Questa settimana l’indice S&P 500 ha raggiunto i massimi storici, ma i dati interni del mercato continuano a dare segnali di allarme. Una manciata di titoli di semiconduttori a grande capitalizzazione sembra sostenere il mercato, ma potrebbero essere gli ultimi a cadere. Ecco alcuni dei fattori che mi preoccupano:
- Il numero di titoli dell’indice S&P 500 al di sopra delle medie mobili a 50 e 200 giorni continua a diminuire.
- Il numero di titoli dell’indice S&P 500 e dell’indice Nasdaq 100 che sono rialzisti, come definito dall’indice Bullish Percent Index, è in calo dall’inizio dell’anno.
- L’indice Summation (un indicatore di ampiezza) è in calo dall’inizio dell’anno, formando una divergenza ribassista rispetto all’indice S&P 500.
- Il numero di titoli dell’indice S&P 500 che hanno raggiunto nuovi massimi di 52 settimane è diminuito nelle ultime due settimane, mentre l’indice S&P 500 ha raggiunto un massimo storico questa settimana.
- Si registra una relativa debolezza in una pletora di settori e gruppi industriali, tra cui le small cap, i software informatici, i beni di consumo discrezionali, i trasporti, i materiali, l’energia, i finanziari e gli industriali.
- L’indice S&P 500 equal-weighted non ha confermato il nuovo massimo storico raggiunto dall’indice S&P 500 a capitalizzazione.
Aggiornamento del conto cliente
Ho progressivamente ridotto l’allocazione azionaria totale nei conti dei nostri clienti.
La gestione del rischio è la parola d’ordine in questo momento!