La sterlina britannica ha fatto registrare i guadagni maggiori fra le valute G10, perché aumentano le probabilità che il Regno Unito rimanga nell’Unione Europea. Nelle ultime settimane, il mercato è oscillato fra avversione e propensione al rischio, perché i sondaggisti davano risultati temporanei contrastanti. Stamattina, l’ultimo sondaggio mostra che il fronte del “rimanere” sta acquisendo slancio; il mercato, quindi, è passato in modalità di propensione al rischio, gli investitori acquistano sterlina, euro e titoli azionari, liberandosi di oro e yen giapponese. La coppia GBP/USD ha compiuto un rally da 1,4390, all’inizio della seduta asiatica, a 1,4625 sull’onda dei sondaggi britannici che danno il voto per “rimanere” in testa. I movimenti di questa mattina della GBP e degli asset rischiosi mostrano ancora una volta la reazione eccessiva dei sottili mercati asiatici agli eventi del fine settimana.
Gli investitori hanno voltato le spalle allo yen giapponese man mano che migliorava la propensione al rischio. L’USD/JPY ha guadagnato lo 0,50% in apertura, raggiungendo quota 104,85, per poi stabilizzarsi intorno a 104,65. Tuttavia, rimaniamo positivi sullo yen giapponese in vista del voto. L’elevata incertezza del risultato, esacerbata dalla scarsa affidabilità dei sondaggi in questo testa a testa, sosterrà i beni rifugio come lo yen prima dell’esito di giovedì. Altrove, le agenzie di stampa riferiscono che la BoJ detiene più di un terzo di tutti i titoli di stato giapponesi (JGB), a conferma della scarsa scelta a disposizione della BoJ.
Anche l’Oro, che ha ceduto l’1,20% a Tokyo, sta vivendo un’altra giornata difficile. Neanche l’incertezza generata dalla situazione nel Regno Unito ha consentito al metallo giallo di violare la forte resistenza costituita dal massimo del 22 gennaio 2015, pari a 1.307,62 USD. I prezzi dell’oro continueranno a muoversi lateralmente prima di giovedì. Nel caso di Brexit, molto probabilmente l’oro salirà alle stelle, muovendosi rapidamente verso il livello a 1.400. Tuttavia, se i britannici decideranno di rimanere nell’UE, l’UE invertirà bruscamente marcia, il primo obiettivo sarà il livello a 1.200.
L’EUR/USD stanotte è andato benissimo. La moneta unica ha guadagnato lo 0,80% contro il biglietto verde e ora si muove verso l’area di resistenza a 1,14 (massimo precedente e livello psicologico). Dal nostro punto di vista, la moneta unica è la valuta più rischiosa in vista del voto sulla Brexit, perché le conseguenze per l’UE sono molto incerte e genererebbero forti incertezze per la politica. Raccomandiamo quindi molta prudenza nell’operare su coppie con l’EUR.
Sul fronte azionario, le borse regionali asiatiche hanno chiuso in positivo, fatta eccezione per i titoli cinesi. Il Nikkei e il Topix hanno guadagnato il 2,43% e il 2,44%. A Hong Kong, l’Hang Seng è salito dell’1,23%, il Taiex di Taiwan è avanzato dello 0,68%. Nella Cina continentale, l’indice composito di Shanghai ha ceduto un marginale 0,05%, invece quello di Shenzhen, ad alto tasso di titoli tecnologici, ha guadagnato lo 0,27%. In Europa, i future si muovono in territorio positivo, quelli sul Footsie sono in rialzo del 2,66%. Anche i future sui listini USA puntano a un’apertura in rialzo.
Oggi gli operatori monitoreranno l’IPP in Germania; i depositi a vista della BNS in Svizzera; le vendite dei grossisti in Canada; il tasso di disoccupazione, le retribuzioni reali e le vendite al dettaglio in Russia; la bilancia commerciale settimanale in Brasile.