Nel ringraziare tutti i 12.861 lettori del mio precedente articolo, non mi esìmo nel manifestare esplicitamente la mia gratitudine, mista a gioia, entusiasmo e soprattutto la consapevolezza nel dover costantemente concentrare il mio orizzonte all’idea di poter offrire sempre di più un valido contributo agli approfondimenti, alle opinioni, alle analisi ed agli spunti di riflessione proposti. Migliorandomi. Prendendo certamente spunto dai complimenti che mi onorano davvero e dalle bellissime parole che uno dei più importanti operatori di borsa che abbiamo in Italia mi ha scritto proprio oggi, in risposta ad una mia mail. Grazie infinite sig. G.....
A volte capita di scrivere e di essere per brevi tratti colpiti da alcuni interrogativi. Questa cosa la dico o non la dico, tale cosa la faccio o evito di farla. La scrivo o non la scrivo. Credo che capiti alla maggior parte di noi. Soprattutto davanti ai monitor, prima di prendere posizioni, ad esempio. Nel dubbio, si studia, si osserva, si approfondisce, attenzionando le news ed i dati macro, senza perdersi i più importanti market mover, osservando con concentrazione alta i report.
Insomma, è una professione complessa ma allo stesso tempo fonte di grande crescita personale, direi anche interiore, poiché ti spinge inesorabilmente a conoscere te stesso e la bellezza delle nobili tensioni che si sviluppano nell’effettuare delle scelte, prendere delle decisioni che ti portano a conseguenze non sono certo visibili su una sfera di cristallo. Lasciandoti appunto anche nel dubbio…
Il grande Luciano De Crescenzo sosteneva che il bene è il dubbio, cioè sta nel dubbio, e quando si incontra una persona che ha dubbi, vuol dire che quella è una brava persona.
Tuttavia, non ho ancora capito se sono stoico oppure epicureo. Se noi operatori operatori di borsa siamo o dobbiamo essere stoici o epicurei...
Fatta questa lunga premessa e complimentandomi con chi ha avuto il coraggio, l’audacia, la brillantezza e direi, la genialità nell’utilizzare il ricordo del bellissimo film di Luciano De Crescenzo per uno spot relativo ad un importante appuntamento, volto ad approfondire ed accrescere la propria cultura finanziaria, concentro la mia attenzione su alcune materie prime che nelle ultime settimane ho monitorato.
In attesa del vertice di Vienna, con i desiderata espressi da più fronti, miranti l’obiettivo di stabilizzare il mercato del petrolio, aumentando i tagli della produzione, i prezzi del WTI tirano un momentaneo sospiro di sollievo, proiettandosi, al momento della scrittura del mio articolo, sugli attuali 47,20 dopo i 48,38 dollari al barile, evidenziando una importante forza in rialzo dovuta anche alle propositività manifestate dalle banche centrali. Lo stesso Donald Trump ha colto l’occasione per tuonare nuovamente sulla Federal Reserve twittando la necessità e l’urgenza di tagliare in modo significativo i tassi. Nel frattempo la Reserve Bank of Australia ha dato il via al ridimensionamento dei tassi, procedendo con una sforbiciata di 25 basis point.
Nei giorni precedenti, la prima area di supporto individuata intorno ai 49,52 dollari è stata rotta prepotentemente spingendo la quotazione fino al prezzo dei 42,31 dollari al barile, minimi testati già nel mese di dicembre del 2018 ed anche nel 2016 nel mese di settembre. Questo rappresenta un supporto importante anche perché non bisogna dimenticare che sotto i 40 dollari, soprattutto per gli americani, comincia a diventare assolutamente non conveniente, in quanto il prezzo di produzione al barile è sostanzialmente il medesimo. Mantenere le quotazioni sopra i 50 dollari è naturalmente l’obiettivo non solo degli americani ma degli stessi sauditi.
Concentrandomi sulla materia prima oggi a noi conosciuta grazie all’intuizione di William Hart, primo uomo che negli Stati Uniti contribuì con la sua determinazione a stimolare i lavori per il primo pozzo scavato dall’uomo da cui fuoriuscì il gas naturale, possiamo osservare graficamente un bel tentativo di rimbalzo della materia prima. Il surplus di scorte, affiancato da una domanda bassa rispetto all’offerta, insieme ad altri fattori legati anche al clima, hanno condizionato fortemente la commodity.
Dopo la Upper Shadow che dal novembre dello scorso anno ha dato il via ad una situazione di ribasso imminente, subito seguita dall’accelerazione di un lungo canale ribassista di ben tre mesi, il Natural Gas, ripiombato sullo storico supporto del 2016 in area 1.689 dollari per un milione di British Thermal Unit e che una volta rotto avrebbe innescato ulteriori vendite, appare nuovamente calamitato sulla resistenza ad 1.994 configuratasi a partire dal mese di gennaio di quest’anno e visibile sul grafico sottostante.
Il ramecontinua a muoversi all’interno della sua lateralità, continuando a pagare lo scotto della difficile situazione partita dalla Cina che ha senza dubbio alimentato i ribassi, ponendo fine al vecchio trend long implementatosi da fine settembre dello scorso anno.
Il palladio, altra materia prima osservata negli ultimi mesi, soprattutto per la curiosità dentro di me innescata in relazione alla sua incredibile performance, risente anch’esso della situazione creatasi soprattutto del maggiore Paese asiatico. La sua corsa ha avuto una battuta d’arresto. Da monitorare il supporto individuato nei giorni scorsi a 2151,70 dollari l’oncia. La stessa Engulfing Bearish di fine febbraio sembra offrire un deciso segnale di cambio di tendenza e gli attuali 2410,60 dollari si avvicinano al supporto delineato. La rotta della resistenza in area 2423,80 dollari ha dato benzina a nuovi rialzi cha hanno fatto registrare nuovi record per il palladio toccando la cima dei 2789,68 dollari. Tuttavia siamo davanti ad interessanti ribassi che si riavvicinano al sopra evidenziato supporto, data la situazione di incertezza e del blocco di molte fabbriche che usufruiscono della suddetta materia prima, senza trascurare il drastico ridimensionamento di vendite d'auto in Cina, dove da diverso tempo sono in atto importanti politiche per l’abbattimento delle emissioni e proprio il palladio, all’interno delle marmitte catalitiche consente di filtrare una notevole quantità di gas di scarico.