Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com.
È stata una settimana impegnativa per le banche centrali: il messaggio generale è stato che l’economia globale continua a vedere una ripresa e che siamo vicini all’inizio della normalizzazione della politica monetaria.
È stato sicuramente il messaggio lanciato dalla Federal Reserve e dalla Banca d’Inghilterra, anche se le banche centrali di Giappone e Svizzera hanno ribadito che le loro politiche non cambieranno nell’immediato futuro. Di conseguenza, abbiamo visto aumentare i differenziali di rendimento tra le banche centrali interventiste e quelle più caute. Il che dovrebbe fondamentalmente supportare valute come dollaro e sterlina rispetto a valute le cui banche centrali sono state in confronto più caute. Ad esempio, è il caso delle coppie USD/JPY e GBP/CHF.
In effetti, il cambio USD/JPY ha potenzialmente preparato il terreno ad una corsa ad un nuovo massimo annuale, ammesso che la propensione al rischio non peggiori considerevolmente al punto da innescare un improvviso aumento della domanda dello yen come valuta rifugio. Ma, da un punto di vista puramente tecnico, il breakout dal pattern del triangolo significa che la via di una minore resistenza è al rialzo:
Grafico giornaliero USD/JPY
Guardando in avanti, mi aspetterei che cali verso i vecchi livelli di resistenza come l’area di 109,10-110,10 facciano da supporto. Se i compratori difenderanno con successo i loro livelli di supporto, i prossimi livelli logici a cui puntare sarebbero il massimo di luglio di 111,67 e poi il massimo dell’anno scorso di 112,22.
Intanto, dal punto di vista dei fondamentali, la coppia USD/JPY dovrebbe restare supportata sul lungo termine a prescindere dalle oscillazioni a breve termine. Il Presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che la banca centrale statunitense potrebbe cominciare a ridurre gli acquisti di asset a novembre e completare il processo entro metà 2022. Inoltre, altri membri del FOMC hanno reso noto che voteranno a favore di un aumento dei tassi il prossimo anno.
Il processo di normalizzazione della politica della Fed, che si fa sempre più vicino, dovrebbe esercitare ulteriore pressione al rialzo sui rendimenti dei bond, facendo aumentare il differenziale di rendimento tra i bond statunitensi e quelli di nazioni le cui banche centrali in confronto sono caute (come la BoJ).
In effetti, lo spread tra il rendimento dei bond decennali nipponici e decennali USA ha infranto il suo recente consolidamento a favore degli USA. Se il breakout riuscirà ad essere sostenuto, i tori del cambio USD/JPY continueranno ad essere felici:
Spread rendimento bond decennali USA-Giappone
L’unico grande avvertimento riguarda l’eventualità che la propensione al rischio peggiori nuovamente. In quel caso, la richiesta di valuta rifugio potrebbe supportare lo yen.