Rassegna giornaliera sul mercato forex, 2 luglio 2019
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Dopo il forte rialzo di lunedì, il dollaro USA è sceso contro tutte le principali controparti, dopo che l’ottimismo per il G20 ha lasciato il posto a una serie di incertezze. Il cambio USD/JPY, le borse USA e il rendimento dei titolo del Tesoro sono scesi dopo che il Presidente Russo Putin ha improvvisamente abbandonato un evento per incontrare il ministro della difesa dopo che il Vice Presidente USA Pence si è precipitato a Washington. Non è stato spiegato il motivo ma secondo alcune notizie trapelate potrebbe trattarsi di un incidente nucleare. La prima reazione dei trader è stata quella di vendere, ma bisogna ricordare che il dollaro stava cercando di proseguire la scia rialzista del G20 prima che si diffondesse questa notizia. Il summit del G20 è finito in maniera positive ma gli investitori stanno iniziando a realizzare che solo il tempo ci dirà se la tregua commerciale potrà diventare un accordo commerciale.
Intanto anche l’euro si è mosso parecchio. La moneta unica è salita dopo che i policymaker europei hanno dichiarato che non c’è fretta di alzare i tassi di interesse. Il cambio EUR/USD è salito sopra 1,1320 dopo i dati, ma l’impennata si è esaurita perché i dati sono negativi. Le vendite al dettaglio tedesche e l’IPP della zona euro sono in calo per il terzo mese consecutivo. La BCE potrebbe non considerare un taglio immediato ma è ancora valutata la possibilità di una politica più accomodante. Verso la fine della seduta newyorkese, l’euro è andato sotto pressione dopo che l’Unione Europea ha nominato la Direttrice del FMI Christine Lagarde alla successione di Mario Draghi. Come ex ministro delle finanze francese e attuale Direttrice del FMI ha una certa esperienza ma non da banca centrale. Si tratterebbe poi della prima politica ad assumere questo incarico. Il calo iniziale dell’euro, per quanto contenuto, indica che gli investitori avrebbero preferito un membro di un Consiglio Direttivo come il Direttore della Bundesbank Weidmann o il Governatore francese Villeroy de Galhau che conoscono da vicino le problematiche che attualmente interessano la banca centrale. Sono attesi gli indici PMI sui servizi e quello composito e un’eventuale revisione al ribasso potrebbe far scendere ulteriormente la valuta.
Tutte e 3 le valute legate alle materie prime sono salite nonostante l’intervento della Reserve Bank of Australia. La RBA ha abbassato i tassi di interesse per la seconda volta quest’anno di 25 punti base al nuovo minimo record dell’1%. La banca ha lasciato aperta la porta ad un ulteriore allentamento che sarebbe negativo per la valuta, ma dopo il calo iniziale, il cambio AUD/USD si è ripreso nell’arco di pochi minuti in quanto al banca ha menzionato dei miglioramenti nei prezzi delle case e negli investimenti per le infrastrutture. Il mercato si aspettava un intervento ad agosto. Secondo Lowe, la RBA è pronta a ritoccare i tassi se necessario per supportare la crescita e l’inflazione. Si attendono inoltre una serie di dati australiani, tra cui l’indice PMI sui servizi e il report sulla bilancia commerciale. Vista la debolezza dei dati manifatturieri e la cautela della RBA ci si aspettano dati in ribasso che preparano ad ulteriori cali per il dollaro australiano.