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Greggio e oro appesi a un filo per la minaccia di Omicron

Pubblicato 29.11.2021, 14:50
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La scorsa settimana è stata la peggiore per il greggio dall’aprile 2020 ed ha scritto una nuova pagina nei libri di storia del trading della materia prima. Tuttavia, non è chiaro dove si dirigerà il mercato nei prossimi giorni.

 Oil Daily

La risposta si potrà avere con certezza solo quando si conoscerà la portata di contagi, ricoveri e vittime della nuova variante Omicron del coronavirus. Potrebbe sembrare ovvio.

Ma per i mercati e per chi prende decisioni, che aspettano informazioni ogni nanosecondo, anticipare ogni mossa della nuova ondata della pandemia è importante tanto quanto gestirne le conseguenze.

Chiunque avesse dubbi dovrebbe prendere esempio dall’alleanza di produzione OPEC+, che ha rinviato di 48 ore due vertici tecnici programmati per oggi e domani, in vista dell’importantissimo vertice dei suoi ministri, guidati dal saudita Abdulaziz bin Salman e dal russo Alexander Novak. 

Al momento della scrittura, il riferimento del greggio USA, il West Texas Intermediate, si attesta in salita del 4,5% a 71,22 dollari al barile, recuperando praticamente metà del tonfo dell’11% di venerdì che era stato la perdita giornaliera maggiore dall’arrivo del COVID, quasi due anni fa.

Il londinese Brent, il riferimento globale del greggio, è balzato del 3,8% a 71,31 dollari al barile, dopo il crollo del 12% di venerdì.

La ripresa del greggio è prematura?

Molti tori del greggio avrebbero dovuto fare i salti di gioia per la nascente ripresa dopo il tonfo della settimana scorsa.

Il rimbalzo è arrivato quando gli investitori cercavano affari dopo il tonfo di venerdì, nelle speculazioni che l’OPEC+ possa sospendere l’incremento della produzione in risposta alla diffusione di Omicron.

Qualcuno pensa che le conseguenze di Omicron siano tutt’altro che finite.

Il COVID-19 è tornato in cima all’agenda degli investitori, nei timori che la nuova variante Omicron possa mettere in stallo la ripresa economica globale dai quasi due anni di pandemia.

L’oro vede un modesto rialzo come asset rifugio

Tutto ciò potrebbe decidere anche la direzione dell’oro, con il metallo giallo in salita dello 0,5% in vista dell’apertura di lunedì a New York, dopo l’aumento dello 0,7% di venerdì come asset rifugio.

Gold Daily

“L’oro avrà resistenza a 1800,00 e 1815,00 dollari a inizio settimana, con il balzo post-apertura a 1770,00 dollari l’oncia di questa mattina, una mossa dubbia persino per gli standard dell’apertura asiatica di lunedì, che darà il supporto iniziale”, spiega Halley di OANDA.

“Nel mezzo, l’oro potrebbe trovare degli amici intorno a 1780,00. Il fallimento dei 1770,00 segnala un nuovo test dei 1760,00 e 1740,00 dollari l’oncia”.

La nuova variante del virus potrebbe scatenare dubbi anche su quanto velocemente la Federal Reserve possa agire per ridurre lo stimolo e contrastare l’inflazione in aumento.

In questo contesto, il report sull’occupazione USA di venerdì e la testimonianza di domani del Presidente della Fed Jerome Powell e del Segretario al Tesoro Janet Yellen saranno seguiti da vicino.

Prima di venerdì, gli investitori erano ottimisti per la forza della ripresa economica, tra l’ampia disponibilità dei vaccini ed i progressi nelle cure, nonostante i timori per l’inflazione in stabile aumento.

Un solido report sull’occupazione per novembre potrebbe alimentare le probabilità che la Fed acceleri la riduzione del suo programma di stimolo da 120 miliardi di dollari al mese in occasione del prossimo vertice a metà dicembre. Ma una nuova ondata della pandemia potrebbe mettere in dubbio questo piano.

I timori per l’aumento dell’inflazione, insieme ai segnali di un’accelerazione della ripresa economica, hanno spinto gli investitori a cominciare a mettere in conto un tapering più veloce ed un aumento dei tassi di interesse anticipato.

Il report sull’occupazione non agricola di novembre venerdì dovrebbe mostrare che l’economia ha aggiunto 550.000 nuovi posti di lavoro, portando il tasso di disoccupazione giù al 4,5%.

Il calendario economico di questa settimana prevede anche l’indice manifatturiero e dei servizi dell’Institute for Supply Management, i dati sulle vendite di case in corso, la fiducia dei consumatori ed il libro Beige della Fed.

Il Presidente della Fed Powell, fresco di nomina al secondo mandato da parte del Presidente Joseph Biden, testimonierà sul CARES Act, il programma di stimolo della banca centrale per il periodo della pandemia, davanti alla Commissione Bancaria al Senato a Washington domani. Anche il Segretario al Tesoro Janet Yellen testimonierà.

Un’udienza simile si terrà mercoledì davanti alla Commissione Finanziaria della Camera al Congresso.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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