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Come gli scambi di fine mese e il dibattito presidenziale hanno influito sul forex

Pubblicato 01.10.2020, 09:30
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 30 settembre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Gli scambi delle valute sono stati confusi questo mercoledì quasi quanto il primo dibattito presidenziale negli USA. L’euro, schizzato contro il dollaro USA in Asia, è andato sotto pressione alla vendita in Europa, è rimbalzato brevemente dopo l’apertura dei mercati azionari a New York ed ha poi ridotto i guadagni a fine giornata. Una mossa simile si è vista nel cambio USD/JPY, schizzato nelle prime ore ma poi crollato dopo l’apertura di New York. Non è insolito assistere a selvagge oscillazioni in questo periodo dell’anno, in quanto i flussi di fine mese e trimestre giocano un ruolo importante nella volatilità delle valute. Movimenti dei cambi EUR/USD ed USD/JPY a parte, oggi non è stata una bella giornata per il biglietto verde. Il dollaro è andato in selloff contro la maggior parte delle valute malgrado i dati USA più forti.

Il report sull’occupazione non agricola è previsto per venerdì e, secondo l’ADP, le compagnie statunitensi hanno aggiunto 749 mila posti di lavoro nel mese di settembre. Il PIL del secondo trimestre è stato rivisto in lieve rialzo e le vendite di case in corso sono aumentate dell’8,8%, più del doppio del previsto. Sebbene i dati ADP siano incoraggianti, è difficile credere che questo report sia indicativo dell’economia generale o capire dove sia diretto il mercato del lavoro quando compagnie come Disney, Shell, Dow, Continental e Marathon Petroleum hanno annunciato il taglio di migliaia di posti di lavoro. Ciononostante, i dati USA migliori del previsto e le notizie incoraggianti su un pacchetto di stimoli hanno spinto in forte rialzo titoli azionari e rendimenti dei buoni del Tesoro. L’indice Dow Jones Industrial Average è balzato del 2%, o di più di 500 punti, intraday prima di attestarsi a poco meno. Normalmente, il dollaro si muove di pari passo con i rendimenti dei Buoni del Tesoro ma non abbiamo visto alcun segnale di un ampio rally di rischio. 

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Il primo dibattito presidenziale USA ha avuto un impatto molto poco duraturo sui mercati finanziari. Con i candidati che parlavano contemporaneamente e che hanno passato la maggior parte del tempo ad insultarsi, gli americani sono solo rimasti più frustrati. È stato un fallimento talmente enorme che la Commissione sui Dibattiti Presidenziali ha reso noto che modificherà il format dei prossimi dibattiti. Non ha fornito maggiori dettagli ma è stato richiesto di consentire al moderatore di spegnere il microfono dell’oratore. Uno dei principali motivi per cui titoli azionari e valute si sono ripresi oggi è perché, in fondo, la maggior parte degli americani ha già deciso per chi voterà a novembre. Il numero degli indecisi è ai minimi storici e, per molti versi, si può dire che, a seconda di chi si supporta, la performance di ieri sera non ha fatto che rafforzare l’opinione. L’azione di prezzo sui mercati ci dice che l’unica cosa che importa agli investitori al momento è un altro pacchetto di aiuti per il COVID ed i dati USA. Titoli azionari e valute legate al rischio potrebbero continuare a salire se il report manifatturiero dell’ISM di domani ed i dati sull’occupazione non agricola di venerdì dovessero sorprendere al rialzo. Il mercato pensa che un accordo sia vicino ma, secondo McConnell, c’è ancora moltissima strada da fare. 

Il dollaro australiano e quello neozelandese continuano ad essere due delle valute con la performance migliore, ma il più forte è il dollaro canadese. Supportato dal cambiamento della propensione al rischio, dall’inversione dei titoli azionari, dal balzo del 2% dei prezzi del greggio e dai dati sul PIL migliori del previsto, il cambio USD/CAD ha infranto la barriera inferiore del range di 4 giorni. La sterlina sale per il quinto giorno di fila, mentre l’euro resta indietro. Siamo sempre più sorpresi dalla forza della sterlina, perché finora le trattative UE-Regno Unito sulla Brexit non stanno andando da nessuna parte. I nuovi casi di COVID-19 nel Regno Unito oscillano per il secondo giorno vicino ai massimi storici. L’unico motivo per i guadagni della valuta, a parte il rally di rischio, è rappresentato dai recenti commenti dei funzionari della Banca d’Inghilterra che sembrano meno inclini a tassi negativi. L’euro, invece, rimane indietro per via dell’inflazione bassa e delle restrizioni più severe per il virus.

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