania e Italia in particolare.
Mercati occidentali che in attesa dell’evento più atteso della settimana, ovvero della decisione odierna da parte della Federal Reserve, beneficiano del sentiment positivo proveniente dalla Cina (MSCI China +11% e Hang Seng +8.49%). Dopo il crollo di ieri, oggi i mercati hanno deciso di comprare sulle discese, sostenuti dalle parole incoraggianti provenienti del vicepremier Liu He, il quale ha avvisato che la Cina intende adottare misure per rilanciare l'economia e che avrebbe anche annunciato politiche favorevoli ai mercati dei capitali. In particolare, il Consiglio di Stato cinese avrebbe votato l’impegno a mantenere stabile il mercato azionario e a sostenere le quotazioni dei titoli cinesi all’estero, gettando quindi acqua sul fuoco sui rischi del delisting dei titoli cinesi negoziati sui mercati americani.
Ciò renderebbe interessanti i titoli cinesi, poiché Pechino ha ancora abbondanti margini di manovra. Con un’inflazione bassa, possono continuare a ridurre i tassi d’interesse e iniettare maggiore liquidità. Inoltre, il mercato offre interessanti opportunità a buon mercato, con un rapporto 2022 P/E a circa 10x, quasi la metà di quello americano, e con un settore tecnologico di dimensioni simili.
Come detto, l'evento chiave di oggi sarà naturalmente la riunione del FOMC dove alle 19:00 saranno pubblicate le decisioni sui tassi d’interesse e le proiezioni economiche. Successiva conferenza stampa attesa per le 19:30. Le attese sono di un aumento di 25 punti base. Con i prezzi del petrolio in calo dai recenti massimi, l'impatto diretto della guerra sull'economia statunitense potrebbe essere più leggero di quanto forse inizialmente temuto. Mercati che quindi, scommettono sempre di più su un possibile aumento, perfino di 50 punti base, nella riunione di giugno e con circa 6 rialzi attesi nell’anno. A riguardo interessante osservare come lo S&P 500, nei periodi che hanno visto almeno cinque rialzi dei tassi, abbia in media ben performato con un rendimento medio complessivo del ciclo del 11.1%, secondo i dati LPL Research. In particolare, guardando al più recente periodo di rialzi, avvenuto dal 16 dicembre 2015 al 19 dicembre 2018, con ben nove rialzi, il mercato ha registrato un rendimento di circa il 20.9%.
A preoccupare invece i mercati oggi soprattutto la Russia, con la scadenza odierna del primo rimborso di cedole per $117 milioni su due obbligazioni in dollari. Nessuno dei due contratti obbligazionari darebbe alla Russia l'opzione di saldarli in rubli. Tuttavia, visto il congelamento delle riserve estere russe il ministro delle finanze Anton Siluanov ha bollato come assolutamente legittimo il pagamento in rubli, a conferma del decreto di alcuni giorni fa che ha dichiarato come legittimo il pagamento dello Stato in rubli ai detentori di obbligazioni di Paesi Ostili. I quesiti ora sono diversi, dalla possibilità delle varie clearing house di passere l’ordine, a sé il pagamento in rubli sia una forma di inadempienza del contratto obbligazionario e soprattutto a quale tasso di cambio saranno convertiti in rubli i dollari promessi, tenendo in considerazione come dal 24 febbraio (inizio dell’invasione in Ucraina) il dollaro americano si sia apprezzato di quasi il 50% nei confronti del rublo, toccando massimali perfino superiori al 100%. Sul primo punto, visto le sanzioni, sarebbe impossibile cambiare in dollari o euro i rubli ricevuti. Gli ultimi due punti lascerebbero sicuramente spazi per contenziosi a riguardo, venendo a mancare dati oggettivi di valutazione, con un “default event” che rappresenterebbe la direzione quasi obbligatoria – ricordando tuttavia i 30 giorni successivi del periodo di grazia. Persino la presidente del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva ha affermato, in una intervista alla CBS, che “il default russo non è più considerato un evento improbabile”.
ALTRI APPUNTAMENTI ODIERNI: In Europa attenzione alle letture in Italia sul livello di inflazione per febbraio, atteso al rialzo al 5.7%. Germania che potrebbe offrire sorprese, con la presentazione del bilancio per il 2022 e della pianificazione finanziaria per i prossimi 5 anni. Con un’economia che mostra segnali di stagflazione, vedi previsioni sottostanti di crescita del Pil e di inflazione, l'accelerazione della spesa per l'energia, la difesa e il clima potrebbero portare l'indebitamento netto sopra i 200 miliardi di euro nel 2022.
Attenzione che successivamente si sposterà negli Stati Uniti dove saranno rilasciate le vendite al dettaglio per febbraio. Nonostante il calo del sentiment dei consumatori, con il sentimento rilevato dell'Università del Michigan sceso a 59,7, le vendite sono invece aumentate evidenziando quella divergenza tra pensieri e comportamenti, spiegata in parte dai timori inflazionistici che portano il consumatore a spendere oggi di più per paura che domani i prezzi possano aumentare nuovamente.
Gli sviluppi della guerra in Ucraina rimangono ovviamente al centro dell'attenzione con i riflettori puntati anche sulla riunione dei ministri della difesa della NATO di oggi.
Attenzione, inoltre, ai movimenti del prezzo del petrolio, con le pubblicazioni delle scorte di petrolio EIA, ed infine al mercato brasiliano con l’atteso aumento dei tassi d’interesse dal 10.75% all’11.75%
Criptovalute: Con un Bitcoin ormai in area di consolidamento, ma con segnali di volatilità ormai prossima, a generare le principali notizie ci pensano le società. In particolare, il gigante bancario HSBC (LON:HSBA) è l'ultimo dei big ad entrare nel metaverso attraverso una partnership con The Sandbox e l’acquisito di un appezzamento di terreno. Dall’altra parte Zuckerberg ha confermato come gli NTF saranno presto attivi su Instagram, chissà se questo possa generare quell’inversione di tendenza che vede Meta Platform sprofondare di oltre il 51% dai massimi di settembre.
Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
Disclaimer:
Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.
Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.
Il prezzo delle criptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle criptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea