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Greggio verso ennesimo rialzo settimanale, Morgan Stanley alza le previsioni

Pubblicato 25.09.2023, 11:37
Aggiornato 07.04.2022, 10:55

Il petrolio si avvia a registrare l’undicesimo guadagno settimanale nelle ultime 13 settimane, dopo che Morgan Stanley (NYSE:MS) ha aumentato le previsioni di prezzo per il 2023 e il 2024.

I prezzi del petrolio hanno continuato ad avanzare venerdì, chiudendo l’11° guadagno settimanale delle ultime 13 settimane. Sulla scia del rally, gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato le loro previsioni trimestrali per il 2023 e il 2024 per i prezzi del petrolio Brent, anche se un salto verso i 100 dollari al barile non è molto probabile, hanno aggiunto.

Prezzi del greggio in rialzo del 35% da fine giugno

I prezzi del greggio sono destinati a registrare un altro guadagno settimanale venerdì, anche se gli analisti restano divisi sul fatto che questo rally possa continuare ancora a lungo. In particolare, Brent è avanzato di oltre l’1% in giornata a 94,32 dollari al barile, mentre il WTI è salito a 90,55 dollari.

Se i prezzi dovessero mantenere questi guadagni, si tratterebbe dell’undicesima impennata settimanale nelle ultime 13 settimane.

L’inarrestabile rally segue una combinazione di fattori, tra cui i recenti tagli all’offerta da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e dei suoi alleati, la ripresa della Cina dalla pandemia COVID-19 del 2022 e la tenuta dell’economia statunitense guidata da una solida spesa per i consumi. Questi fattori hanno innescato un rally del 35% dei future del greggio WTI e Brent dalla fine di giugno, quando i prezzi tendevano a scendere sotto la soglia dei 70 dollari.

Morgan Stanley alza le previsioni sul prezzo del petrolio, ma la soglia dei 100 dollari sembra “allungata”.

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Mercoledì Morgan Stanley ha alzato le sue previsioni trimestrali per i prezzi del petrolio Brent nel 2023 e 2024, citando un deficit di offerta innescato dalla recente estensione dei tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e Russia. La banca ritiene che la carenza manterrà i prezzi del petrolio intorno ai livelli attuali, mentre un movimento oltre i 100 dollari al barile, come previsto da alcuni, sembrerebbe “stiracchiato”.

L’ultima volta che i prezzi di crude oil sono stati scambiati sopra i 100 dollari al barile è stato più di un anno fa, alimentando i livelli di inflazione ai massimi da quattro decenni. In contrasto con le opinioni di Morgan Stanley, l’amministratore delegato di Chevron (NYSE:CVX) Mike Wirth si è detto più convinto che i prezzi del greggio potrebbero salire a tre cifre nei prossimi mesi, soprattutto a causa dei crescenti vincoli di offerta.

“L’offerta si sta restringendo, le scorte si stanno riducendo. Queste cose accadono gradualmente e si vedono crescere, quindi penso che... le tendenze suggeriscano che siamo certamente sulla buona strada”.

  • Ha dichiarato Wirth.

Wirth ha anche avvertito che un salto verso i 100 dollari potrebbe causare un “freno all’economia statunitense”, ma ha aggiunto che il danno non sarebbe molto significativo.

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