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Il dollaro scende in vista delle vendite al dettaglio

Pubblicato 16.07.2021, 10:38
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 15 luglio 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Nelle ultime settimane, il dollaro USA si è spesso mosso in una direzione completamente opposta rispetto ai rendimenti dei Treasury. Il trend è proseguito nella giornata di giovedì, con il biglietto verde che si è lasciato alle spalle il calo dei tassi a 10 anni salendo contro tutte le maggiori valute. Il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell potrebbe non essere tanto incline a normalizzare la politica monetaria come lo sono le altre banche centrali, ma i dati statunitensi potrebbero costringerlo a farlo. In base all’ultimo report, le richieste di sussidio di disoccupazione sono scese ad un nuovo minimo post-pandemia di 360.000. L’attività manifatturiera nella regione di Philadelphia è rallentata, ma l’indice Empire state ha segnato un nuovo massimo. I dati sulle vendite al dettaglio di giugno saranno pubblicati domani e il rischio è al rialzo. Gli economisti si aspettano che le spese scendano per il secondo mese di fila per il calo delle vendite di auto ma, con un’occupazione non agricola forte e compensi più alti, le vendite al dettaglio potrebbero battere le aspettative, facendo salire il cambio USD/JPY e scendere il cambio EUR/USD.

La Banca del Giappone si incontrerà stasera. Le decisioni sui tassi della BoJ solitamente non causano grossi movimenti sui mercati, soprattutto se non sono previsti cambiamenti della politica della banca. Tuttavia, si attendono delle prospettive cautamente cupe, nonché delle proiezioni economiche più basse. Il Giappone fatica a far fronte alla pandemia. Non solo ha dichiarato il suo quarto stato di emergenza, ma sono scoppiati dei focolai legati alle Olimpiadi di Tokyo.

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Sebbene le valute legate alle materie prime siano andate in forte selloff questo giovedì, il cambio EUR/USD è il più vulnerabile a cali prolungati. Nonostante tutti i discorsi interventisti dei policymaker, i funzionari della BCE hanno reso noto che non vogliono operare una riduzione fino a quando non sarà arrivato il momento giusto, perché l’Europa sta affrontando la variante Delta, i dati misti ed una ripresa lenta. I dati di domani sull’indice IPC della zona euro ed i report commerciali passeranno in secondo piano rispetto alle vendite al dettaglio statunitensi.

Il selloff della sterlina nasconde una brusca inversione intraday. La coppia GBP/USD ha quasi segnato 1,39 sulla scia dei commenti interventisti della Banca d’Inghilterra. Questa mattina, il membro della BoE Michael Saunders ha dichiarato che potrebbe diventare appropriato cancellare presto lo stimolo, facendo eco ai commenti di ieri del vice Governatore David Edward Ramsden, secondo cui un inasprimento arriverà presto perché non sarebbe sorpreso se l’indice IPC arrivasse al 4%. Si tratterebbe di un considerevole aumento dal 2,5% su base annua appena riportato. I dati sul mercato del lavoro sono stati perlopiù migliori, con le richieste di disoccupazione scese più del previsto, un miglioramento del tasso di disoccupazione e un netto incremento dei compensi medi. E tutto questo alimenta la nostra idea che la BoE si prepara ad un nuovo tapering quest’estate.

Tutte e tre le valute legate alle materie prime sono crollate questo giovedì. La crescita dell’occupazione in Australia è rallentata nel mese di giugno, rispecchiando le conseguenze del lockdown. In salita anche i casi di virus, che hanno comportato nuove restrizioni a Melbourne. All’inizio della settimana, il lockdown a Sydney è stato prorogato di altre due settimane. Queste restrizioni rallenteranno la ripresa e faranno restare ancora più indietro la Reserve Bank of Australia sulla strada degli inasprimenti. Anche il dollaro neozelandese, dopo i forti guadagni post-RBNZ, è crollato, ma è possibile un rimbalzo stanotte dopo i dati sull’indice IPC. Ci sono probabilità che la banca centrale decida di interrompere gli acquisti di asset perché l’inflazione è alta. Intanto, la coppia USD/CAD è salita al massimo di due mesi. Il dollaro canadese si è del tutto lasciato alle spalle la decisione della Banca del Canada di ridurre gli acquisti di asset a favore di un calo dei prezzi del greggio.

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