Il petrolio si avvia a registrare l’undicesimo guadagno settimanale nelle ultime 13 settimane, dopo che Morgan Stanley (NYSE:MS) ha aumentato le previsioni di prezzo per il 2023 e il 2024.
I prezzi del petrolio hanno continuato ad avanzare venerdì, chiudendo l’11° guadagno settimanale delle ultime 13 settimane. Sulla scia del rally, gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato le loro previsioni trimestrali per il 2023 e il 2024 per i prezzi del petrolio Brent, anche se un salto verso i 100 dollari al barile non è molto probabile, hanno aggiunto.
Prezzi del greggio in rialzo del 35% da fine giugno
I prezzi del greggio sono destinati a registrare un altro guadagno settimanale venerdì, anche se gli analisti restano divisi sul fatto che questo rally possa continuare ancora a lungo. In particolare, Brent è avanzato di oltre l’1% in giornata a 94,32 dollari al barile, mentre il WTI è salito a 90,55 dollari.
Se i prezzi dovessero mantenere questi guadagni, si tratterebbe dell’undicesima impennata settimanale nelle ultime 13 settimane.
L’inarrestabile rally segue una combinazione di fattori, tra cui i recenti tagli all’offerta da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e dei suoi alleati, la ripresa della Cina dalla pandemia COVID-19 del 2022 e la tenuta dell’economia statunitense guidata da una solida spesa per i consumi. Questi fattori hanno innescato un rally del 35% dei future del greggio WTI e Brent dalla fine di giugno, quando i prezzi tendevano a scendere sotto la soglia dei 70 dollari.
Morgan Stanley alza le previsioni sul prezzo del petrolio, ma la soglia dei 100 dollari sembra “allungata”.
Mercoledì Morgan Stanley ha alzato le sue previsioni trimestrali per i prezzi del petrolio Brent nel 2023 e 2024, citando un deficit di offerta innescato dalla recente estensione dei tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e Russia. La banca ritiene che la carenza manterrà i prezzi del petrolio intorno ai livelli attuali, mentre un movimento oltre i 100 dollari al barile, come previsto da alcuni, sembrerebbe “stiracchiato”.
L’ultima volta che i prezzi di crude oil sono stati scambiati sopra i 100 dollari al barile è stato più di un anno fa, alimentando i livelli di inflazione ai massimi da quattro decenni. In contrasto con le opinioni di Morgan Stanley, l’amministratore delegato di Chevron (NYSE:CVX) Mike Wirth si è detto più convinto che i prezzi del greggio potrebbero salire a tre cifre nei prossimi mesi, soprattutto a causa dei crescenti vincoli di offerta.
“L’offerta si sta restringendo, le scorte si stanno riducendo. Queste cose accadono gradualmente e si vedono crescere, quindi penso che... le tendenze suggeriscano che siamo certamente sulla buona strada”.
- Ha dichiarato Wirth.
Wirth ha anche avvertito che un salto verso i 100 dollari potrebbe causare un “freno all’economia statunitense”, ma ha aggiunto che il danno non sarebbe molto significativo.