Rassegna giornaliera sul mercato forex, 21 dicembre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
La penultima settimana di dicembre è partita con forti perdite per le valute e per le azioni. Alla fine della seduta newyorkese, tuttavia, gran parte della debolezza era rientrata, portando gli investitori ad interrogarsi sull’azionario. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di oltre 400 punti dopo l’apertura di New York, ma ha chiuso la giornata invariato. Il dollaro USA ha iniziato la giornata in maniera positiva, ma poi ha ceduto parte dei guadagni. Si tratta di una settimana corta, ma diversi fattori potrebbero influenzare l’andamento del dollaro USA. Il Congresso ha raggiunto un accordo sul pacchetto di aiuti economici da 900 miliardi di dollari, grazie al quale milioni di americani continueranno a ricevere un sussidio di disoccupazione. Non si tratta di una panacea per l’economia, ma almeno è una boccata d’aria dopo mesi di attesa. Purtroppo, l’accordo non è riuscito a sollevare l’azionario, in quanto pesano dei fattori molto preoccupanti.
Il più importante è la variante del coronavirus. Durante il fine settimana il Premier britannico Boris Johnson ha dichiarato che questa variante è più infettiva del 70%. Questo ha spinto il governo britannico ad imporre delle restrizioni dure nel paese, anche nella città di Londra. Queste restrizioni impediscono ai cittadini di uscire di casa se non per attività strettamente necessarie e di riunirsi in casa con altre persone non appartenenti al proprio nucleo familiare. Le attività commerciali non essenziali sono state chiuse. Per la paura di questa variante del virus, molti paesi, tra cui Germania, Francia e Canada, hanno bloccato i collegamenti aerei con il Regno Unito. Non ci sorprende il brusco calo registrato della sterlina contro il dollaro USA e l’euro.
Per quanto riguarda la Brexit, l’ennesima scadenza è stata superata facendo salire il rischio di un “no-deal” e di ulteriori perdite per le valute. L’incertezza per la Brexit ed il coronavirus dovrebbe spingere il dollaro USA come investimento rifugio.
L’unica questione è se gli investitori siano preoccupati o meno da questa mutazione del coronavirus. I media stanno dando una forte risonanza e i governi non hanno perso tempo nel bloccare gli spostamenti. Ma a giudicare dalla ripresa dell’azionario, gli investitori non condividono questi stessi timori. Questo in parte in parte perché le autorità britanniche hanno dichiarato che non c’è motivo di credere che il vaccino non possa proteggere da questa nuova variante del virus. Tuttavia, il vaccino è appena arrivato, la distribuzione è appena partita ed è troppo presto per sapere se il vaccino sia efficace su tutte e due le varianti. In qualsiasi momento, l’incertezza potrebbe fare risalire il biglietto verde.
In ultimo, ma non per importanza, l’andamento di questa fine anno determinerà gli scambi delle prossime due settimane. Il 2020 è stato segnato da una debolezza generale del dollaro e da un rialzo dell’azionario. L’indice del dollaro è sceso al minimo di 2 anni e mezzo quest’anno, mentre il Dow Jones Industrial Average ha toccato i massimi storici. Se i manager dei portafogli dovessero decidere di bilanciare, dovrebbero vendere azioni USA, e questo farebbe scendere il dollaro. Ma il ribilanciamento solitamente avviene su base mensile, e a dicembre l’azionario non ha visto forti movimenti.
Negli USA questa settimana sarà piuttosto intensa dal punto di vista dei dati: martedì sono attesi i dati rivisti su PIL del 3° trimestre e vendite di case esistenti, seguiti dai dati su redditi e spese procapite, vendite di case nuove e sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan. Sempre martedì, nel Regno Unito sarà rilasciato il PIL rivisto ed i dati sul PIL canadese saranno rilasciati mercoledì.