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Il 2019 sarà l’anno in cui torneranno di moda le stablecoin?

Pubblicato 09.01.2019, 12:57
Aggiornato 02.09.2020, 08:05
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Al contrario della maggior parte delle criptovalute, compresi Bitcoin ed Ethereum, la cui valutazione dipende da una serie di fattori basati su offerta e domanda, concorrenza, questioni normative e fiducia degli investitori nella gestione interna delle valute digitali, le stablecoin offrono un’alternativa. Sono definite “stable” (stabili) in quanto sono ancorate ad asset meno volatili e spesso più sicuri come il dollaro USA.

Tether/USD 2018

La stablecoin più nota al momento è Tether, con un ancoraggio di 1:1 all’USD, ed è l’ottava criptovaluta più famosa con una capitalizzazione di mercato da 1,92 miliardi di dollari. Questa posizione potrebbe però cambiare nel 2019, con il lancio di nuove stablecoin che faranno concorrenza al Tether su cui pesano questioni di trasparenza che hanno a volte portato a forti oscillazioni del prezzo, un qualcosa che non dovrebbe succedere nel trading delle stablecoin.

Secondo CryptoPotato, nell’ottobre 2018, Tether dominava il mercato delle stablecoin con una partecipazione del 96% degli investimenti del settore. A dicembre la percentuale è scesa al 73%.

Quest’anno possiamo aspettarci nuovi lanci. Un aspetto positivo di queste monete è che offrono una certa immunità dalla volatilità. C’è una serie di ragioni per cui le stablecoin stanno aumentando di popolarità.

Ci sono state varie notizie secondo cui la banca nipponica Mizuho Bank lancerà una sua criptovaluta, un asset digitale ancorato allo yen giapponese che si andrà ad inserire nella categoria stablecoin delle criptovalute (link: https://ethereumworldnews.com/japans-mizuho-bank-to-launch-its-own-stablecoin-by-march-2019/). PricewaterhouseCoopers (PwC), uno dei quattro grandi revisori fiscali, si è unito alla piattaforma di prestiti decentralizzata Cred che ancorerà la loro nuova valuta al dollaro USA. Drec è stata inizialmente creata da veterani tech di PayPal. (Link: https://www.pwc.com/us/en/press-releases/2018/pwc-collaborates-with-cred.html).

La cripto-piazza Binance ha annunciato di aver aggiunto nuove coppie di trading che consentiranno agli utenti di scambiare stablecoin fra di esse. (Link: https://news.bitcoin.com/the-daily-binance-adds-stablecoin-pairs-tzero-patents-integration-platform/). Un altro interessante sviluppo arriva dagli Stati Uniti dove, il 2 gennaio, il Texas Department of Banking ha affermato che qualsiasi stablecoin appoggiata da asset sovrani debba essere considerata denaro o valore monetario in base al Money Services Act. (Link: https://www.dob.texas.gov/public/uploads/files/Laws-Regulations/New-Actions/sm1037.pdf).

Nick Cowan, direttore di gestione e fondatore della Gibraltar Stock Exchange spiega che le stablecoin hanno il potenziale di definire il 2019 per la cripto-comunità, soprattutto considerato che la loro adozione mostra chiari segni di crescita.

Afferma Cowan: “Le implicazioni del collegare asset del mondo reale, come il dollaro o l’euro, alle blockchain creano una liquidità di mercato per i trader in tutto il mondo. Di conseguenza, le stablecoin facilitano per i nuovi arrivati il processo di entrare nel mondo delle criptovalute e di procurarsele, in quanto possono pensare in termini di dollari o euro, più noti, anziché di incostanti valori del Bitcoin. Si tratta di un ulteriore passo in avanti positivo per l’istituzionalizzazione dello spazio e rappresenta un ponte tra la finanza tradizionale e il nuovo mondo delle cripto”.

Guy Hirsch, direttore di gestione di eToro US, spiega che le stablecoin sono “esperimenti”. Secondo lui ci sono vari casi d’uso per le stablecoin; valute in corso legale, materie prime, prodotti finanziari e numerosi meccanismi di ancoraggio sono ancora in fase di test e nel 2019 dovremmo aspettarci altri test simili e su scala più ampia.

Le stablecoin contribuiscono a ridurre la volatilità

Afferma Hirsch: “Le stablecoin sono popolari perché sono in grado di mitigare la volatilità utilizzando al contempo i binari delle blockchain per facilitare le transazioni. Senza le blockchain queste transazioni impiegherebbero molto più tempo e denaro, sarebbero meno flessibili per quanto riguarda la portabilità e non sarebbero programmabili per renderle più intelligenti”.

Identifica due principali questioni per l’adozione di massa: una è la facilità di accesso e conversione per tutti i partecipanti alla transazione e l’altra è il supporto dell’ecosistema”. Nel mondo dei pagamenti, contanti e carte di credito hanno un ecosistema quasi universale per supportare le transazioni ma le stablecoin sono ancora molto lontane da un riferimento simile. Pensiamo che ci siano in teoria dei modi per decentralizzare una stablecoin, ma un appoggio centralizzato ha maggiori probabilità di portare un’ampia adozione di una stablecoin in un orizzonte temporale di 3-5 anni”, spiega Hirsch.

Altre 100 stablecoin arriveranno sul mercato

Rich Rosenblum, cofondatore e a capo dei mercati di GSR, concorda nel dire che l’universo delle stablecoin si sta certamente espandendo. Afferma: “Al momento ci sono cinque stablecoin scambiate attivamente sul mercato, ma si prevede che ne arrivino più di altre 100 quest’anno. Non so se definirlo un ritorno sulla scena: vista la natura stabile della loro azione di prezzo, hanno chiaramente mantenuto il proprio valore di mercato meglio di qualsiasi altro sottoinsieme di asset digitali”.

Spiega che ci sono varie ragioni dietro alla popolarità delle stablecoin e che la più ovvia di queste è il fatto che le criptovalute sono state estremamente volatili, per cui è utile avere la possibilità di rifugiarsi in un asset digitale meno volatile senza dover tornare alle monete tradizionali.

Per molti le stablecoin sono antitetiche in qualche modo all’idea di decentralizzazione, in quanto hanno una base centralizzata. Rosenblum aggiunge: “Finora, la maggior parte delle stablecoin attive sono appoggiate in modo centralizzato, proprio come le valute sovrane. Tuttavia, possono essere scambiate su piattaforme decentralizzate ed essere utili nella proliferazione di un settore che supporta la decentralizzazione. Inoltre, sono in produzione delle stablecoin decentralizzate”.

E conclude dicendo che, una volta coniato un equivalente al Bitcoin delle stablecoin, questo avrà buone possibilità di detronizzare gli attuali leader del settore.

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