Intelligenza artificiale (IA) e Bitcoin sono stati al centro della scena all’evento Paris Blockchain Week della scorsa settimana, dove ho avuto il privilegio di parlare davanti a un pubblico entusiasta. L’evento legato a blockchain e asset digitali, tenuto sotto il famosissimo museo del Louvre, ha attirato quasi 10.000 persone, con un aumento di ben il 25% rispetto all’anno scorso, mentre il Bitcoin è scambiato vicino ai massimi storici e l’IA domina tutte le notizie.
Per avere un’idea di quanto sia esplosiva l’IA, soprattutto dal lancio di ChatGPT nel novembre 2022, vediamo il grafico sotto, che confronta le ricerche su Google (NASDAQ:GOOGL) di “IA” e “Bitcoin”. Dopo ChatGPT, l’interesse della gente per l’intelligenza artificiale è andato alle stelle.
La mia presentazione si è focalizzata sul potenziale trasformativo di Bitcoin e IA dal punto di vista della teoria dei Sistemi Complessi Adattivi (CAS), evidenziando come queste tecnologie nascenti stiano già ridisegnando il mondo in modo profondo. Esaminando alcune delle caratteristiche principali dei CAS (come decentralizzazione, effetti di rete e dinamiche non lineari), ho cercato di dimostrare che Bitcoin e IA sono esempi di sistemi complessi la cui influenza sulle nostre vite non farà che aumentare.
Il mio obiettivo era di lasciare il pubblico con una rinnovata sensazione di entusiasmo ed ottimismo per l’intelligenza artificiale e il Bitcoin. Credo davvero che, se fatto bene, queste tecnologie possano aiutarci a costruire un futuro con più opportunità, più giusto e sostenibile.
Contratti smart e after-life digitale
Un esempio di quello di cui sto parlando sono i contratti smart. Queste applicazioni auto-eseguibili, ancora agli albori, hanno il potenziale di semplificare transazioni complesse, aumentare l’efficienza e ridurre i costi.
Doug Levin, imprenditore seriale ed Executive-in-Residence della Harvard Business School, ha presentato il perfetto caso d’uso dei contratti smart nell’industria petrolifera. Secondo Levin, questi contratti possono incorporare diverse transazioni che avvengono automaticamente a prezzi differenti, in base a condizioni di mercato variabili. E questo ha il potere di creare un mercato più giusto, più efficiente e trasparente sia per i compratori che per i venditori di petrolio.
L’efficienza delle transazioni su blockchain è già evidente. Pochi anni fa, tutti sono rimasti strabiliati di scoprire che una transazione da un miliardo di dollari tra due wallet di Bitcoin anonimi era stata regolata in meno di un’ora con una commissione di appena 700 dollari. Invece, può volerci ancora un’intera settimana per spostare denaro da una banca di New York ad una di Parigi.
Guardando al futuro, Ryan Condron, creatore del protocollo Lumerin, ha condiviso la sua idea di un mondo in cui ognuno avrà la sua IA personalizzata che sappia tutto della persona, dall’infanzia agli ultimi giorni. In teoria, questa IA potrebbe continuare a prendere decisioni di investimento e usare il capitale per conto della persona anche dopo la sua morte, in base alle sue preferenze e alla profonda comprensione di chi era stata durante la sua vita.
Con l’IA, insieme al Bitcoin, forse si riuscirà a portare qualcosa con sé, dopotutto.
Il potere trasformativo dell’IA
In caso ve lo foste persi, Elon Musk ha fatto una predizione la scorsa settimana circa l’intelligenza artificiale, affermando che crede che la tecnologia diventerà “più intelligente dell’essere umano più intelligente” entro il prossimo anno, o al più tardi il 2026. Non so chi sia al momento l’essere umano più intelligente in vita ma, se (e quando) dovesse succedere, dovremmo definire cosa significa essere “intelligenti”.
La previsione del capo di Tesla (NASDAQ:TSLA) non sarà una sorpresa per chi segue l’argomento. Da mesi ormai, l’IA è in grado di superare numerosi e rigorosi test umani, compreso l’Uniform Bar Exam (UBE). A febbraio, un team di ricercatori ha riportato che la versione più recente di ChatGPT mostra caratteristiche “statisticamente indistinguibili da un essere umano comune”. Molti anni fa, nel 1997, Deep Blue di IBM aveva battuto il campione mondiale di scacchi Garry Kasparov.
Anche un altro influente leader aziendale, il CEO di JPMorgan Jamie Dimon, è intervenuto sull’intelligenza artificiale la scorsa settimana. Nella sua lettera annuale agli azionisti, Dimon ha affermato che la tecnologia ha il potenziale di essere “tanto trasformativa quanto alcune delle principali invenzioni tecnologiche degli ultimi secoli”, citando esempi come la stampa e internet.
Sono d’accordo con Dimon su questo punto, anche se non condivido la sua opinione negativa sul Bitcoin. L’asset digitale più grande del mondo rappresenta una seria sfida per i suoi affari ed è facile immaginare che Dimon, in quanto CEO della banca più grande del mondo, si consideri il protettore della finanza centralizzata, delle valute in corso legale e del sistema bancario tradizionale.
Interessante che Dimon parli di vari grossi rischi nella sua lettera, dal debito governativo da record, alla polarizzazione politica, all’escalation delle tensioni globali, che potrebbero essere dei buoni motivi per possedere asset non correlati come il Bitcoin.
Come nota un account X sul Bitcoin: “Jamie Dimon fa propaganda al #Bitcoin e nemmeno lo sa”.
Jamie Dimon is a #Bitcoin salesman and doesn’t even know it. pic.twitter.com/sbCa808Dbz
— Bitcoin News (@BitcoinNewsCom) 8 aprile 2024
Ottimismo nell’era del Bitcoin e dell’IA
Dai contratti smart che semplificano transazioni complesse ad assistenti IA personalizzati che possono prendere decisioni al posto nostro, le possibilità dell’intelligenza artificiale sono infinite. E, con la maggiore sicurezza e la decentralizzazione offerte dal Bitcoin, potremmo essere ad un passo da una nuova era di libertà finanziaria e innovazione.
Si tende a vedere tutto nero sul Bitcoin e sull’IA, ma io scelgo un approccio di ottimismo, e spero che possiate farlo anche voi.
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La performance passata non è garanzia dei risultati futuri.
Le partecipazioni possono variare quotidianamente. Le partecipazioni sono riportate alla fine dell’ultimo trimestre. I seguenti titoli citati nell’articolo erano detenuti da uno o più conti gestiti da U.S. Global Investors al 30.03.2024: Tesla, Inc.