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I verbali FED spaventano i mercati, paura ingiustificata o c'è da temere davvero?

Pubblicato 22.02.2018, 10:15
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

I verbali della Fed, almeno inizialmente, sembravano aver dato agli investitori ciò che volevano: inflazione in crescita graduale e un miglioramento delle prospettive economiche.

Ma poi la reazione sui mercati obbligazionari ha guidato un movimento esplosivo.

L'aggiunta di un solo vocabolo, "ulteriormente", nell’inasprimento della politica ha messo le ali alle obbligazioni e ciò si è riversato sui mercati azionari travolti da nuove pesanti vendite.

Si teme, per farla breve, che i rialzi dei tassi possano diventare 4 e non 3 come da verbali precedenti.

Il dollaro si è riorganizzato, spingendo verso l’alto e confermando i recenti guadagni ma il timore sta facendo sì che lo yen si stia riapprezzando.

La sensazione è che la reazione sia stata eccessiva, in fin dei conti la FED non ha alcuna necessità di spaventare i mercati accelerando la stretta monetaria.

Ma si sa, la paura è un nemico della propensione al rischio.

Wall Street ha chiuso al ribasso: l’SP 500 -0,5% a 2701 punti, mentre i mercati asiatici sono stati ampiamente negativi ( Nikkei -1,1%) e i mercati europei stanno perdendo terreno con convinzione.

Nel Forex il dollaro è forte contro tutte le altre valute, eccezion fatta per lo yen.

Nelle materie prime l’XAU/USD perde un altro paio di dollari, mentre il petrolio scende nonostante il report API abbia mostrato un calo sorprendente.

Tra i dati economici di oggi segnaliamo l’Ifo Business Climate tedesco (già rilasciato alle ore 10). Poi attenzione alla seconda lettura del PIL del quarto trimestre 2017 UK (ore 10:30), che dovrebbe rimanere a + 0,5%. Alle 13:30 appuntamento cruciale anche per l’Euro perché verranno rilasciati i verbali inerenti l’ultima riunione di politica monetaria: ci aspettiamo volatilità. Alle 14:30 arriveranno le richieste settimanali di disoccupazione USA che dovrebbero confermare circa 230.000 unità. Infine le scorte di petrolio, attese in crescita di 2,0 milioni di barili (dopo i 1,8 milioni di barili la scorsa settimana), con distillati in calo di -1,5 milioni di barili (-0,5 milioni di barili la scorsa settimana) e scorte di benzina in calo di 0,7m (+3,5m la scorsa settimana).

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