Market Brief
La sessione di scambi di ieri è stata relativamente tranquilla nonostante il rapporto trimestrale di Draghi di fronte al Parlamento Europeo. Il presidente della BCE ha rassicurato gli operatori di mercato e ha dichiarato che “vi è bisogno di più tempo per determinare in particolare se la perdita di slancio di crescita nei mercati emergenti è di natura temporanea o permanente” e ha aggiunto che vi è bisogno di più tempo per decidere se è necessario un ulteriore intervento di stimolo. Per quanto riguarda il fronte dei dati, l'indice PMI Markit composite flash per l'Eurozona è leggermente calato a settembre a 53,9 dal 54,3 di agosto e al di sotto delle aspettative del mercato di 54,2. Appena pubblicati, i dati del rapporto GFK sulla fiducia dei consumatori tedeschi si sono collocati in zona morbida con un valore di 9,6 per il mese di ottobre, in ribasso rispetto al 9,9 del mese precedente e al di sotto del valore di previsione mediano di 9,8. I timori disinflazionari sono tornati a essere in primo piano parallelamente a un calo del rischio di una crescita dell'inflazione, facendo crescere le probabilità che la BCE espanderà il suo programma di acquisto di asset prima della fine dell'anno.Ieri negli USA, il valore riportato migliore del previsto dell'indice PMI Markit flash non è riuscito a fornire supporto ai tori del dollaro. L'indice dei responsabili acquisti nel settore manifatturiero ha riportato un valore di 53, invariato dal precedente valore di agosto, mentre gli analisti si aspettavano un valore di 52,8. Questa mattina la coppia EUR/USD è tornata al di sopra del valore soglia di 1,12 , in rialzo di quasi 1% da ieri. Vi è un supporto orario che si trova a 1,1087 (minimo 3 settembre) e una resistenza situata a 1,1330 (massimo 21 settembre).Nella sessione asiatica, l'indice azionario giapponese ha aperto in territorio negativo dopo 3 giorni di chiusura festiva. Il Nikkei è scivolato a -2,76% con il pesare dei deboli valori dell'indice PMI. L'indice flash di settembre ha riportato un valore di 50,9 rispetto al valore di previsione mediano di 51,2 e al di sotto del valore del mese precedente di 51,7. L'indice Topix è sceso del 2,42%. La coppia USD/JPY sta navigando tra 119,70 e 120,70. Il supporto più vicino si trova a 119,06 mentre nella parte superiore si trova una resistenza a 121,33. Rimaniamo rialzisti per quanto riguarda la coppia USD/JPY dato il continuo ammassarsi di dati economici deludenti provenienti dal Giappone.In altre zone della regione, i valori azionari sono altalenanti con i titoli cinesi che stanno leggermente rimbalzando verso l'alto. Lo Shanghai Composite e il Shenzhen Composite sono in rialzo dello 0,63% e 1,01% rispettivamente. In Corea del Sud, l'indice Kospi è cresciuto leggermente dello 0,13% mentre a Hong Kong l'Hang Seng è sceso dello -0,84%.Come si prevedeva (vedere il Weekly Market Outlook del 18 settembre), il deficit della bilancia commerciale della Nuova Zelanda per il mese di agosto si è allargato a NZD 1,035 miliardi rispetto a un deficit rivisto di NZD 726 milioni per il mese di luglio, mentre gli economisti si aspettavano un deficit di NZD 850 milioni. Tuttavia la coppia NZD/USD si è mossa verso l'alto dato che l'attenzione dei trader è rivolta ai valori delle esportazioni che sono migliori del previsto (3,73 miliardi rispetto ai 3,60 miliardi previsti) e un incremento delle previsioni di remunerazione per i produttori di latte neozelandesi. Il dollaro neozelandese è leggermente aumentato a $0,6280.Oggi l'attenzione degli operatori sarà rivolta alle decisioni sui tassi provenienti dalla Norvegia; l'indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania; i dati sulle vendite al dettaglio dell'Italia; il tasso di disoccupazione in Brasile; e per quanto riguarda gli USA l'indice di attività della Fed di Chicago, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, gli ordini di beni durevoli, l'indice di fiducia ai consumatori Bloomberg, i dati sulle vendite di nuove case e il discorso di Janet Yellen a Amherst.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd