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Mentre le tensioni geopolitiche che circondano la Siria preoccupano, pare che i mercati stiano cercando di focalizzarsi sui fondamentali piuttosto che sull’impulsività dettata dalle notizie. Nelle ultime 24 ore è stato interessante osservare come, sebbene i rendimenti obbligazionari siano cresciuti, il dollaro sia sotto pressione.
Dobbiamo necessariamente segnalare come la curva dei rendimenti USA si stia appiattendo pericolosamente (spread 2 anni / 10 anni sotto 45 punti base), ciò chiaramente ha avuto ripercussioni negative sull’andamento del biglietto verde.
Anche se le tensioni commerciali hanno perso smalto, è stato interessante registrare dati cinesi superiori alle aspettative.
Il PIL del primo trimestre del 2018 è stato superiore alle attese: + 6,8% (+ 6,7% atteso, + 6,8% il precedente) e indica una continuazione del trend favorevole.
A tale dato ha fatto da contro altare il China Industrial Production: + 6,0% (+ 6,2% atteso, + 7,2% il precedente) mentre le vendite al dettaglio sono migliorate + 10,1% (+ 9,9% atteso , + 9,7% il precedente). I future azionari, sia europei che americani, ne hanno beneficiato spingendo al rialzo.
Sul fronte valutario registriamo un Cable in spinta sui massimi pluriennali, probabilmente guidati dalle prospettive di un rialzo dei tassi e dalla crescita dei salari (dati in pubblicazione stamattina). Anche l’Euro dovrà prestare attenzione allo ZEW tedesco, per il quale ci si attende una lettura negativa per la prima volta in 20 mesi.
Wall Street, nonostante la Siria, ha registrato un bel rimbalzo con l’indice SP 500 + 0,8% a 2678 punti. I mercati asiatici hanno dato segnali contrastanti quale risposta ai dati economici cinesi, il Nikkei ha chiuso leggermente al rialzo + 0,1%, mentre gli europei appaiono cauti in questa prima fase di contrattazione.
Per quanto riguarda il forex, abbiamo avuto un indebolimento delle valute legate alle materie prime causa dati cinesi, mentre in tema di materie prime l’XAU/USD approfitta della debolezza del Dollaro, mentre la pressione di vendita sul petrolio ha perso un po’ di smalto.
Il mercato del lavoro nel Regno Unito sarà l’appuntamento più importante del mattino, con la disoccupazione alle ore 10:30 attesa stabile al 4,3%.
Ma il dato più rilevante sarà rappresentato dai salari, con la crescita media settimanale esclusi i bonus che dovrebbe salire ulteriormente a + 2,8% (da + 2,6% del mese scorso).
Seguirà, ora 11, il ZEW Economic Sentiment della Germania che dovrebbe passare negativo per la prima volta da luglio 2016: -1,6 il dato atteso da +5,1 del mese scorso.
Nel pomeriggio avremo i permessi di costruzione USA (ore 14:30) e dovrebbero salire a 1,32 m (da 1,30 m il mese scorso).
Attenzione anche alla produzione industriale delle 15:15, per la quale ci si aspetta un + 0,4% su base mensile (+ 0,9% il mese scorso) con Capacity Utilization in miglioramento al 77,9% (dal 77,7% del mese scorso). Se confermato si tratterebbe del più alto livello dal 2015.